Nessuna paura, siamo in una botte di ferro, anzi dโamore!
ร la prima cosa che mi viene in mente fermandomi sulle letture di questa dodicesima domenica del Tempo Ordinario.
ยซEhโฆยป, mi direte, ยซnessuna paura! Facile a dirsiโฆ ma nella vita di tutti i giorni รจ ben altra la storia. E quella botte di ferro sembra abbastanza fragile. La fede non ci esime da sofferenze. Dio non ci difende da situazioni di pericolo. E quei passeri di cui parla il Vangelo a volte sembrano passarsela meglio di noiยป.
Che cosa rispondervi? Quello che pensate รจ legittimo. Ci sono volte in cui ciรฒ che viviamo รจ piรน vicino allโesperienza del maltrattato profeta Geremia che alla rassicurante parola di Gesรน. Ci sono volte in cui a farla da padrone sono le esperienze di amarezza, delusione, scoraggiamento. Ci sono volte in cui di rassicurante attorno a noi cโรจ ben poco: contesti sociali, lavorativi, parrocchiali, politici, a volte familiari sono tuttโaltro che rassicuranti. E il futuro che ci si prospetta dโavanti piรน che una via avvincente da percorrere, sembra essere un muro di gomma contro il quale rimbalziamo e torniamo indietro. Eppure proprio in momenti cosรฌ dobbiamo dire seriamente a noi stessi chi vogliamo essere. Proprio di fronte alle grandi e profonde contraddizioni, anche personali, dobbiamo mettere in luce le motivazioni che ci fanno dire da che parte stare.
La paura non รจ antitetica alla fedeโฆ Mai! E di fatto il Vangelo non la mette al bando. Ma proprio il fatto che Gesรน dica ai suoi: ยซNon abbiate pauraโฆยป significa che la paura esiste, รจ possibile e naturale.
Ciรฒ che รจ antitetico alla fede-fiducia รจ il lasciarsi vivere dalla paura, il fare della paura il criterio delle proprie scelte, consentire alla paura del futuro, degli altri, di noi stessi, di Dio, di scegliere al posto nostro.
Gesรน ci affronta cosรฌ come siamo, nella realtร di ciรฒ che siamo e di ciรฒ che viviamo, e ci fa una proposta: fidarci di Colui a cui stiamo a cuore, di quel Signore e Creatore che non ci ha sganciati nel mondo lasciandoci da soli nel mondo; fidarci di Chi ogni giorno prova a liberarci da noi stessi, da quelle schiavitรน in cui ci invischiamo e da chi vorrebbe condizionare vita, scelte e dono.
Lโinvito del Maestro di Nazaret รจ alla fiducia piena, perchรฉ Colui che sussurra vita al nostro orecchio interiore poi la genera.ย Colui, la cui parola ci sostiene in tempi aridi e ci illumina nelle notti, non ci trascura, non ci dimentica, non prende le distanze da noi.ย
Ce lo ricorda Geremia che, pur sperimentando solitudine e tradimento, sa con certezza di avere in Dio il fondamento della propria vita e del proprio futuro. Ce lo ricorda Paolo nella lettera ai Romani: noi siamo destinatari di un dono immenso che proprio il Signore Gesรน ci ha ottenuto. In lui siamo figli, eredi per sempre della graziaโฆ che รจ nullโaltro se non amore gratuito dato non con misura, ma con sovrabbondanza.
E allora, discepole e discepoli di ogni tempo: che cosa temere?ย Noi siamo al centro del cuore di Dio. Noi siamo tesoro prezioso custodito nel palmo delle sue mani. E seppure la paura fa o farร capolino nella nostra vita, la certezza deve essere una: non potrร allontanarci dal suo amore, non se noi sceglieremo di giocare la carta della fiducia, lasciandoci portare lungo le sue vie che sono vie di Vangelo, di vita, di futuro.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com
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