Il vangelo di Luca continua oggi con alcune domande poste a Gesรน da alcuni, molto probabilmente farisei, che si sentivano migliori degli altri. Secondo loro c’era un effetto tra peccato e punizione, cosรฌ come tutti gli ebrei pensavano. Chi se la scampava da una morte accidentale o cruenta non se la meritava, quindi era un giusto.
Gesรน disconosce questa mentalitร dicendo che siamo tutti peccatori innanzitutto e che la vera morte da temere รจ quella della sterilitร dell’anima. Per farsi capire meglio porta la parabola del fico sterile che il padrone non sradica subito ma attende tre anni piรน uno in concessione concimandolo a dovere. Fuori metafora Gesรน con la sua Parola, i sacramenti…ci concima e attende la nostra feconditร spirituale.
Questa ci permetterร di non autocondannarci…e di non credere al destino….credenza pagana. Siamo noi che scegliamo la nostra condanna cioรจ l’esclusione dalla salvezza se rimaniamo nella nostra sterilitร . Dio รจ amore e non condanna nessuno. E’ paziente e misericordioso. Aspetta la nostra conversione. Lasciamoci concimare per risorgere come Lazzaro ed essere protagonisti con Dio della salvezza.
Per il cristiano non c’รจ un destino ma un progetto di salvezza giocato con Dio dove ognuno assume le sue responsabilitร . Non รจ dunque la morte da temere ma la nostra sterilitร e ipocrisia sentendoci migliori degli altri. Non facciamo attendere il Signore… Perchรฉ dopo aver fatto tutto il possibile per noi, se non ci decidiamo a cambiare vita, ci abbandona al nostro destino. Perchรฉ non ci forza mai. Ci lascia liberi. Lo diceva sempre S. Vincenzo de Paoli.
Oggi mi chiedo in che cosa ancora sto facendo aspettare il Signore e non mi decido nonostante vedo ciรฒ che Egli sta facendo per me.
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A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternitร Vincenziana Tiberiadeย



