Suor Chiara Curzel – Commento al Vangelo del 27 Novembre 2022

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Una certezza tra tante incertezze

L’Avvento si apre con un brano di Vangelo che ci inquieta un po’, e che ci ricorda come nella vita siano più le cose che ignoriamo di quelle che conosciamo.

I contemporanei di Noè non si accorsero di nulla, non sapevano che il diluvio era vicino e li avrebbe travolti tutti.

Il padrone di casa non sa a quale ora della notte viene il ladro, altrimenti veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.

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La vita è fatta di avvenimenti e di tempi che non conosciamo, è un attraversare, spesso con pochi indizi, le vicende della storia, senza sapere chi verrà portato via e chi lasciato, e quando.

Ma allora che senso ha costruire e tessere relazioni; dove va a finire il nostro impegno, come possiamo progettare qualche cosa? Sembra di troppo persino mangiare e bere, prendere moglie e prendere marito, perché sono gesti per vivere il presente e guardare al futuro, mentre non sappiamo neppure se ci sarà un domani…

È vero, siamo esseri fragili, in balìa dell’imprevisto, che brancolano spesso nel buio, ma il Vangelo ci annuncia senza esitazioni che tra tante cose incerte ce n’è una di cui non possiamo dubitare: il Figlio dell’Uomo, il Salvatore, colui che dà senso a tutto, viene.

Questa certezza cambia la nostra prospettiva, perché ci fa vivere il tempo in modo nuovo, trasformandolo da accettazione del destino in attesa della destinazione. E chi attende veglia, progetta, si tiene pronto; chi attende vive di desiderio, si accorge dei piccoli segnali, prepara l’accoglienza.

Risvegliare l’attesa

L’Avvento è il tempo che la Chiesa ci dona per vivere in maniera più concreta e più intensa, almeno per una manciata di giorni, la realtà di tutta la nostra vita: l’attesa di una venuta certa.[…]


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La foto di suor Chiara proviene dal sito “Parrocchie Lago di Caldonazzo