Vangelo del Giorno – 26 Luglio 2017 – don Luigi Epicoco

Non tutto ciò che ci portiamo dentro ci fa bene. Ci sono entusiasmi che hanno vita breve perché durano il tempo di un emozione e poi non hanno più terra. Ci sono preoccupazioni che non fanno più respirare e basta poco per soffocare la vita.

Ci sono rancori che sono come le spine e prima o poi feriscono di nuovo. Non tutto ciò che ci portiamo dentro ci fa bene, per questo il Vangelo di oggi ci invita a una vera igiene interiore. Dovremmo sempre domandarci come si tolgono da noi stessi tutte quelle cose che prima o poi rovinano la vita, quella stessa vita che il Signore ci ha seminato dentro.

È come imparare a lavorare la terra, per farlo bisogna cominciare a provarci. La vita spirituale è tentativo, esattamente come vangare la terra dando la zappa a un principiante. Col tempo si porta frutto ma oggi almeno iniziamo a farlo.

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Mt 13, 1-9
Dal Vangelo secondo Matteo

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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