Certe volte a guardare le nostre comunitร o magari anche solo le nostre famiglie, ci prende lo sconforto. Ci assale lโidea che โcome la fai, fai, la sbagliโ.
Questo retrogusto amarognolo รจ nelle parole del Vangelo di oggi: โA chi posso paragonare questa generazione? ร simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”โ. Effettivamente a volte la nostra posizione esistenziale รจ praticamente quella appena descritta. Siamo impermeabili a tutte le provocazioni positive o negative che la vita ci mette davanti.
Assumiamo una sorta di distanza di sicurezza da ogni cosa e viviamo tiepidamente tutto. Nulla piรน ci entusiasma, e nulla piรน ci arriva davvero al cuore. Non siamo piรน capaci di ridere di cuore, ne di piangere lacrime autentiche. Forse lo facciamo per difenderci, ma al di lร delle motivazioni รจ perรฒ certo che questo modo di vivere ci rende solo cinici ma non certo felici.
Se ci fosse possibile domandare oggi una grazia forse dovremmo chiedere al Signore il miracolo di ricominciare a sorridere, ma non di quei sorrisi di circostanza, ma di quel sorriso che nasce dalla gioia vera. Dovremmo perรฒ anche domandarGli di donarci lacrime pulite, non quelle di coccodrillo, ma quelle che nascono da chi il dolore lo conosce veramente perchรฉ รจ vivo, perchรฉ รจ rimasto umano. Santa Teresa di Calcutta ripeteva spesso che โil piรน grande male dellโuomo non รจ lโodio, ma lโindifferenzaโ. Infatti lโodio puรฒ anche essere un amore andato a male, ma lโindifferenza รจ assenza di cuore. Per odiare serve ancora il cuore, ma per essere indifferenti bisogna escludere completamente il cuore, o averne uno di pietra.
Sarร questo il motivo per cui Dio quando promette una rivoluzione interiore al popolo di Israele dice: โtoglierรฒ da voi il cuore pietra e vi darรฒ un cuore di carneโ. Attendere Cristo significa attendere Chi puรฒ trasformare lโindifferenza in compassione.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 11, 16-19
Dal Vangelo secondoย Matteo
In quel tempo, Gesรน disse alle folle:
ยซA chi posso paragonare questa generazione? ร simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
ร venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “ร indemoniato”. ร venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, รจ un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”.
Ma la sapienza รจ stata riconosciuta giusta per le opere che essa compieยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
