Vangelo del giorno – 11 luglio 2017 – don Antonello Iapicca

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COME TRALCI UNITI ALLA VITE NULLA ANTEPORRE ALL’AMORE DI CRISTO NOSTRA LINFA DI VITA

“Senza” Gesรน siamo uno zero assoluto.ย Ma con Lui la nostra vita, semplice o complicata, afflitta da malattie, da paure, ferita dalle debolezze,ย questaย vita รจ stupenda, un’avventura irripetibile donataci per disseminare di “frutti” squisiti i nostri giorni, capaci di mostrare Dio e il Cielo a ogni uomo. Bastaย “rimanere in Lui”, dimorare in Cristo, come sperimentรฒ San Benedetto. Lasciarci amare, alzare bandiera bianca, gettare via da noi il pensiero “aiutati che Dio t’aiuta” che troppo spesso ci accompagna, aggrappati a Lui, alle sue braccia distese per amore, come la vite al tralcio. “Rimanere in Lui” non significa inventarsi chissร  che cosa, รจ, semplicemente,ย essere crocifissi con Lui.ย E’ rimanere lรฌ dove Lui ci conduce, nella storia concreta dell’unico oggi che ci appartiene,ย quello reale che siamo chiamati a vivere. Nell’obbedienza perchรฉ, come scriveva San Benedetto, eraย “il segno piรน evidente dell’umiltร  รจ la prontezza nell’obbedienza. Questa รจ caratteristica dei monaci che non hanno niente piรน caro di Cristo”.ย Il Signore non dice che, sforzandoci, impegnandoci, anche senza di Lui potremmo cominciare a metterci del nostro, qualcosa, che so? buone intenzioni o progetti o altro, qualcosa a cui Lui, poi, darebbe compimento. No, il Signore ci dice che senza di Luiย nulla possiamo. Detto in altro modo:ย senza di Lui anche quello che facciamo รจ nulla, fumo che il vento porta via, perchรฉ senza la linfa del suo Spirito non vi รจ feconditร . Fratelli, proprio dal non accettarlo provengono tante sofferenze:ย dal tentare e ritentare di farcela da soli, liberi dal giogo della Croce, staccati dalla vite che sola puรฒ trasmetterci la vita e dare pienezza a ogni cosa. E cosรฌ vediamo “seccarsi” i rapporti, e dobbiamo “gettare” nel “fuoco che brucia” quelli che sembravano eterni.ย Pensiamo al nostro matrimonio, al fidanzamento, allo studio, al lavoro, all’amicizia. Pensiamo a una passeggiata tra i boschi, a una visita al museo, alla spesa del sabato, a una cena in pizzeria con la fidanzata, come a una dolorosa degenza in ospedale, una notte di studio alla vigilia di un esame, una discussione con la figlia che non si riesce proprio a capire, pensiamo a qualunque momento della nostra vita, pensiamolo vissuto in Cristo, alla sua presenza, illuminato dalla sua Parola, sostenuto dalla sua forza; e pensiamolo chiuso in noi stessi, schiacciato sulle nostre forze, preda dei nostri impulsi e delle nostre ispirazioni.ย In Cristo tutto ha un sapore, una forza, un’autenticitร  impensabili. In Lui anche una semplice passeggiata รจ tutta un’altra cosa. Anche un viaggio, anche una partita allo stadio. In Cristo ogni parola, ogni pensiero, ogni gesto “porta un frutto che rimane”, bello, buono, consistente. Per questo se stai sperimentando difficoltร  e fallimenti, non mormorare. E’ il Vignaiolo che staย “potando” i rami seccati dall’orgoglio, perchรฉ abbandoniamo finalmente l’inganno di ritenerci importanti e indispensabili.ย 

Coraggio allora, lasciamoci “potare” anche attraverso le cure della Chiesa, perchรฉ la nostra vita, libera e adulta nella fede, rendaย Gloria a Dio. Essa, infatti, brilla nelย “frutto” squisito di un fidanzamento nel quale, “uniti a Lui come i tralci alla vite”, due ragazzi possono lottare per custodire la castitร : un fidanzamento “potato”, tagliato nei rami secchi della concupiscenza e dell’egoismo impaziente, che cresce rispettoso, prudente, avvolto di santo timore, protetto dal pudore. Nel “frutto” di un matrimonio santo, aperto alla vita e nel dono libero e totale di sรฉ, “potato” nei rami secchi dell’infedeltร  quotidiana all’unica sposa e all’unico sposo che difende i propri criteri. Il “frutto” di un lavoro “potato” attraverso le difficoltร  e le ingiustizie e, per questo, che diviene un’occupazione nella quale offrirsi per i colleghi, per i superiori e gli inferiori, rintracciando in ogni mansione il momento favorevole per aprirsi agli altri e far gustare il proprio sapore unico e inconfondibile dell’amore di Cristo. Il “frutto” dello studio “potato” della pigrizia e dell’idolatria di voti e risultati che lo fa offrire a se stessi, nel quale apprendere a non fare la propria volontร , a soffrire per compiere quella di Dio, la libertร  di chi non รจ piรน schiavo del dover fare sempre e solo quello che piace, consola e costruisce se stessi; lo studio che prepara a un futuro di amore autentico, al lavoro e alla famiglia.ย Vivere nella Chiesa come San Benedetto ha scoperto e poi stabilito come fondamento per i monasteri: “ora et labora”, prega, ascolta e fai la volontร  di Dio.ย Che in ogni aspetto della nostra vita Dio ci doni di “diventare discepoli” che “orando” seguono il Signore; che, ascoltando e “osservando” umilmente le “sue parole” che ci “purificano” dall’idolatria, possiamo “lavorare” nella sua vigna “rimanendo” nel torchio della storia: stretti alla Croce di ogni giorno,ย pigiati completamenteย dalle difficoltร , dalle sofferenze e dagli imprevisti che,ย proprio perchรฉ ci spremono, costituiscono l’occasione perchรฉ il succo di vita che Cristo depone in noi possa scaturire come da una sorgente alla quale chi ci รจ accanto possa dissetarsi. Per questo, “tutto ciรฒ che chiederemo”, ovvero la salvezza di tuo figlio e di tua zia, l’incontro con Cristo per ogni uomo, “ci sarร  donato”, perchรฉ la volontร  di Dio fluisce come linfa da Cristo a noi e al mondo attraverso il legno della Croce.

don Antonello Iapicca

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 15, 1-8
Dal Vangelo secondoย Giovanni

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ย‡ In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซIo sono la vera vite e il Padre mio รจ il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchรฉ porti piรน frutto.
Voi siete giร  mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non puรฒ far frutto da se stesso se non rimane nella vite, cosรฌ anche voi se non rimanete in me.
Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nulla.
Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarร  dato.
In questo รจ glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoliยป .

C: Parola del Signore.

A: Lode a Te o Cristo.

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