Il dono dei doni
Chi contempliamo quando davanti a noi viene spezzato il pane e viene offerto il vino? Chi contempliamo quando davanti a noi viene esposta lโEucaristia? Chi contempliamo quando anche processionalmente seguiamo, preghiamo e cantiamo insieme attorno a un ostensorio?
Cosรฌ come ho posto la domanda direi che la risposta รจ decisamente facile e scontata, perchรฉ tutti noi sappiamo che nellโEucaristia contempliamo il Cristo vivo e vero, lo sappiamo fin dai primi incontri di catechesi. Catechisti e parroci, fin dalle nostre prime volte in chiesa, ci hanno insegnato che ogni passaggio davanti allโEucaristia richiede la genuflessioneโฆ e una genuflessione fatta mettendo a terra il ginocchio destro, perchรฉ cosรฌ โ proprio come facevano i soldati con lโimperatore โ pieghiamo davanti a Dio la parte nobile del nostro corpo, e del nostro essere; quasi a dirgli che per noi nulla conta piรน dellโincontro con lui, nulla piรน della sua presenza nella nostra vita.
Io perรฒ ve lo richiedo, e lo richiedo anche me: ยซChi contemplo quando il mio sguardo incrocia lโEucaristia, quando ricevo il corpo del Signore, quando lo pregoโฆยป. Me lo richiedo perchรฉ รจ da questa risposta che puรฒ cambiare la mia vita e la nostra storia.
Oggi celebriamo la solennitร del Corpo e Sangue del Signore, celebriamo cioรจ il suo dono, il dono dei doni; celebriamo la quinta essenza dellโamore: perchรฉ davvero non cโรจ amore piรน grande di chi ha donato la sua vita per dei nemici, per dei duri di cuore, per chi avrebbe sempre dubitato, per chi con fatica avrebbe creduto e vissuto il Vangelo.
Da educatori, catechisti, parroci, genitoriโฆ nellโeducare alla fede mettiamo tante energie per far capire ai nostri ragazzi quanto sia importante reclinare il capo davanti a Dio, inginocchiarci, consegnarci a lui. Ma in che modo tutto questo dovrebbe aiutare la fede, la fiducia in lui? La dovremmo legare alla paura? La dovremmo legare a dazi da pagare per ottenere qualcosa? La dovremmo legare a unโobbedienza cieca?
Quante energie, invece, quanto tempo investiamo nellโaiutare i nostri ragazzi a scoprire lโintensitร di quel Dio che ci solleva tutte le volte in cui la vita ci prostra? Quanta preghiera, quanti esercizi interiori, quanto tempo riserviamo a Dio per convincere anche noi stessi che รจ lui a sollevarci e non noi a piegarciโฆ
Oggi, piรน di sempre, celebrando lโEucaristia, cantiamo, lodiamo, ringraziamo per questo immenso, gratuito e immeritato dono:
รจ il Cristo vivente che per noi si fa pane e gioia, oggi!
ร il Signore degli universi che tiene a noi al punto da farsi nutrimento che sazia e allevia il cammino della vita.
ร Dio fattosi dono, fattosi carne, che si consegna a noi per aiutarci a scoprire quanta pienezza puรฒ raggiungere la nostra vita.
E questo segna davvero una svolta per la nostra fede.
Nella Lettera agli Ebrei leggiamo: ยซIl Sangue di Cristo purificherร la nostra coscienza dalle opere di morteยป. E ancora nel versetto dellโAlleluia, dal Vangelo di Giovanni: ยซSe uno mangia di questo pane vivrร in eternoยป. ร il pane e il vino, รจ il corpo e il sangue del Signore che puรฒ liberarci dalle opere della morte, purificarci, renderci nuovi. Mangiare dunque per essere liberatiโฆ e non essere liberati per mangiareโฆ In queste poche parole non cโรจ forse rivoluzione? Capovolgimento?
Molti tra noi non si avvicinano piรน allโEucaristia perchรฉ sentono di essere peccatori, indegni, lontani da Dio, in uno stato non di grazia.
Ma come potremo essere riempiti dalla grazia se ci allontaniamo dalla sua sorgente? Possa il Signore amante di ogni vita, oggi, in questa bellissima solennitร , riuscire ad avvicinarci a sรฉ e a convincerci del suo amore.
Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com
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