Con la domenica delle Palme inizia la Settimana santa, la grande settimana che ci porterร nel cenacolo, che ci farร sostare accanto al Gesรน in preghiera nellโOrto degli Ulivi, e poi con lui lungo la via della croce, fino al Calvario e nel silenzio del sepolcroโฆ
Di solito la domenica delle Palme inizia con una processione, breve o lunga che sia, e con la benedizione di nuovi rami di ulivo, per poi portarci allโascolto del Passio, una vera e propria immersione nei racconti della Passione.
Lโinizio della processione sarร in qualche modo rievocazione. Andremo anche noi lรฌ, dove altri erano. Canteremo e alzeremo anche noi rami di ulivi o di palme. E invocheremo, e diremo il nostro Osanna. E le parole che ci introdurranno o che ci hanno introdotto potrebbero essere proprio queste: ยซImitiamo le folle di Gerusalemmeยป. E io mi chiedo: ยซDavvero?ยป. Quelle folle non fanno una gran bella figura. Sรฌ, la partenza รจ decisamente buona, ma poi? E in tempi di populismi, di โesisti se ti acclamano a suon di likeโ, di influencer, che cosa quelle folle hanno da dirci e da insegnarci?
Mi chiedo: chi era parte di quelle folle?
Quando noi pensiamo alla folla che accompagnรฒ la permanenza di Gesรน a Gerusalemme ci sembra di essere davanti a dei volta gabbana. Prima mantelli stesi e osanna a tutto andare, poi con la stessa forza un unico grido: ยซSia crocifisso!ยป, ripetuto piรน e piรน volte. Uomini e donne assolutamente inconsistenti su cui dei poteri forti hanno fatto leva per ottenere dal potente di turno, sempre a caccia di consensi, ciรฒ che alcuni avevano deciso essere il bene di tutti.
Eppure, quella folla รจ davvero molto eterogenea. ร fatta sรฌ dal popolo ignaro, buono solo a farsi trascinare, ma era costituita anche da discepoli e discepole, dai Dodici, dalla Madre di Gesรน e dalle altre donne, da quei capi e anziani che in vari modi avevano manifestato apprezzamento per quel Maestro di Nazaret e da lui avevano anche ricevuto molto, dagli amici, da chi pur guardando da lontano aveva riconosciuto in quel Galileo un uomo dalla parola autorevole. Quante emozioni contrastanti avranno attraversato quella folla anonima e indistinta! Quante lacrime inascoltate e coperte dalle urla dei piรน forti (o forse solo dei piรน deboli e per questo facilmente trascinabili)!
ร folla, quella dei discepoli (e certamente anche discepole, Madre inclusa) che vive una cena pasquale unica nel suo genere e indimenticabile. ร folla quella di chi nel Getsemani si addormenta, di chi arresta, di chi reagisce. ร folla quella che assiste impotente, dentro e fuori i palazzi del potere, il compiersi di unโingiustizia. ร folla quella che condanna e quella che segue e accompagna il condannato. ร folla anche quella che segue da lontano.
Noi chi siamo? Perchรฉ in quella folla ci siamo anche noi, oggi. Di fronte al Figlio di Dio crocifisso e risorto cโรจ ognuno di noi che puรฒ e deve scegliere se restare o uscire dalla folla, se lasciarsi compromettere dalla Pasqua o continuare a osannare sรฌ, ma guardando alla giusta distanza.
ร facile scegliere chi essere rispetto a quel Gesรน, condannato e ucciso duemila anni fa. Il punto รจ chi decido di essere oggi perchรฉ ogni figlio di Dio non sia piรน accompagnato a un patibolo, ma alla vita. A una vita risorta prima ancora che uccisa. Questa Pasqua puรฒ essere per noi una nuova Pasqua, un passaggio verso la vita che Dio vuole generare attraverso noi!
Leggi la preghiera per questa domenica.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com
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