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Sr. Mariangela Tassielli – Commento al Vangelo di domenica 21 Aprile 2024 per bambini/ragazzi

Domenica 21 Aprile 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 10, 11-18

Siamo figli di Dio. Ma che saremo?

ยซSiamo figli di Dioยป, lo siamo giร , e ce lo ripete anche oggi, in questa IV domenica di Pasqua, lโ€™evangelista Giovanni nella sua lettera. ยซMaยป, ci dice, ยซciรฒ che saremo non รจ ancora stato rivelatoยป. Ciรฒ che saremo nessuno di noi puรฒ raccontarlo. Sappiamo perรฒ di essere a immagine Sua. Sappiamo che ci ha voluto amici. Sappiamo che saremo simili a lui: stessa forma, stessa eternitร , stesso destino (essere in Dio). Ma come tutto questo si compirร ? E per chi?

Ci sono domande a cui non possiamo rispondere. Ma ci sono certezze che non devono sfuggirci: 1. il nome di Gesรน รจ potente, rialza, rimette in piedi; 2. siamo eredi e discepoli (e anche apostoli) di una pietra scartata, di uno che umanamente ha fallito (almeno finchรฉ รจ stato in vita); 3. siamo realmente figli di Dio (tra noi e lui scorre la stessa vitaโ€ฆ mica poco?); 4. Gesรน ci conosce (nel bene e nel male, quindi nessuna paura!); 5. Gesรน dร  la vita per noi (qualunque sia la nostra condizione, e la sua non รจ unโ€™offerta a tempo determinato!); 6. lโ€™offerta non vale solo per gli intimi che condividono lo stesso recinto (ovvero: a Dio i confini โ€“ di lingua, culture, fedi โ€“ non interessano proprio).

In una parola: quando contempliamo il Signore come buon pastore, e accogliamo il suo grande dono, dobbiamo ricordare a noi stessi che ciรฒ che vale per noi vale proprio per tutti.

Mi vengono in mente due cose perรฒ, due possibili rischi. Da una parte la tentazione di farci demoralizzare dal dono. Non sono pazza nel dire questo. Vi assicuro che puรฒ accadere. Quando? Quando crediamo che il dono di Dio, il suo amore, la sua salvezza siano connessi con il nostro โ€œmeritarci qualcosaโ€. Qualcuno a volte mi scrive: ยซSr Mariangela, il Signore mi aiuti a meritare il suo amoreยป.

Ma perchรฉ vogliamo trasformare il Vangelo in una tabella di marcia? In un programma atletico? In un percorso a ostacoli?

Il Padre ha voluto che ognuno di noi, in Gesรน, ricevesse Vangelo, ossia una buona notizia non un cappio al collo, non una spada di Damocle. Non mi stancherรฒ mai di ripeterlo: noi siamo amati senza condizioni, siamo stati salvati non perchรฉ convertiti, ma perchรฉ peccatori. Il dono non รจ nรฉ a tempo determinato nรฉ sotto condizioni. Dobbiamo solo iniziare a crederci davvero, a liberarci dai pesi di cui noi stessi ci carichiamo o ci facciamo caricare, e imparare a goderci Dio, a sentirne la bellezza, a farci travolgere dal suo amore.
Cโ€™รจ poi unโ€™altra questione che il Vangelo oggi ci pone (e che io definisco il secondo possibile rischio): il recinto e i suoi confini.

Il Dio di Gesรน รจ uno sconfinatore. รˆ uscito dai cieli, ha creato la Terra, ha soffiato vita negli universi, ha reso viva la materia, si รจ fatto uomo, ha mangiato con pubblicani, ha frequentato donne, si รจ lasciato toccare da prostitute, ha insegnato lungo coste o sui monti, ha reso discepoli dei pescatori, ha dato tempo ai bambini, ha attraversato terre impure, toccato vite impure, รจ morto. E benchรฉ questo a noi appaia banale, per la societร  in cui Gesรน รจ nato รจ vissuto, รจ di una portata rivoluzionaria.

Come facciamo a tenere insieme il Dio โ€œbuon pastore sconfinatoreโ€ con il recinto che spesse volte noi amiamo e proteggiamo?

Nel Vangelo di Giovanni leggiamo: ยซHo altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle devo guidareยป. E infondo, rispetto a chi ascoltava Gesรน in quel tempo, noi stessi siamo dei โ€œfuori-recintoโ€ amati. Credo che, in un momento come quello che stiamo vivendo, lโ€™immagine del Dio sconfinatore, amante delle persone e non dei recinti, dovrebbe spingerci ogni giorno a inventare vie di incontro e non di scontro, di pace e riconciliazione e non di aggressione e rivendicazione.

Credere nel Dio di Gesรน, credere nel Vangelo, significa essere pazienti artigiani, costruttori di pace. In qualunque momento, in qualsiasi ambiente. Dio ce lo chiede, il mondo ne ha bisogno!

Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com

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