
Ascolta l’intervista all’autore – fonteย Radio Vaticana
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Prefazione di Louis Sako (fonte tempi.it)
Quattro anni fa Rodolfo Casadei portava nelle librerie italiane un libro che aveva un sapore speciale per la sua spontaneitร e per la sua lingua diretta e viva. Sโintitolava Il sangue dellโagnello e raccontava le persecuzioni contro i cristiani nel Vicino Oriente. Oggi torna a noi con altre storie di cristiani di Iraq, Iran, Libano, Sudan e Uganda, sotto il titolo: Tribolati, ma non schiacciati. Lโautore, che ha viaggiato in tutti questi paesi, ha incontrato la gente del posto e descrive le cose direttamente. Non fa speculazioni a distanza, ma parla della realtร quotidiana che le comunitร vivono.
I cristiani dellโIraq e di tutta la regione non hanno conosciuto pace lungo tutta la loro storia. Sempre sono stati sottoposti a pressioni, sia prima che dopo lโavvento dellโislam. E nulla lascia pensare che presto troveranno la pace. I loro paesi esistono sotto forma di instabili mosaici, senza che esista un progetto da parte dei governanti per integrare tutta la popolazione in unโunica cittadinanza con gli stessi diritti. Gli uomini di potere musulmani sunniti e sciiti hanno come unico punto di riferimento per la loro azione politica la loro religione, e pensano che i cristiani, che lo accettino oppure no, sono cittadini di seconda categoria che dovrebbero lasciare il paese se non sono contenti della tolleranza loro riservata. Ma questa tolleranza non significa per nulla libertร e uguaglianza. La tolleranza non รจ la libertร . Tolleranza รจ termine peggiorativo. Vuole dire: tu sei sbagliato, ma sopporto che tu esistaโฆ
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Le nostre Chiese in Oriente sono Chiese apostoliche perchรฉ sono martiri. La fede infatti non รจ nรฉ una questione ideologica, nรฉ unโutopia, quanto piuttosto un legame personale, a volte esistenziale con la persona di Cristo, che amiamo e al quale doniamo lโintera nostra vita. Per Lui, bisogna ogni giorno andare un poโ piรน lontano, fino al sacrificio. Tale รจ lโespressione assoluta della fedeltร a questo amore: oggi piรน che mai, in Iraq noi siamo consapevoli che credere significa amare e amare significa donarsi. E il titolo del libro esprime questo e si muove nella giusta direzione: Tribolati, ma non schiacciati.
Sperare nel cambiamento dei cuori
In che cosa speriamo? Nel Vangelo, prima e dopo la Risurrezione, molte volte Gesรน rassicura i suoi discepoli dicendo loro: ยซNon abbiate pauraยป. E quando Gesรน ce lo ripete oggi, si fonda sullโamore del Padre per noi e sul suo amore a Lui. Un amore al quale noi stessi, per parte nostra, possiamo rispondere e che รจ strettamente legato alla nostra fede. Lโamore e la fede sono in realtร una medesima cosa. Vanno a braccetto. ร questo amore senza limiti che dร senso alla vita. E che le dona al contempo la sua dimensione eterna, perchรฉ coloro che amano sanno che il loro amore li supera e rappresenta il vero mistero. Lโamore รจ il paradigma della vera via per la risurrezione. Ecco lo nostra speranza.
Noi cristiani dโIraq, in quanto minoranza perennemente costretta alle difficoltร e al sacrificio, sappiamo bene cosa significhi essere perseguitati, sequestrati, uccisi. Sappiamo per certo cosa vuol dire sentirsi impotenti! Ho detto talvolta che coloro che vogliono vedere lโinferno devono venire in Iraq! Siamo consapevoli dei rischi, ma la nostra fede ci dona il coraggio di continuare a sperare e amare. La nostra Chiesa รจ apostolica non solo perchรฉ รจ stata fondata dagli apostoli, ma perchรฉ รจ martire come lo รจ stata la Chiesa degli apostoli. Seguendo lโesempio dei nostri martiri iracheni, che non possiamo certo dimenticare, noi troviamo la forza di perseverare, sperando in un cambiamento dei cuori di tutti gli uomini, lร dove germoglia la Grazia divina.
Quei 973 non sono morti invano
Speriamo vivamente che il sacrificio di 973 cristiani โ fra loro un vescovo e cinque preti giovani โ e anche di migliaia di musulmani innocenti in Iraq non sarร vano. Contribuirร un giorno alla comprensione dellโamore, in quanto significato possibile della vita. Rodolfo Casadei mostra di essere un cristiano credente perchรฉ attraverso il racconto di queste storie esemplari invita i cristiani di tutto il mondo a โrinnovareโ il loro impegno nel seguire Cristo, misurandolo col martirio sopportato dai cristiani perseguitati, in Iraq e nel resto del mondo. E invita a mostrare la solidarietร e il sostegno dei fratelli e delle sorelle cristiani dโOccidente e altrove, cosรฌ da incoraggiare questi cristiani che soffrono a restare nella loro terra con le loro Chiese. ร proprio questa unitร pur nella distanza con tutti i cristiani che ci aiuta a vivere qui, in pace accanto ai musulmani, per continuare la nostra presenza e la nostra testimonianza di amore e perdono. Non dovete mai dimenticare che queste Chiese dโOriente oggi minoranze sono le radici della vostra fede.
