Certe volte quando ci guardiamo ci rendiamo conto che per molto tempo abbiamo vivacchiato piรน che vivere, per lunghe stagioni siamo stati piรน furbi che onesti, per diversi anni abbiamo tirato a campare piรน ancora che prendere sul serio la vita.
Ci assale cosรฌ la domanda: come faremo a emendare il passato? Come possiamo riscattarci da tutto ciรฒ che รจ stato? Specie poi quando si รจ adulti e magari si รจ oltrepassata anche la soglia degli anni fiorenti della gioventรน, questa domanda diventa pressante. Gesรน nel Vangelo di oggi racconta una storia particolare. ร la storia di un amministratore disonesto che sta per essere scoperto dal padrone e sa bene che fine farร . Cosรฌ invece di perdere tempo a imparare bugie da raccontare trova un modo per sopravvivere alla sciagura: conquista amici abbonando debiti a destra e a manca ai creditori del padrone.
ร misericordioso per necessitร dovremmo dire, anzi per scaltrezza. Non รจ certo di buon esempio ma รจ per dire che lโunico modo per cadere in piedi dopo che si รจ fatto danni รจ cercare di amare quanto piรน possibile, perchรฉ โla caritร copre una moltitudine di peccatiโ (1Pt 4,8). Invece di perdere tempo a piangerci addosso dovremmo passare il resto del tempo che ci resta ad amare. โIl padrone lodรฒ quell’amministratore disonesto, perchรฉ aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono piรน scaltri dei figli della luceโ.
don Luigi Epicoco su Facebook
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 16, 1-8
Dal Vangelo secondoย Luca
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In quel tempo, Gesรน diceva ai discepoli:
ยซUn uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamรฒ e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perchรฉ non potrai piรน amministrare”.
L’amministratore disse tra sรฉ: “Che cosa farรฒ, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farรฒ perchรฉ, quando sarรฒ stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamรฒ uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodรฒ quell’amministratore disonesto, perchรฉ aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono piรน scaltri dei figli della luceยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
