ร l’ultima frase la chiave di lettura di questo vangelo e di tutto il cristianesimo . Se non la comprendiamo non capiamo nรฉ chi รจ Dio, nรฉ chi siamo noi. Il cristianesimo si svuota di significato. Gesรน che รจ il Dio che ha preso carne, รจ venuto per chi รจ lontano da lui, in qualsiasi modo e forma lo sia. A lui intetessa recuperare ogni figlio suo per il quale ha dato la vita.
Per questo ad inizio settimana abbiamo contemplato la chiamata dei primi quattro discepoli, gente normale, pescatori, ed oggi invece la liturgia ci fa riflettere sulla chiamata di un bollato, uno che non รจ normale, uno che si รจ pubblicamente un disonesto. In una parola , un peccatore pubblico. Per gli ebrei non c’era salvezza per costoro.
Gesรน ribalta questa convinzione :la salvezza รจ per tutti, in primis per i lontani dall’amore di Dio, per chi ha scelto strade di morte. Ancora oggi facciamo fatica a comprendere questo, che ripeto, รจ il nucleo del cristianesimo. Perchรฉ stigmatizzamo e giudichiamo , ci scandalizziamo e mormoriamo verso chiunque usi misericordia.
Ma ricordiamo che solo chi avrร usato misericordia la riceverร da Dio al termine di questa vita. E ancora questa pagina ci fa riflettere sulla nostra capacitร di lasciarci toccare il cuore da Gesรน nel nostro peccato, cioรจ nella nostra incapacitร di amare come Lui ci ama. Levi ha avuto la capacitร di lasciarsi raggiungere da Gesรน che lo ha guardato con occhi nuovi, e quello sguardo lo ha risanato perchรฉ era cosciente del suo peccato.
Quanto io sono cosciente del mio, perchรฉ il Signore possa guarirmi, liberarmi… Salvarmi?
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A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternitร Vincenziana Tiberiade



