Vangelo del giorno – 18 Settembre 2018 – don Lucio D’Abbraccio

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Ragazzo, dico a te, ร lzati

Ancora una volta il Vangelo ci parla dello sguardo di Gesรน: uno sguardo che sa vedere nel profondo ogni cuore, anche quello piรน intriso di dolore. Questa donna รจ ormai definitivamente sola, perchรฉ non solo ha perso il marito ma ora perde anche il figlio. Il Signore, vedendo questo corteo funebre, che esce dalla porta della cittadina di Nain per recarsi verso il cimitero, si commuove per quella madre. รˆ da precisare che quella donna รจ vedova e in quanto tale appartiene a quelle categorie che hanno necessitร  di un difensore. Luca nota che Gesรน ยซvedendola, fu preso da grande compassioneยป. Il Signore, dunque, non rimane indifferente. Lโ€™evangelista prosegue: ยซsi avvicinรฒ e toccรฒ la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: Ragazzo, dico a te, ร lzati!โ€ยป. Gesรน parla al ragazzo morto come se fosse vivo. Il giovane sembra udire la voce di Gesรน tanto che ยซseduto cominciรฒ a parlareยป.

Il Signore, dunque, non attende di essere pregato di fare qualcosa per la vedova, le รจ giร  accanto, perchรฉ Lui si รจ fatto uomo fino alla morte per poi risorgere. Per questo motivo, per la prima volta nel Vangelo di Luca, รจ chiamato โ€œSignoreโ€ e comunica la sua vita al giovane restituendolo alla madre.

Purtroppo, sono tanti i giovani che, oggi, vivono come morti, ossia senza speranza per il loro futuro. La speranza in un mondo migliore gli รจ stata rubata. La societร  molto spesso per loro รจ sia matrigna che patrigna. Ed essi sono soli, spaesati, in un mondo che apparentemente sembra essere senza futuro. Attendono qualcuno che si fermi accanto a loro e si rivolga usando le stesse parole di Gesรน: โ€œRagazzo, dico a te, ร lzati!โ€. I giovani hanno bisogno di qualcuno che si fermi accanto a loro, che li tocchi come ha fatto il Signore con quel giovane, che li ascolti, che sappia rivolgere loro parole vere, piene di speranza.

Se le parole sgorgano da un cuore pieno di commozione, come quello di Gesรน, saranno ascoltate ed accolte. รˆ da questa compassione che sgorgheranno anche per noi le parole che ridonano la speranza ai ragazzi e ai giovani dโ€™oggi.

don Lucio D’Abbraccio

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 7, 11-17
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, Gesรน si recรฒ in una cittร  chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della cittร , ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della cittร  era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: ยซNon piangere!ยป. Si avvicinรฒ e toccรฒ la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: ยซRagazzo, dico a te, ร lzati!ยป. Il morto si mise seduto e cominciรฒ a parlare. Ed egli lo restituรฌ a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: ยซUn grande profeta รจ sorto tra noiยป, e: ยซDio ha visitato il suo popoloยป. Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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