Carissimi fratelli e sorelle,
carissime sorelle di Civitella S. Paolo e di Cumiana,
amato padre e vescovo Corrado,
amici tutti,
eccoci alla presenza del Signore, allโinizio della notte, impegnati a confessare la nostra fede in Gesรน Cristo, il Signore trasfigurato nella forza dello Spirito santo, sul quale il Padre dice la parola ultima e definitiva: โAscoltatelo!โ.
La Trasfigurazione รจ la festa che la nostra comunitร ha scelto come festa che illumina in modo specifico la sua vita รจ la sua vocazione, festa che รจ un โmisteroโdi rivelazione per tutta la Chiesa, รจ una profezia per tutta lโumanitร e lโintera creazione: Gesรน, nella sua carne mortale cosรฌ manifestamente tangibile, nella sua umanitร e nella sua mortalitร , ha mostrato la sua gloria di Figlio di Dio, ha rivelato la sua condizione di Dio.
Questo รจ lโevento che ha confermato la fede dei discepoli in lui, piรน della parola dei profeti (cf. 2Pt 1,16-19), รจ lโevento che ancora oggi desta la nostra adorazione e dร fondamento alla nostra speranza. Questa รจ la cinquantesima volta che qui a Bose riviviamo come comunitร questo mistero di Cristo, avendo ancora conservato la fede e, per alcuni di noi, avendo quasi terminato la corsa (cf. 2Tm 4,7). E la domanda per noi questa sera รจ sempre la stessa: che cosa รจ Vangelo, buona notizia di Gesรน Cristo in queste pagine delle sante Scritture che abbiamo ascoltato? Non andiamo infatti alla ricerca di miti sapientemente escogitati nรฉ di parole scaturite da sapienza umana (cf. 2Pt 1,16: mรฝthoi; 1Cor 1,19ss.) ma vogliamo solo ascoltare il Vangelo di Gesรน Cristo. Ascoltiamolo dunque, senza la pretesa di trovarvi novitร o parole che vogliamo performative secondo i nostri desideri e i nostri canoni. Vogliamo credere testardamente che โil Vangeloโ, se รจ Vangelo e non parola umana, โรจ dรฝnamis, forza di Dioโ (Rm 1,16), piรน operante nella debolezza delle nostre parole che nella loro pretesa intelligenza.
Marco introduce il racconto con una promessa di Gesรน: โAd alcuni รจ dato di vedere il regno di Dio venuto con potenzaโ. Questa promessa รจ anche per noi, per noi qui e ora, che dobbiamo chiedere al Signore e predisporre tutto nella nostra vita affinchรฉ sia possibile, per grazia รจ solo per grazia, vedere questo regno di Dio venuto, operante nella sua potenza. Perchรฉ questo รจ stato realtร per Pietro, Giacomo e Giovanni, ma lo puรฒ essere anche per noi, nonostante tutti i nostri fallimenti e tutte le nostre contraddizioni nella sequela di Gesรน.
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Affinchรฉ questa visione si realizzasse, Gesรน ha preso con sรฉ i tre discepoli portandoli in alto, in uno spazio altro, dove sarebbero stati testimoni di un evento a malapena raccontabile. Cโรจ la sovrana e libera iniziativa di Gesรน e semplicemente il loro lasciarsi trasportare: ed ecco che โGesรน fu trasfigurato davanti a loroโ, sicchรฉ diventarono โtestimoni oculari della sua gloriaโ (2Pt 1,16). La forma di Gesรน di Nazaret, il suo corpo, la sua carne, subiscono una trasfigurazione, mutano la loro forma in forma di luce, dunque di gloria. Quel corpo di terrestre (adam) tratto dalla terra (adamah), quella carne in cui la parola divina era venuta nel mondo, viene mostrata come carne di Dio.
โE il Verbo si fece carneโ (Gv 1,14), non solo uno strumento per la missione di inviato del Padre nel mondo, ma carne in cui โabita corporalmente tutta la pienezza della divinitร โ (Col 2,9). Si tratta dunque per Pietro, Giacomo e Giovanni di riconoscere Gesรน Cristo venuto nella carne e cosรฌ di essere generati da Dio come figli e fratelli di Gesรน Cristo (cf. 1Gv 4,2-4). Ecco ciรฒ che in Cristo รจ stato trasfigurato: corpo, respiro, debolezza, fragilitร , sensibilitร , parola e azione, ciรฒ che diciamo umanitร . Questa umanitร รจ stata trasfigurata, glorificata, abitata dal Dio vivente. La trasfigurazione ha proprio questa buona notizia, questo Vangelo che ci scandalizza, perchรฉ la nostra condizione terrestre, umana, ben la conosciamo e fatichiamo a crederla abitabile da Dio.
Eppure di questa rivelazione si sono fatti garanti Mosรจ ed Elia, la Legge e i Profeti, che conversando con Gesรน vedono la gloria di Dio in Gesรน glorificato e trasfigurato. Ecco allora la nube della Shekinah, della Presenza di Dio, e in essa la voce di Dio stesso: โQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: ascoltatelo!โ. Il mistero รจ svelato: Gesรน รจ il Figlio, dice Marco;
Gesรน รจ la Parola di Dio, dirร Giovanni (cf. Gv 1,1).
A lui deve andare lโascolto. Se lo Shemaโ Jisraโel (Dt 6,4) era un invito ad ascoltare la parola di Dio nella Legge e nei Profeti, ora lโinvito รจ ad ascoltare il Figlio, Gesรน: Gesรน, un uomo umanissimo che va verso la sua morte; Gesรน il figlio di Maria nato da donna; Gesรน il rabbi, fratello dei discepoli, che hanno voluto seguirlo e ora vedono in lui il regno di Dio venuto.
Carissimi, questo รจ il Vangelo, la buona notizia, e non cโรจ bisogno di altre parole. Contempliamo Gesรน trasfigurato, nella fede, nellโadorazione, rispecchiando a volto scoperto e senza velo la gloria del Signore; e cosรฌ saremo anche noi trasfigurati nella sua stessa immagine di gloria in gloria, in conformitร allโagire del Signore che รจ lo Spirito (cf. 2Cor 3,18). Le nostre vite sono povere vite, anche la nostra vita comunitaria ci puรฒ apparire misera, ma continuando a dire: โKyrie, eleison!โ, โSignore, abbi misericordia!โ, lasciamo che lo Spirito santo dentro di noi elevi la preghiera, chiedendo misericordia di Dio; lasciamo che lo Spirito porti a termine in noi lโopera iniziata, trasfigurando le nostre vite, in modo che possiamo vedere per grazia il regno di Dio venuto con potenza in Gesรน Cristo, lโunico nostro Signore.
