A chi scegliamo di credere?
ยซHo creduto, perciรฒ ho parlatoยป (2Cor 4,13). Cosรฌ, inizia la seconda lettura di questa X domenica del Tempo Ordinario. Le nostre parole, afferma san Paolo nella lettera ai Corinzi, si nutrono della nostra fede, di ciรฒ in cui crediamo. Per san Paolo le cose sono chiare, e le parole lo sono altrettanto: al centro di tutto cโรจ il Signore Gesรน e la sua risurrezione; cโรจ lui e ciรฒ che lui farร per ognuno di noi: ci risusciterร e ci porrร accanto a sรฉ.
Per lโapostolo Paolo รจ su questa certezza che si fonda ogni cosa: parole, azioni, incoraggiamento, resistenza, resilienza, determinazione, forza interiore. La fede nutre i pensieri, i pensieri danno ossigeno al cuore, il cuore muove mani, gambe e lingua. E detta cosรฌ sembra davvero semplice!
Ma in questa domenica che ci riconsegna completamente al Tempo Ordinario fanno capolino anche altre situazioni. Accanto alla trasparenza e linearitร del pensiero di Paolo ci sono altre parole e altri pensieriโฆ
Nella prima lettura la fa da padroneโฆ il serpente, mi direteโฆ e invece no! Io dico che la fa da padrone la menzogna e la non assunzione di responsabilitร . In questo caso โ nel giardino โ รจ come se le parole di Dio non riuscissero a fondare una relazione, a muovere verso una fiducia. Lโuomo e la donna che ascoltano la sua voce hanno paura, si sentono nudi, cercano di nascondersi.
Ma non รจ Dio a essere cambiato. Lui ha posto un giardino e nel giardino dei custodi. Il suo รจ stato un atto capace di fiducia. Ma cosa si รจ spezzato? E quando? Sรฌ, potremmo dire che il serpente ha frantumato la relazione, ma in realtร se lo facessimo staremmo facendo lo stesso gioco di Adamo ed Eva: scarichiamo le responsabilitร .
Cosa sarebbe successo se alla proposta del serpente qualcuno avesse preferito credere nella relazione? Cosa sarebbe successo se uno dei due avesse convinto lโaltro a non spezzare la fiducia? Cosa sarebbe successo se, riconoscendo di aver rotto la fiducia, insieme, i due fossero ritornati da Dio preferendo la โnuditร affidataโ alla nuditร nascosta?
ร vero, il gioco dei se non serve, ma forse รจ questo quello che lo scrittore biblico ci sta accompagnando a scoprire: ci sarร sempre un โserpenteโ nelle nostre vite, ma noi chi scegliamo di essere? A chi scegliamo di credere? E cosa scegliamo di fare dopo aver rotto o ferito una relazione? Cosa facciamo con le nostre parole? Continuiamo inesorabilmente a ferire e a rompere, o scegliamo di scommettere sulla fiducia e ricominciare, pur feriti?
Ripartire dalla fiducia, ricostruire partendo proprio da lรฌ รจ una scelta che ci rende donne e uomini forti, e per questo capaci di custodire la โcasaโ che ci รจ stata affidata, di scacciare demรฒni di separazione e menzogna, di sfiducia e resa.
Siamo noi gli unici in grado di impedire che i serpenti di turno possano saccheggiare la nostra vita e le nostre relazioni, quelle tra noi e quella con Dio.
Siamo noi, con le nostre parole, le scelte, i desideri che coltiviamo, i pensieri che alimentiamo, a poter essere custodi del prezioso tesoro che ci รจ stato donato e che puรฒ alimentare la vita del mondo.
Gesรน sapeva di avere in sรฉ la Vita e la potenza di Dio, e per questo toccava, guariva, liberava, custodivaโฆ nonostante gli altri, nonostante le loro parole, nonostante i loro pensieri e giudizi, nonostante i tanti serpenti, nonostante satana. ร in nome di questa certezza che lui รจ per noi il prototipo del Figlio, del cuore credente, di colui che si affida costantemente, e per questo genera e libera.
Oggi, quella stessa Vita e potenza di Dio รจ anche in noi, perchรฉ nel Signore Gesรน, e nella sua risurrezione, lโabbiamo ricevuta; da figli nel Figlio, lasciamoci attirare a lui, e da lui lasciamoci insegnare a custodire la โcasaโ, Dio in noi, per restare in lui, per essere lui nel mondo.
Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com
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