Lโaudacia di non accontentarsi
Il Vangelo di Giovanni รจ carico di incontri, incontri che Gesรน fa. E la terza domenica di Quaresima dellโanno A fa risuonare per noi uno dei piรน straordinari incontri: quello con la donna samaritana. ร una pagina intensa e a tratti rivoluzionaria, almeno per come noi ci siamo abituati nel tempo a pensare Dio e la relazione con lui.
Questa donna, come altre donne del Vangelo di Giovanni โ Marta, Maria nellโunzione a Betania, Maria di Magdala, la stessa Maria madre di Gesรน โ, appaiono al limite dellโammissibile, a tratti dissacranti: nei loro atteggiamenti, nelle loro richieste sembrano lontane anni luce dalla riverenza di chi non osa chiedere e resta sempre un passo indietro, di chi ha un sacro rispetto del Maestro di Nazaret, e piuttosto parla con altri a bassa voce, di nascostoโฆ La Samaritana รจ sfacciata. Marta sembra richiamare Gesรน in piรน occasioni.
Maria di Betania, ungendo Gesรน, scandalizza i Dodici. Maria di Magdala prova a trattenere il Risorto e la Madre, a Cana, fa scoccare lโora di Dio. Pagine straneโฆ pagine che non lasciano tranquilliโฆ Ma se queste pagine esistono hanno un senso. I Vangeli nascono dalla memoria di comunitร che raccontano la fede, che riscoprono nel quotidiano le vie Dio e le sfumature della sua presenza, che cercano risposte, che vogliono capire come puรฒ trovare realizzazione concreta quel comandamento dellโamore lasciato dal loro Signore risorto.
Per questo ogni pagina che arriva a noi, che รจ stata scritta perchรฉ noi credessimo รจ una pagina preziosa che puรฒ aprire vie per il nostro cammino di fede.
Oggi, lasciamoci invadere dallโaudacia della Samaritana. Una donna capace di portare il carico della vita, il peso di quei cinque mariti che la rendono sospetta tanto a noi quanto ai suoi stessi contemporanei, tanto da costringerla ad andare a prendere acqua nellโora piรน calda del giorno. Una donna la cui concretezza emerge anche nei dettagli: ยซSignore, non ha un secchio e il pozzo รจ profondo; da dove prendi dunque questโacqua viva?ยป. Una donna che non tace, non si accontenta, non si fa zittire e interroga, scava e cerca un senso. Una donna che intuisce la novitร di quellโuomo, di quelle parole, di quellโatteggiamento, e va fino in fondo.
Lโacqua resta la grande metafora di questa domenica, il segno che attraversa le promesse di Dio al suo popolo e arriva a noi. Lโacqua non conosce mai confini. ร disponibile per chiunque la raccolga. Sgorga dalle profonditร della terra o scende dalle altezze delle vette, e non sceglie, non evita, non esclude: invade, penetra, riempie. Cosรฌ Dio: acqua che sgorga dalla roccia in un deserto. Cosรฌ il Cristo: acqua viva che zampilla irrefrenabile e rende vivo chi ha sete.
Davanti a noi, oggi, il fermo immagine va su un Gesรน che ci viene incontro nellโora piรน calda, quando forse, stanchi e sfiduciati, ci nascondiamo anche a noi stessi. E va sulla donna di Samaria, sulle sue domande, su quelle perplessitร tangibili, su quella sua anfora lasciata lรฌ ormai non piรน necessaria, o comunque superata da unโurgenza interiore: andare perchรฉ anche altri vedano, incontrino, scoprano colui che lei stessa ha visto, ha incontrato, ha scoperto: lโacqua viva che puรฒ dissetare ogni sete.
ยซDacci da bere, Signore Gesรน, rendici acqua che fa vivere!ยป
Leggi la preghiera per questa domenica.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com
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