Udienza Generale del 19 Marzo 2008

1194
Triduo pasquale – 
Cari fratelli e sorelle,
siamo giunti alla vigilia del Triduo Pasquale. I prossimi tre giorni vengono
comunemente chiamati "santi" perchè ci fanno rivivere l’evento centrale della
nostra Redenzione; ci riconducono infatti al nucleo essenziale della fede
cristiana: la passione, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo.

Ascolta

{audio}http://media01.vatiradio.va/podcast/00107642.MP3{/audio}

{mgmediabot2}path=http://media01.vatiradio.va/podcast/00107642.MP3|popup=Ascolta il file|width=320|height=260{/mgmediabot2}  in una finestra pop-up.

Triduo pasquale

Cari fratelli e sorelle,

siamo giunti alla vigilia del Triduo Pasquale. I prossimi tre giorni vengono
comunemente chiamati "santi" perchè ci fanno rivivere l’evento centrale della
nostra Redenzione; ci riconducono infatti al nucleo essenziale della fede
cristiana: la passione, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo. Sono giorni
che potremmo considerare come un unico giorno: essi costituiscono il cuore ed il
fulcro dell’intero anno liturgico come pure della vita della Chiesa. Al termine
dell’itinerario quaresimale, ci apprestiamo anche noi ad entrare nel clima
stesso che Gesù visse allora a Gerusalemme. Vogliamo ridestare in noi la viva
memoria delle sofferenze che il Signore ha patito per noi e prepararci a
celebrare con gioia, domenica prossima, "la vera Pasqua, che il Sangue di Cristo
ha coperto di gloria, la Pasqua in cui la Chiesa celebra la Festa che è
l’origine di tutte le feste", come dice il Prefazio per il giorno di Pasqua nel
rito ambrosiano.

Domani, Giovedì Santo, la Chiesa fa memoria dell’Ultima Cena durante
la quale il Signore, la vigilia della sua passione e morte, ha istituito il
Sacramento dell’Eucaristia e quello del Sacerdozio ministeriale. In quella
stessa notte Gesù ci ha lasciato il comandamento nuovo, "mandatum novum",
il comandamento dell’amore fraterno. Prima di entrare nel Triduo Santo, ma già
in stretto collegamento con esso, avrà luogo in ogni Comunità diocesana, domani
mattina, la Messa Crismale, durante la quale il Vescovo e i sacerdoti del
presbiterio diocesano rinnovano le promesse dell’Ordinazione. Vengono anche
benedetti gli olii per la celebrazione dei Sacramenti: l’olio dei catecumeni,
l’olio dei malati e il sacro crisma. E’ un momento quanto mai importante per la
vita di ogni comunità diocesana che, raccolta attorno al suo Pastore, rinsalda
la propria unità e la propria fedeltà a Cristo, unico Sommo ed Eterno Sacerdote.
Alla sera, nella Messa in Cena Domini si fa memoria dell’Ultima Cena
quando Cristo si è dato a tutti noi come nutrimento di salvezza, come farmaco di
immortalità: è il mistero dell’Eucaristia, fonte e culmine della vita cristiana.
In questo Sacramento di salvezza il Signore ha offerto e realizzato per tutti
coloro che credono in Lui la più intima unione possibile tra la nostra e la sua
vita. Col gesto umile e quanto mai espressivo della lavanda dei piedi, siamo
invitati a ricordare quanto il Signore fece ai suoi Apostoli: lavando i loro
piedi proclamò in maniera concreta il primato dell’amore, amore che si fa
servizio fino al dono di se stessi, anticipando anche così il sacrificio supremo
della sua vita che si consumerà il giorno dopo sul Calvario. Secondo una bella
tradizione, i fedeli chiudono il Giovedì Santo con una veglia di preghiera e di
adorazione eucaristica per rivivere più intimamente l’agonia di Gesù al
Getsemani.

Il Venerdì Santo è la giornata che fa memoria della passione,
crocifissione e morte di Gesù. In questo giorno la liturgia della Chiesa non
prevede la celebrazione della Santa Messa, ma l’assemblea cristiana si raccoglie
per meditare sul grande mistero del male e del peccato che opprimono l’umanità,
per ripercorrere, alla luce della Parola di Dio e aiutata da commoventi gesti
liturgici, le sofferenze del Signore che espiano questo male. Dopo aver
ascoltato il racconto della passione di Cristo, la comunità prega per tutte le
necessità della Chiesa e del mondo, adora la Croce e si accosta all’Eucaristia,
consumando le specie conservate dalla Messa in Cena Domini del giorno
precedente. Come ulteriore invito a meditare sulla passione e morte del
Redentore e per esprimere l’amore e la partecipazione dei fedeli alle sofferenze
di Cristo, la tradizione cristiana ha dato vita a varie manifestazioni di pietà
popolare, processioni e sacre rappresentazioni, che mirano ad imprimere sempre
più profondamente nell’animo dei fedeli sentimenti di vera partecipazione al
sacrificio redentivo di Cristo. Fra queste spicca la
Via Crucis
, pio
esercizio che nel corso degli anni si è arricchito di molteplici espressioni
spirituali ed artistiche legate alla sensibilità delle diverse culture. Sono
così sorti in molti Paesi santuari con il nome di "Calvaria", ai quali si giunge
attraverso un’erta salita che richiama il cammino doloroso della Passione,
consentendo ai fedeli di partecipare all’ascesa del Signore verso il Monte della
Croce, il Monte dell’Amore spinto fino alla fine.

Il Sabato Santo è segnato da un profondo silenzio. Le Chiese sono
spoglie e non sono previste particolari liturgie. Mentre attendono il grande
evento della Risurrezione, i credenti perseverano con Maria nell’attesa pregando
e meditando. C’è bisogno in effetti di un giorno di silenzio, per meditare sulla
realtà della vita umana, sulle forze del male e sulla grande forza del bene
scaturita dalla Passione e dalla Risurrezione del Signore. Grande importanza
viene data in questo giorno alla partecipazione al Sacramento della
riconciliazione, indispensabile via per purificare il cuore e predisporsi a
celebrare intimamente rinnovati la Pasqua. Almeno una volta all’anno abbiamo
bisogno di questa purificazione interiore di questo rinnovamento di noi stessi.
Questo Sabato di silenzio, di meditazione, di perdono, di riconciliazione sfocia
nella Veglia Pasquale, che introduce la domenica più importante della
storia, la domenica della Pasqua di Cristo. Veglia la Chiesa accanto al nuovo
fuoco benedetto e medita la grande promessa, contenuta nell’Antico e nel Nuovo
Testamento, della liberazione definitiva dall’antica schiavitù del peccato e
della morte. Nel buio della notte viene acceso dal fuoco nuovo il cero pasquale,
simbolo di Cristo che risorge glorioso. Cristo luce dell’umanità disperde le
tenebre del cuore e dello spirito ed illumina ogni uomo che viene nel mondo.
Accanto al cero pasquale risuona nella Chiesa il grande annuncio pasquale:
Cristo è veramente risorto, la morte non ha più alcun potere su di Lui. Con la
sua morte Egli ha sconfitto il male per sempre ed ha fatto dono a tutti gli
uomini della vita stessa di Dio. Per antica tradizione, durante la Veglia
Pasquale
, i catecumeni ricevono il Battesimo, per sottolineare la
partecipazione dei cristiani al mistero della morte e della risurrezione di
Cristo. Dalla splendente notte di Pasqua, la gioia, la luce e la pace di Cristo
si espandono nella vita dei fedeli di ogni comunità cristiana e raggiungono ogni
punto dello spazio e del tempo.

Cari fratelli e sorelle, in questi giorni singolari orientiamo decisamente la
vita verso un’adesione generosa e convinta ai disegni del Padre celeste;
rinnoviamo il nostro "sì" alla volontà divina come ha fatto Gesù con il
sacrificio della croce. I suggestivi riti del Giovedì Santo, del Venerdì Santo,
il silenzio ricco di preghiera del Sabato Santo e la solenne Veglia Pasquale ci
offrono l’opportunità di approfondire il senso e il valore della nostra
vocazione cristiana, che scaturisce dal Mistero Pasquale e di concretizzarla
nella fedele sequela di Cristo in ogni circostanza, come ha fatto Lui, sino al
dono generoso della nostra esistenza.

Far memoria dei misteri di Cristo significa anche vivere in profonda e
solidale adesione all’oggi della storia, convinti che quanto celebriamo è realtà
viva ed attuale. Portiamo dunque nella nostra preghiera la drammaticità di fatti
e situazioni che in questi giorni affliggono tanti nostri fratelli in ogni parte
del mondo. Noi sappiamo che l’odio, le divisioni, le violenze non hanno mai
l’ultima parola negli eventi della storia. Questi giorni rianimano in noi la
grande speranza: Cristo crocifisso è risorto e ha vinto il mondo. L’amore è più
forte dell’odio, ha vinto e dobbiamo associarci a questa vittoria dell’amore.
Dobbiamo quindi ripartire da Cristo e lavorare in comunione con Lui per un mondo
fondato sulla pace, sulla giustizia e sull’amore. In quest’impegno, che tutti ci
coinvolge, lasciamoci guidare da Maria, che ha accompagnato il Figlio divino
sulla via della passione e della croce e ha partecipato, con la forza della
fede, all’attuarsi del suo disegno salvifico. Con questi sentimenti, formulo fin
d’ora i più cordiali auguri di lieta e santa Pasqua a tutti voi, ai vostri cari
e alle vostre Comunità.

Testo completo con le altre lingue 

The content of this podcast is made available only for personal and
private use and cannot be exploited for commercial purposes, without
prior written authorization by Vatican Radio. For further information,
please contact the International Relation Office at relint [chiocciola] vatiradio.va