Vangelo del giorno – 13 Aprile 2018 – don Antonello Iapicca

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LA NOSTRA DEBOLEZZA ACCOLTA E BENEDETTA DALLE MANI DI CRISTO PER MOLTIPLICARLA NELL’AMORE

Gesรน risorto, “passato all’altra riva”, “alza” anche oggi “gli occhi” e ci “vede” mentre ci avviciniamo a Lui. Con la “gran folla”, abbiamo sperimentato i suoi “segni” nella nostra vita, ma i conti non ci tornano ancora. Lui ci conosce, e per questo, con amore, ci “mette alla prova”. E’ “vicina la Pasqua”, รจ oggi; Lui “sa quello che sta per fare”, dare pienezza e compimento a ogni balbettio di vita che ci risuona dentro.

Ma non puรฒ operare nulla se prima non ci accompagna a fare Pasqua con Lui, a passare dal nostro far di conto al suo:ย “Dove possiamo comprare il pane perchรฉ costoro abbiano da mangiare?”.ย Doveย eย comprare, parole trabocchetto che fotografano alla perfezione i nostri criteri. Cerchiamoย luoghiย che non esistono e crediamo di poterย comprareย ciรฒ di cui abbiamo bisogno. Per questo sballiamo i conti, e ci ritroviamo impotenti di fronte a fatti e persone.ย Filippo siamo tutti noi, spesso incapaci di guardare oltre, con il cuore appesantito dalla ragione imprigionata dallโ€™unica evidenza che balza immediatamente agli occhi:ย “duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perchรฉ ognuno possa riceverne un pezzo”.ย 

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Matematica imperfetta perchรฉ incapace di contemplare lโ€™infinito che abbraccia e dร  senso a ogni numero.ย Anche se qualcosa abbiamo – “C’รจ qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci” – come Andrea, non pensiamo che sia sufficiente: “maย che cos’รจ questo per tanta gente?”.ย Siamo abituati ad altri schemi, seduti ogni giorno nelย consiglio di amministrazioneย che governa famiglia e affetti, lavoro e scuola, amicizie e relazioni. Non possiamo sfamare una moltitudine, fosse anche solo di due persone, coniuge e un figlio, lo sperimentiamo ogni giorno. E precipitiamo nelle delusioni, e silenzi, nervosismo, ira e rancori, insomma tutta la melma che ci afferra i piedi e ci blocca. Ingannati dal demonio che si nasconde nell’educazione e nella cultura, crediamo ciecamente nelle nostre possibilitร ; ma, una volta sperimentati i limiti, cominciamo a disprezzarci e a disprezzare.

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Invece, iย cinque pani e i due pesci sono molto piรน di quello che le mani sono capaci di afferrare. La creazione stessa obbedisce a precise formule matematiche, ma i numeri che la definiscono non sorgono dal nulla, da un big-bang riproducibile in laboratorio. Vi รจ unโ€™evidenza nascosta eppure intuibile,ย il segreto tracciato di numeri che non hanno fineย perchรฉ il loro stesso principio รจ puro mistero. Un computer, un telefono, una pila, tutto ci parla dโ€™infinito. Ma non solo. Anche le persone che ci molestano e non accettiamo, anche questo giorno, con le solite cose da fare, con la macchina che vorresti cambiare, o il letto d’ospedale che non sopporti piรน, o la fila alla posta per due spiccioli di pensione. Anche te stesso con i tuoi limiti e contraddizioni. Tutto ci parla dell’infinito in cui si vorrebbe tuffare il nostro cuore, dove vorrebbe spaziare la nostra mente, e correre il nostro corpo.ย E l’infinito a cui aneliamo si svela pienamente nel miracolo compiuto dal Signore.

Il Messia atteso รจ Dio fattosi prossimo, lโ€™origine dโ€™ogni vita. Eโ€™ lui lโ€™infinito che, raccogliendo tra le mani quel โ€œcinqueโ€ e quel โ€œdueโ€, nel breve istante dโ€™una Parola benedicente, li riconduce alla pienezza originaria, allo splendore del compimento. Quei due numeri che, a una prima e piatta visione, non dicono altro che un contenuto definito e circoscritto, nelle mani e nelle parole di Gesรน, scavalcano il limite imposto dalla ragione carnale e acquistano il loro significato autentico.ย Sono numeri, segni di una realtร  ben visibile, eppure aperta, misteriosamente, allโ€™infinito. Cinque pani e due pesci sfamano e saziano una gran moltitudine, e avanzano per sfamare e saziare ancora, da quel pomeriggio sulle rive del Lago di Galilea sino a questo nostro giorno, sino alla fine del mondo, e piรน in lร , sino allโ€™eternitร .ย 

Cosรฌ รจ di ogni numero che descrive e sembra limitare le nostre esistenze, la storia stessa del mondo. Lโ€™etร , lo stipendio e il conto in banca, lโ€™altezza e il peso, la forza, i metri cubi delle nostre case, gli anni dโ€™una amicizia, di un amore, le distanze, i progetti, le mura che ci stringono e sembrano frustrarci e tenerci schiavi, e la chimica dei sentimenti, degli umori, delle speranze e delle delusioni, i valori alterati che sbucano dalle analisi, le parole che ci diciamo per contraddirle in un minuto, il carattere e i difetti, perfino i peccati! Ogni numero che fa di noi quel che siamo, la matematica che, fredda, sembra sospingere le nostre storie verso destini ineluttabili, attende invece una mano e una Parola, quelle dellโ€™Autore di ogni matematica e di ogni scienza, l’Architetto di ogni vita. Le sue mani creano e ricreano e si fanno prossime a ciascuno di noi attraverso le mani e le parole dei suoi Apostoli. Eโ€™ la Chiesa che, da duemila anni, si piega sullโ€™umanitร , ne riconosce, nascosto, il seme divino impresso dal Creatore, e, per la Parola e il Sacramento, lo riconduce allo splendore del compimento.ย 

Ogni istante, ogni numero della nostra vita, anche quelli negativi, grigi, che sembra ci stiano schiacciando, non sono altro che i segni dโ€™una porta dischiusa nellโ€™attesa dellโ€™infinito.ย Ogni grumo dell’esistenza รจ gravido dโ€™eterno. Ma solo lโ€™incontro esistenziale, concreto, autentico con il Signore rende possibile quello che tutti speriamo. Non ci resta che obbedire alla Chiesa che, nel nome del Signore, ci invita a “sederci”. Ma dai, dovrei sedermi invece di darmi da fare? Sรฌ, obbedisci e “siediti”, perchรฉ se non sperimenti che Cristo puรฒ moltiplicare quello che sei non vedrai la tua vita compiuta; se non sperimenti che la Vita che sfama e sazia non si “compra”ย in nessun “dove”ย maย รจ Luiย la fonte che ceย laย dona, resterai schiacciato nelle tue meschinitร . Solo cosรฌ, infatti, saprai amare chi ti รจ accanto e trasmettere la fede ai tuoi figli, facendo “sedere” tutti alla mensa imbandita da Cristo. E offrire, in ogni circostanza, il poco, pochissimo che tutti abbiamo alle sue mani.

Tuo marito รจ superficiale, arido, assiduo a poltrona, pantofole e televisione? Bene, prendi questa sua attitudine allo svicolamento dalle responsabilitร  e consegnala a Cristo, la vedrai moltiplicata in uno zelo mai visto… Tuo figlio รจ pigro, incapace di studiare e concentrarsi? Bene, prendi questa debolezza e dalla a Cristo, l’unico capace di tirare fuori da ciascuno il meglio, ovvero il seme di vita eterna seminato dal Padre.ย Guarda che il miracolo รจ tutto qui: forse tuo marito sarร  ogni giorno propenso a sdraiarsi sul divano, come tuo figlio incapace di star fermo dieci minuti, esattamente come quei cinque pani sono restati tra le mani di Gesรน quello che erano; il Vangelo, infatti, a proposito dei pezzi avanzati dice cheย “li raccolsero e riempirono dodici canestriย con i pezzi dei cinque pani d’orzo”,ย segno che Gesรน ha continuato a “distribuire” i frammentiย dai pani originari.

Non ha prima moltiplicato e poi distribuito, ma ha continuato a prendere tra le mani i cinque pani che gli erano stati dati. Cosรฌ,ย come il pane e il vino dell’eucarestia trasformati in corpo e sangue di Cristo, restano, alla vista, quello che sono, Gesรน prende, tocca e benedice quello che siamo, compresi i difetti di chi ci รจ accanto, per farne un cibo capace di sfamare e avanzare per una moltitudine immensa, tutte le persone che incontreremo durante la vita. Non ci cambia magicamente, ma, lasciandoci deboli e poveri, ci colma del suo Spirito. Cosรฌ anche una malattia, un problema, un dolore, un fallimento, un peccato, toccato da Cristo, si trasforma in una “Eucarestia”, una porta spalancata sulla gratitudine per il prossimo che non vede nulla per cui lodare Dio.

Questa รจ la Pasqua, la speranza che illumina il mondo avvolto nelle tenebre dei calcoli che sballano sempre, incapace di essere felice.ย Il “segno” che svela il Profeta, “il Messia inviato da Dio”, รจ la Vita moltiplicata e capace di saziare, offerta gratuitamente allโ€™umanitร . Il segno del Profeta รจ la Chiesa, povera, debole, bisognosa di penitenza e conversione, eppure ricca della ricchezza che nessun altro nel mondo possiede: la Parola โ€“ i “cinque pani”, immagine dei cinque libri della Torah โ€“ e il potere di Dio nella carne del suo Figlio โ€“ i “due pesci”, immagine delle due nature del Signore. Il segno dato al mondo sono i “Dodici” apostoli colmi del suo amore come i “dodici canestri” che hanno “raccolto” la sovrabbondanza della Grazia, inviati a sfamare e molto di piรน, a saziare la vita di ogni uomo.

ย Ovunque e per chiunque vi รจ speranza, perchรฉ oltre ogni pane e ogni pesce vโ€™รจ un orizzonte infinito di pienezza. Sfamati e saziati siamo chiamati a donare a tutti la sovrabbondanza del suo amore: il tempo e le parole, i gesti e il denaro, gli sguardi e le lacrime, le sofferenze e le gioie, ogni secondo che ci รจ dato, tutto “raccolto perchรฉย nullaย vada perduto”;ย nulla della tua vita รจ insignificante, perchรฉ tutto รจ, tra le mani di Gesรน, una benedizione per chi ti รจ accanto. Solo abbiamo bisogno di “ritirarci” sempre con Gesรน, perchรฉ il mondo, coniuge e figli ad esempio, non credano che i miracoli che Lui opera siano frutto della nostra buona volontร ; “soli sulla montagna”, crocifissi con Cristo per amore, ecco il cuore segreto della nostra vita, da dove nasce la nostra missione.

Qui il commento completo

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 6, 1-15
Dal Vangelo secondoย Giovanni

In quel tempo, Gesรน passรฒ all’altra riva del mare di Galilea, cioรจ di Tiberรฌade, e lo seguiva una grande folla, perchรฉ vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesรน salรฌ sul monte e lร  si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesรน, alzร ti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: ยซDove potremo comprare il pane perchรฉ costoro abbiano da mangiare?ยป. Diceva cosรฌ per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: ยซDuecento denari di pane non sono sufficienti neppure perchรฉ ognuno possa riceverne un pezzoยป.
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: ยซC’รจ qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’รจ questo per tanta gente?ยป. Rispose Gesรน: ยซFateli sedereยป. C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesรน prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: ยซRaccogliete i pezzi avanzati, perchรฉ nulla vada perdutoยป. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: ยซQuesti รจ davvero il profeta, colui che viene nel mondo!ยป. Ma Gesรน, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirรฒ di nuovo sul monte, lui da solo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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