ร notte, e siamo stanchi di vegliare. ร notte, e dormire non รจ un peccato. ร notte, e lโalba รจ ancora molto lontana, e con lโalba lo sposo, il giorno nuovo, la risurrezione, la nuova vita. Non possiamo aspettare svegli. Non รจ umano. E farlo vorrebbe dire essere moribondi alle luci dellโalba.
ร notte. Non รจ un caso che lo sposo arrivi a notte inoltrata. Spesso proprio la notte diventa custode di cose importanti, buone o cattive che siano. La notte amplifica addirittura i silenzi. La notte ci permette di ascoltare i sussurri.
Gli eventi, che il Vangelo di questa XXXII domenica racconta, accadono di notte. ร il Vangelo delle vergini sagge e delle vergini stolte, pagina molto nota che ci accompagna nel cuore di una notte importante, accanto a dieci giovani donne chiamate a custodire la luce per accogliere lo sposo e permettere alla festa di avere il suo corso.
ร notte, e se lo sposo tarda le lampade vanno spente. Forse questo รจ accaduto, forse a un certo punto della notte sono state proprio le giovani donne a spegnerle in attesa del momento giusto. O forse si sono solo spenteโฆ cosรฌ naturalmente, come tante volte accade anche nella nostra vita. La lunga attesa consuma lโossigeno, e anche le fiamme piรน forti si spengono. Non sappiamo bene cosa accadde, ma sappiamo che le une e le altre si assopirono. Sappiamo che il sonno non le ha rese colpevoli. Sappiamo che la stanchezza dellโattesa non le ha escluse dalla festa.
Il grido della novitร attesa arriva a mezzanotte, passaggio a un giorno nuovo che sembra voler portare tutti oltre il giร vissuto. E ci sembra di vederleโฆ Perchรฉ ci sembra di vedere noi stessi, quando stritolati da unโestenuante attesa finalmente riusciamo a scorgere, a toccare, a vedere il sorgere di unโalba nuova e desiderata. Ma la notte non ha ancora terminato il suo corso. ร a metร del suo cammino, e pur in compagnia dello sposo, ha ancora bisogno di luce, di lampade che rischiarino, di passi da compiere. Occorre nuovamente accendere la luce, perchรฉ spesso non basta attendere, non basta ascoltare i sussurri anche di notte, abbiamo bisogno di muoverci verso, di andare incontro, di rispondere a una chiamata uscendo da noi stessi.
E allora serve lโolio, un olio che possa alimentare la luce, per schiarire anche la piรน profonda delle notti.
Ma lโolio di riserva non puรฒ essere condiviso.ย Puoi condividere la lampada, puoi condividere la luce, puoi essere sguardo e passo per altri, ma non puoi condivider lโolio di riserva, non puoi prestare ciรฒ che alimenta quella lampadaโฆย Perchรฉ lโolio sei tu, รจ la tua voglia di non mollare, รจ la tua determinazione di riaccendere una luce nella notte, รจ il tuo personalissimo voler andare incontro allo sposo. Lโolio รจ il tuo sรฌ insostituibile. Lโolio sei tu e la tua voglia di continuare ad attendere la voce nel deserto, la luce nella notte, lโacqua nella steppa, la sapienza nel nonsenso.
Lโolio รจ โfruttoโ buono di scelte buone; non viene dal nulla, ma da olive spremute. Cosรฌ nella vita. Cosรฌ nella notte. Cosรฌ con Dio.
Lui ci viene incontro. Sempre.
Lui si fa voce nel deserto. Sempre.
Lui รจ acqua zampillante. Sempre.
Scelta dopo scelta, passo dopo passo, possa crescere sempre piรน quellโolio che ci permetterร di tenere accesa la nostra vita anche nella piรน oscura delle notti.
Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com
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