Vangelo del Giorno – 14 marzo 2018 – don Luigi Maria Epicoco

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“In quel tempo, Gesรน disse ai Giudei: “Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco”. Per questo i Giudei cercavano ancor piรน di ucciderlo, perchรฉ non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio”.

Ciรฒ che innervosiva alcuni contemporanei di Gesรน non era tanto la sua predicazione, quanto questo accostamento cosรฌ intimo con Dio al punto da arrivare a chiamarlo Padre. Nell’unica preghiera che Gesรน ci ha insegnato, la parola “Abba” dovrebbe essere tradotta con il termine “papino”.

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L’intimitร  che Gesรน ha con il Padre รจ un’intimitร  traboccante di affetto. Ma a noi Dio piace distante, nei cieli. A noi Dio piace lontano, giudice, magari con qualche fulmine in mano. Perchรฉ Dio deve darci sicurezza, deve rappresentare tutto ciรฒ che noi non siamo. Ma il Dio vero, quello rivelato da Gesรน, รจ un Dio che ci dร  un’unica certezza per cui vale la pena vivere: รจ la certezza di saperci amati.

รˆ li la nostra vera forza, sapere che Lui ci ama. Attraverso Gesรน noi siamo saliti fin in braccio al Padre. Attraverso Gesรน noi siamo divenuti “figli nel Figlio”. Attraverso la Sua passione, morte e resurrezione, Gesรน ha aperto un varco nella Trinitร  e ha stabilito con Dio Padre non piรน un’infinita distanza ma una totale vicinanza. Grazie a Gesรน noi siamo al centro di Dio stesso.

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Noi siamo tra il Padre e il Figlio che si amano. Ma รจ cosรฌ nuova questa cosa da essere insopportabile per qualcuno. La nostra conversione molte volte riguarda proprio l’immagine sbagliata che abbiamo di Dio. Convertirsi significa lasciarsi cambiare dalle logiche d’amore con cui il Padre si relaziona con il Figlio e con cui il Figlio si rapporta al Padre. Dovremmo imparare ad amarci cosรฌ come loro si amano.

Questo riporterebbe in noi anche la chiara impronta d’immagine e somiglianza che ci portiamo addosso. Quando amiamo davvero, e quando ci accorgiamo di avere Dio per Padre allora assomigliamo davvero alla Trinitร . Allora diventiamo esattamente ciรฒ che dovremmo essere.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 5, 17-30
Dal Vangelo secondoย Giovanni

In quel tempo, Gesรน disse ai Giudei: ยซIl Padre mio agisce anche ora e anch’io agiscoยป. Per questo i Giudei cercavano ancor piรน di ucciderlo, perchรฉ non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesรน riprese a parlare e disse loro: ยซIn veritร , in veritร  io vi dico: il Figlio da se stesso non puรฒ fare nulla, se non ciรฒ che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterร  opere ancora piรน grandi di queste, perchรฉ voi ne siate meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dร  la vita, cosรฌ anche il Figlio dร  la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perchรฉ tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In veritร , in veritร  io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma รจ passato dalla morte alla vita. In veritร , in veritร  io vi dico: viene l’ora – ed รจ questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, cosรฌ ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perchรฉ รจ Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio รจ giusto, perchรฉ non cerco la mia volontร , ma la volontร  di colui che mi ha mandato.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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