Vangelo del Giorno – 14 Maggio 2017 – don Luigi Epicoco

La direzione, il motivo, la meta

<p”>Leggere il Vangelo di Giovanni a volte è un’esperienza faticosa. Ti ritrovi davanti a paesaggi che non riesci ad addomesticare con le parole, a renderli pratici, utili per la vita di ogni giorno. Ma essendo Parola di Dio, essa non rimane mai senza frutto, senza conseguenze, anche quando non dissipa immediatamente la confusione che crea nella testa. Ma nel Vangelo di oggi non si parla di testa ma di cuore. “Non sia turbato il vostro cuore”, dice Gesù ai discepoli che intuendo che Gesù sta per lasciarli, affogano nella tristezza, nella nostalgia, nella confusione. La vita, a volte, cambia. E cambiando ci mette in crisi perchè non è più come l’abbiamo vissuta per anni, per giorni, per mesi. E quando cambia sembra che in qualche maniera ci tradisca. A volte cambia perchè muore qualcuno che ami, perchè perdi il lavoro, perchè ti accorgi che è finita l’infanzia, o la giovinezza. O perchè è finita una stagione della tua storia. Di certo essa cambia. Ma c’è una cosa che non cambia mai: Chi ci ha fatto fare questo viaggio così imprevedibile della vita, cioè Dio.

“Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”. Che tradotto significa : “fidatevi”. Fidatevi di ciò che non comprendete fino in fondo (Dio Padre), e fidatevi di ciò che avete davanti ai vostri occhi (Gesù), cioè la realtà che vi sta davanti. Una doppia dose di fiducia nel mistero della vita e in ciò che vediamo e che molto spesso si mostra contraddittorio, non risolutivo, troppo umano.

“Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. Gesù rispondendo all’interrogativo infuocato di Tommaso indica davvero una strada. La casa del Padre la si raggiunge non nel distacco dalla realtà ma attraverso la realtà. Il cristianesimo non è una via ascetica di presa di distanza dal reale, da ciò che esiste davanti a noi. Ma è un cammino che ti chiede di passare seriamente, appassionatamente, totalmente nelle cose che hai davanti, con la continua consapevolezza che prendendo sul serio la realtà, prenderai sul serio Dio. Chi vive cercando di non scappare dalla sua vita, da ciò che è a volte è costretto a vivere, ma affrontando, allora sperimenta la Verità, sperimenta veramente la Vita, e percorre una Via di senso che lo conduce verso un destino buono.

Seguire Gesù non significa fuggire dal mondo. Non significa rinchiudersi nella propria testa. Non significa semplicemente sopportare la vita. Seguire Gesù significa entrare nel mondo, immergersi dentro la realtà che ci circonda e fare una cosa che solo noi possiamo fare: amare. E chi ama lascia il segno, non lascia mai il mondo come l’ha trovato, lo lascia migliore. Questo è il motivo per cui si fraintende la vita contemplativa o di clausura dei monaci e delle monache, perchè pochi riescono a capire che la distanza apparente che creano da ciò che li circonda non è una via di fuga ma un’immersione ancora più profonda nel cuore della realtà.

Non basta desiderare di arrivare da qualche parte, bisogna trovare il coraggio di percorrere la strada che ci porta fin lì, altrimenti il viaggio altro non è che un sogno vuoto dentro la nostra testa. E non saranno certo i sogni a renderci felici, ma bensì i tentativi di realizzarli.

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V Domenica del Tempo di Pasqua

Gv 14, 1-12
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».

Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.

Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 14 – 20 Maggio 2017
  • Tempo di PasquaV, Colore – Bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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