Vangelo del Giorno – 14 aprile 2017 – don Luigi Epicoco

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La latente bellezza

Il silenzio del venerdรฌ Santo non nasce dalla beatitudine ma dalla quiete dopo la tempesta. Eโ€™ il silenzio di chi รจ esausto perchรจ ha visto cose che non avrebbe voluto mai vedere, ha udito parole che non avrebbe mai voluto sentire, ha vissuto cose che non avrebbe mai voluto vivere.

Eโ€™ il silenzio di chi รจ atterrito dallโ€™accaduto. Il vero scandalo del cristianesimo risiede nella โ€œformaโ€ di Gesรน, cioรจ nella Sua maniera di mostrarsi:โ€Non ha apparenza nรฉ bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacereโ€. Quando uno si compromette con ciรฒ che crede, paga salato questo prezzo, e questa cambiale non รจ mai bella, รจ sempre una perdita specie davanti agli occhi degli altri. La traduzione volgare di questo รจ riassunta in quelle parole fredde e agghiaccianti che tante volte diciamo e ci vengono dette: โ€œma chi te lโ€™ha fatto fareโ€.

Questo rischio, questa fatica, questo apparente fallimento รจ il luogo dove incontriamo Gesรน Crocifisso. Dio non abita solo le giornate dove tutto va bene, Egli ha riempito anche quegli anfratti oscuri dove tante volte passiamo molto tempo della nostra vita. Sono gli angoli oscuri di certe famiglie, di certe malattie, di certe storie, di certe circostanze. Gesรน ha sancito un cambiamento radicale.

Quello che prima era solo un fallimento oggi รจ anche il luogo della Sua presenza, e se trovi il coraggio di non dissertare la fatica di quellโ€™istante, e di quelle circostanze, allora vinci come Egli stesso ha vinto. Ma la vittoria passa sempre attraverso la prostrazione della sconfitta. Per paura di perdere molte volte evitiamo anche di vivere. Gesรน ci insegna che non solo non dobbiamo avere paura di perdere, ma dobbiamo avere il coraggio di perdere; ma di perdere alla Sua maniera. Perdere con fiducia, rischiando in estremo di lasciarsi nelle mani di un Padre/Dio che senti lontano, assente, inestistente, incomprensibile.

La fede vร  professata quando tu averti lโ€™assenza di ciรฒ che credi. โ€In manus tuasโ€, Nelle Tue mani, Padre, consegno tutto, consegno ciรฒ che sono, consegno la mia vitaโ€ฆDa quel momento inizia la risurrezioneโ€ฆ

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don Luigi Epicoco su Facebook

โ€œNon ha apparenza nรฉ bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si รจ caricato delle nostre sofferenze, si รจ addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli รจ stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquitร . Il castigo che ci dร  salvezza si รจ abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.โ€ (Isaia 52)

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