โCโera un uomo che possedeva un terreno e vi piantรฒ una vigna (โฆ). La diede in affitto a dei contadini e se ne andรฒ lontanoโ. Mi sembra una descrizione efficacissima della nostra vita: non ne siamo noi i fautori, non ne siamo noi i garanti, e non abbiamo deciso noi le norme contrattuali.
Una mia vecchia amica diceva sempre: โin questa vita sappiamo come ci entriamo ma non sappiamo mai come ne usciremoโ. E Gesรน racconta questa parabola forse per ricordare a ciascuno di noi che la radice della nostra serenitร
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risiede nella consapevolezza di non essere noi i veri padroni di tutto questo grande gioco della vita.
A noi mette angoscia sapere che non abbiamo il controllo di tutto, che le carte dicono che siamo solo degli affittuari, e in definitiva ci comportiamo come i personaggi descritti nella storia: tutti quelli che ci ricordano di dover rendere conto di questo comodato dโuso li facciamo fuori.
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Nella nostra testa essere liberi significa fingere di essere i padroni. Ma la libertร รจ unโaltra cosa. La libertร รจ accettare di coltivare questo campo della vita sapendo che il padrone si รจ fidato di noi, e se tornerร (e tornerร !) lo farร per non farci essere in eterno operai. Se accettassimo questo ci accorgeremmo che la morte รจ solo la fine di una giornata lavorativa e non la fine di tutto.
โชDio costruisce il Suo Regno con le pietre di scarto, quelle che il mondo non considera e butta via. Davanti a Dio non c’รจ spreco, anche una cosa inutile puรฒ diventare “pietra d’angolo”, perchรจ Dio รจ tale proprio perchรจ riesce a trarre il massimo valore da ciรฒ che non ha piรน valore agli occhi del mondo.
E questa รจ una bella notizia ogni qualvolta accumuliamo dentro noi stessi le pietre di scarto dei dolori, delle malattie, delle ingiustizie, dei fallimenti. Essi se messi davanti a Dio possono costruire palazzi di santitร , ma lasciati lontano da Dio rimangono solo scarti. Il cristianesimo รจ il rimpiego intelligente di ciรฒ che normalmente sarebbe considerato solo inutile e di peso.
Dio trasforma i nostri pesi in colonne portanti, le nostre ferite in varchi di speranza.โฌ
don Luigi Epicoco su Facebook
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 21, 33-43. 45
Dal Vangelo secondoย Matteo
In quel tempo, Gesรน disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
ยซAscoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantรฒ una vigna. La circondรฒ con una siepe, vi scavรฒ una buca per il torchio e costruรฌ una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andรฒ lontano.
Quando arrivรฒ il tempo di raccogliere i frutti, mandรฒ i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandรฒ di nuovo altri servi, piรน numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandรฒ loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui รจ l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua ereditร !”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrร dunque il padrone della vigna, che cosa farร a quei contadini?ยป.
Gli risposero: ยซQuei malvagi, li farร morire miseramente e darร in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempoยป.
E Gesรน disse loro: ยซNon avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
รจ diventata la pietra d’angolo;
questo รจ stato fatto dal Signore
ed รจ una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciรฒ io vi dico: a voi sarร tolto il regno di Dio e sarร dato a un popolo che ne produca i fruttiยป.
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perchรฉ lo considerava un profeta.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
