Enzo Bianchi, priore del monastero di Bose, presenta la serie di dieci volumi dedicati ai protagonisti del โ900, in allegato dal n. 35 di Famiglia Cristiana, in edicola dal 24 agosto.
La nuova collana di Famiglia Cristiana, in allegato a partire dal n. 35, in edicola da mercoledรฌ 24 agosto per dieci numeri.
Piano dell’opera e maggiori informazioni:
- 1aย uscitaย – 25 agostoย Mahatma Gandhiย Chi segue il cammino della veritร non inciampa >
- 2aย uscitaย – 1 settembreย Martin Luther Kingย La forza di amare >
- 3aย uscitaย – 8 settembreย Giovanni XXIIIย La sapienza del cuore >
- 4aย uscitaย – 15 settembreย Nelson Mandelaย Lungo camminoย verso la libertร >
- 5aย uscitaย – 22 settembreย Madre Teresa di Calcuttaย La mia vita >
- 6aย uscitaย – 29 settembreย Albert Einsteinย Pensieri degli anni difficili >
- 7aย uscitaย – 6 ottobreย Albert Schweitzerย Dove cominciala foresta vergine >
- 8aย uscitaย – 13 ottobreย Rita Levi Montalciniย Elogioย dell’imperfezione >
- 9aย uscitaย – 20 ottobreย Marcello Candiaย Da ricco che era >
- 10aย uscitaย – 27 ottobreย Elie Wieselย Tutti i fiumi vannoย al mare >
ร di testimoni credibili che ha bisogno la fede cristiana. A partire da quella mattina del primo giorno della settimana in cui alcune donne trovarono vuota la tomba dove era stato deposto Gesรน di Nazaret, il loro Maestro e Signore, condannato alla morte infamante della croce, lโannuncio cristiano si รจ fondato e diffuso sulla credibilitร di semplici uomini e donne, capaci di incarnare nella propria esistenza la convinzione che la vita รจ piรน forte della morte, che lโamore vince lโodio.
Questo bisogno di persone credibili non รจ tuttavia limitato alla fede cristiana: piรน in profonditร ancora, รจ il bisogno proprio di ogni essere umano e dellโumanitร nel suo insieme. Per credere, per aver fiducia nellโaltro, per confidare nei nostri simili abbiamo bisogno di conoscere da vicino, quasi di toccare con mano, uomini e donne come noi, come noi abitati da limiti e difetti, come noi segnati dalla debolezza e dalla paura, come noi provati dalle sofferenze e tentati dalla disillusione, eppure capaci, nonostante tutto e sovente contro ogni evidenza, di mostrare la grandezza dellโessere umano; non โnonostanteโ la sua miseria, ma attraverso di essa, โgrazieโ alla sua piccolezza.
Del resto la fede stessa โ proprio perchรฉ รจ un essere umano colui che crede โ รจ anche un atto di libertร dellโuomo, un atto al quale si puรฒ essere educati attraverso una relazione, un rapporto vivo con lโaltro, un dare e ricevere fiducia. In questo senso il credere รจ una necessitร umana: non ci puรฒ essere autentica umanizzazione senza la fede/fiducia. Come sarebbe possibile, per noi esseri umani, vivere senza fidarsi di qualcuno? A differenza di altri animali, infatti, noi usciamo incompiuti dal grembo di nostra madre e per โvenire al mondoโ, per crescere come persone in relazione con gli altri dobbiamo mettere fiducia in qualcuno. Una fiducia che ci deve accompagnare durante tutta la nostra esistenza: persino nelle relazioni sociali e in quelle economiche dobbiamo fidarci, โfare creditoโ, cioรจ credere a qualcuno. Non esprime forse qualcosa di simile il concetto africano di โubuntuโ โ una persona รจ tale grazie alle altre persone, la mia umanitร รจ intrinsecamente legata a quella dellโaltro โ che ha guidato il popolo sudafricano nel suo percorso di ristabilimento della giustizia attraverso la veritร e la riconciliazione?
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Da qui lโineludibile esigenza di testimoni affidabili, credibili dellโumanitร , della grandezza dellโessere umano. E oggi forse piรน che mai, perchรฉ nella nostra societร e nella nostra cultura lโatto umano del credere รจ entrato in crisi, sempre piรน contraddetto: abbiamo difficoltร a credere allโaltro, siamo poco disposti a mettere fiducia negli altri, siamo incapaci a โcredere insieme agli altriโ in un obiettivo, un progetto che pur sentiamo buono in noi stessi… Oggi sembriamo divenuti incapaci a credere e forse, soprattutto, a credere nellโamore. Per questo abbiamo un autentico bisogno di persone abitate sรฌ, sovente, da un credo religioso ma soprattutto capaci di dare e ricevere fiducia ai propri simili, di proclamare con parole e soprattutto con azioni i princรฌpi e i diritti fondamentali di ogni essere umano, le esigenze di una convivenza civile degna di tal nome.
Quelle presentate nellโiniziativa โUomini liberiโ sono figure che hanno segnato la cultura, le fede, la politica, le scienze del Novecento e che con la loro fiducia nelle potenzialitร dellโuomo e con la pazienza e la mitezza dei forti han saputo non solo sperare contro ogni speranza, ma anche dare corpo alle attese di tanti, aprire nuovi orizzonti, sanare situazioni apparentemente impossibili. La loro capacitร di discernere il debole e di piegarsi su di lui, il loro scrutare i segni dei tempi e i misteri della scienza, il loro interrogarsi sulle ingiustizie e le tragedie che sfigurano lโimmagine di Dio deposta in ogni essere umano, il loro coraggio nel non tirarsi mai indietro di fronte alle sfide piรน dure li ha resi autenticamente โliberiโ, capaci di far luce ad altri, di tenere il dito puntato verso un futuro migliore.
Tutti loro hanno affrontato sacrifici per affermare nel concreto quello in cui credevano e anche in questo lasciano una preziosa testimonianza a noi che viviamo in una stagione in cui la stessa parola โsacrificioโ รจ messa al bando: rinuncia, sopportazione, pazienza, abnegazione non sono parole vuote, ma pilastri su cui fondare le piรน elevate aspirazioni dellโanimo umano. Le parole di questi uomini e donne liberi non sono semplici parole: sono il distillato di gesti e di unโintera vita dedicata non โagli altriโ in senso generico, ma a uomini, donne e bambini in carne e ossa. E, attraverso di loro, alla dignitร dellโessere umano che รจ nellโaltro, nel piรน piccolo dei figli dellโuomo, alla grandezza di questa creatura. Leggere i loro scritti, ripercorrere le loro vite significa riscoprire noi stessi e gli altri assieme a noi, sperimentare che la libertร non si mendica, la si esercita, anche a costo del sacrificio.