Vangelo del Giorno – 23 febbraio 2018 – don Luigi Maria Epicoco

“Se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli “.

C’è un di più che come cristiani dobbiamo portare. Non possiamo limitarci a stare solo alle regole. Il di più nostro non può fermarsi al formalismo, è una questione di cuore. Metterci cuore e vivere le scelte come conseguenze del cuore e non solo per statuto etico.

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La morale che Gesù ci insegna non è quella di salvare la faccia, ma di fare pulizia appunto nel cuore. Per questo dice che dobbiamo superare la giustizia dei farisei. Il nostro problema è che quasi mai pensiamo a quello che ci portiamo nel cuore, dando invece più importanza al giudizio della gente.

Dio guarda le nostre intenzioni innanzitutto. A questo serve anche una vita spirituale, a tornare a guardare in un posto dove per tanto tempo (forse troppo) siamo rimasti assenti: il cuore. Ma il vangelo di oggi si conclude come una verità grande: “Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono”.

Dio apre l’audio nei nostri confronti quando siamo disposti a perdonare e a cercare la comunione con chi ci sta intorno. L’unica cosa che ci rende credibili davanti a Dio è la ricerca sincera della comunione con chi ci sta intorno. Ecco perché i nostri fratelli solo la nostra più grande occasione di vita spirituale. Perché la nostra preghiera se non si forgia nella fatica delle relazioni allora è solo fumo senza arrosto.

Quando invece passa attraverso la fatica di scegliere di amare, di voler bene anche quando chi hai di fronte non lo merita o non te ne dà nessuno contraccambio, allora la nostra preghiera buca i cieli.

“Fa’ presto amichevole accordo con il tuo avversario mentre sei ancora per via con lui, affinché il tuo avversario non ti consegni in mano al giudice e il giudice in mano alle guardie, e tu non venga messo in prigione”.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 5, 20-26
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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