Tiziana Mazzei – Commento al Vangelo per bambini del 26 Marzo 2023

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Bambini, conoscete le perle? Sapete come si formano? Si fa fatica a credere a questo, ma è da un’ostrica che nasce una perla. Ciò che distingue questo prezioso oggetto dalle pietre e dai metalli preziosi sta proprio nel fatto che la perla non ha bisogno di un processo di estrazione dal suolo, 

ma viene prodotta da un essere vivente. Ecco che la perla, il simbolo della bellezza e della rarità, altro non è che il frutto di un fastidio, di un disturbo, di un’intrusione. È un fatto incredibile.

Seguitemi: ha origine quando il mollusco dell’ostrica viene disturbato ed irritato da agenti esterni, da un corpo estraneo, come ad esempio un parassita o un granellino di sabbia.

L’ostrica, non riuscendo e non potendo espellere il corpo estraneo, come reazione cerca di isolarlo andando a secernere attorno all’intruso una sostanza chiamata nacre o madreperla, chiudendolo in una specie di involucro. Il nacre non è altro che una sostanza composta da cristalli.

In sostanza, l’ostrica per reagire all’intrusione del corpo estraneo secerne intorno a quest’ultimo degli strati concentrici di madreperla che si andranno ad accumulare strato su strato e che dopo qualche anno porteranno alla formazione di una perla.

Ragazzi, ci stiamo avvicinando alla Pasqua. Tenete a mente quanto vi ho detto circa la perla e passiamo a considerare la Parola di Dio di oggi.

Il Vangelo che abbiamo appena letto ci fa riflettere su un miracolo strepitoso: la Resurrezione di Lazzaro.

Ma vediamo come sono andate le cose.

Gesù viaggiava molto. Le due sorelle, amiche sue, Marta e Maria, erano sempre informate delle sue peregrinazioni. Sapendolo a circa una giornata di cammino da Betania, gli mandano dei messaggeri a riferirgli che il loro fratello Lazzaro era gravemente malato e rischiava di morire. Esse sperano tanto che Gesù accorra e impedisca che Lazzaro muoia. Gesù però saputo il fatto semplicemente si limita a dire: “Questa malattia non è per la morte ma perché sia glorificato il figlio di Dio”

Gesù non si affretta verso Betania ma aspetta altri due giorni prima di mettersi in cammino.

Quando arriva a Betania sono passati già 4 giorni dalla morte di Lazzaro. Tutti i vicini, parenti e conoscenti, si recano dalle due sorelle per fare loro le condoglianze. Appena Marta seppe che Gesù stava per arrivare gli corre incontro e gli dice: ”Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto”. Gesù le risponde: “Tuo fratello risorgerà”. Marta gli dice che se risorgerà sarà alla fine dei tempi. Ma Gesù le dice: “Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se morto, vivrà. Credi tu questo?” “Sì, io credo che tu sei il Messia che deve venire”. Poi Marta va a chiamare Maria. Anche Maria dice a Gesù che se lui fosse stato presente suo fratello non sarebbe morto.

Gesù vedendola piangere e vedendo tutti piangere si commuove.

Poi chiede di essere condotto alla tomba e dice di togliere la pietra del sepolcro. Gli obiettano che sono già 4 giorni che Lazzaro è morto e quindi il suo corpo puzza troppo.

Gesù ringrazia il Padre e grida: “Lazzaro vieni fuori ….”

Con lo stupore di tutti il morto riprende vita.

Tutta questa storia ci pare strana. Che cosa ci dice questo brano?

Perché Gesù ha atteso dei giorni prima di andare a Betania? Non era meglio che evitasse di farlo morire? I nostri ragionamenti sono molto limitati.

Anche noi tante volte vediamo che le cose vanno male e disperiamo.

Oggi, il Vangelo ci vuole invitare alla fiducia, fiducia non che tutto andrà bene, che noi non sperimenteremo la morte, ma fiducia che anche la morte avrà un termine. Dio è capace di far sorgere il bene sempre, anche quando a noi questo sembra impossibile.

Il modo di procedere di Dio è misterioso. Noi avremmo preferito un Gesù che fosse andato subito a Betania, un Gesù che non ci facesse mai vedere la morte dei nostri cari… Ma Gesù non ci esime da questa esperienza. Tuttavia, la testimonianza di coloro che hanno visto questo miracolo, e quello ancora più strepitoso che è il miracolo della risurrezione di Cristo, ci dà la garanzia che anche per noi e per i nostri cari c’è un futuro eterno.

All’inizio vi ho parlato della perla, ebbene riprendiamo l’insegnamento che ci offre e preghiamo così: “Signore Gesù, tu che hai risuscitato Lazzaro dalla morte e che hai sconfitto la morte con la tua Resurrezione, accresci in noi la fede in modo che possiamo fare tesoro di tutto quello che ci succede e trasformare in perle preziose tutte le sofferenze della vita che tu permetterai.”


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