Sr. Mariangela Tassielli – Commento al Vangelo di domenica 8 Gennaio 2023 per bambini/ragazzi

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Davanti al Giordano

Quando da piccoli iniziamo il nostro cammino di fede, una delle primissime cose che ci viene detta รจ: Gesรน รจ vero Dio e vero uomo, si รจ fatto in tutto uguale a noi eccetto il peccato. Eppure, paradosso dei paradossi, Gesรน nel Vangelo che la liturgia ci propone sembra โ€œentrare in scenaโ€ proprio mettendosi in fila tra i peccatori.
Il tempo del Natale trova nella festa del Battesimo del Signore un compimento: quel Dio che si รจ fatto bambino, che ha assunto la nostra natura umana, non respinge nulla di ciรฒ che noi viviamo, non disdegna nulla della nostra fragilitร ; e pur essendo lui la pienezza di ogni cosa e creatura, del tempo e dello spazio, si mette in cammino come ogni persona che cerca, come ogni donna e uomo a cui non basta ciรฒ che ha giร  raggiunto, come ogni essere umano che si sente chiamato a lasciarsi toccare e trasformare.

Chi va al Giordano da Giovanni ci va perchรฉ invitato a un lavacro di purificazione, a un battesimo di conversione. Si tratta di consentire ai vissuti personali, belli o brutti, felici o tristi, di essere lavati con acqua nuova, di lasciarsi dischiudere per un oltre, un di piรน, un non ancora accaduto.
Ci vanno in tanti, e tutti perchรฉ richiamati dalla voce di un profeta, di un uomo tutto dโ€™un pezzo che non ha timore di altri se non di Dio, che non disdegna di richiamare altri, anche i potenti, alla conversione del cuore e della vita. Ci vanno in tanti, e tra i tanti, dalla Galilea, ci va anche Gesรน.
Quello che accade al Giordano, per quanto ci sconvolga, sembra una questione piรน privata che pubblica. I cieli che si aprono, lo Spirito che discende, la voce che annuncia: tutto sembra essere per lui, solo per lui, per quel Gesรน venuto dalla Galilea delle genti, crocevia di popoli e culture; per quel Gesรน nato a Betlemme, casa del pane, portato in Egitto, terra di prigionia e liberazione, e cresciuto a Nazaret, tra mura, voci e affetti di quotidiana umanitร . La voce parla, e proprio in forza di quello Spirito giร  presente, rivela: tu sei lโ€™amato, sei il Figlio, in te la mia pienezza.

Ma chi รจ Gesรน di Nazaret? E che cosa possiamo vedere quando guardiamo lui?

Pietro, in modo molto semplice e diretto โ€“ lo ascoltiamo nella seconda lettura โ€“ ci dice: ยซdopo il battesimo passรฒ beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perchรฉ Dio era con luiยป. E sappiamo che Pietro di quellโ€™andare รจ testimone diretto.

Ma giร  il profeta Isaia aveva tracciato lโ€™identikit di colui che sarebbe stato IL mandato da Dio, il suo consacrato, lโ€™eletto, colui nel quale Dio aveva posto il suo compiacimento.
Isaia lo descrive in uno modo straordinariamente plastico e concreto. Il servo del Signore, lโ€™eletto, รจ mandato tra noi per essere luce delle nazioni, per aprire gli occhi ai ciechi, per liberare i prigionieri, per far uscire dalla reclusione chi abita nelle tenebre. Colui che รจ mandato per seminare a larghe mani il regno di Dio non รจ solo vero Dio, ma รจ anche vera persona, visibilitร  di una umanitร  autentica e pienamente realizzata. รˆ colui che non urla, non spezza una canna incrinata, non spegne una fiamma smorta. In lui cโ€™รจ vita. Da lui si diffonde vita.

Ecco chi รจ lโ€™Amato. Ecco il Dio che pur di salvare si รจ lasciato salvare; ecco colui che pur di far risplendere in noi lโ€™essere figli amati si รจ fatto fragile carne.

E noi, oggi, anche davanti al Giordano, continuiamo a contemplare il grande mistero del Dio con noi anche nel peccato.

Leggi la preghiera per questa domenica.

FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com

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