La prova del Figlio dell’uomo
Il deserto della Quaresima nel quale siamo entrati รจ il luogo dove lo stesso Spirito ci guida per rivelarci il vero volto di Dio e il vero volto della nostra umanitร . Entrambi risplendono con forza in Gesรน, il โfiglio di Dioโ e โil figlio di Adamoโ (cfr. Lc 3,38). <>Questa rivelazione passa attraverso la โprovaโ โnel deserto, per quaranta giorniโ. Gesรน ha vissuto un tempo di tentazione, di prova. Un tempo nel quale รจ stato โprovatoโ per manifestare la sua veritร , le ragioni del suo agire, la profonda relazione di fede con il Padre, la condivisione estrema della nostra condizione umana.
La tentazione รจ quellโesperienza nella quale il nemico, il diavolo, cerca di separaci da Dio e dalla nostra veritร di creature uscite dalle mani di Dio; ma, in realtร , in quella stessa esperienza, lo Spirito la fa venire alla luce in tutta la sua bellezza. Siamo provati come si โprovaโ โlโargento purificato nel crogiuoloโ (Sal 66,10) che rivela tutto il suo splendore, liberato dalle scorie che lo offuscavano.
Al brano di oggi, posto allโinizio dellโesperienza adulta di Gesรน, corrisponde lโultima prova di Gesรน sulla croce. Oggi infatti il diavolo โsi allontana da Gesรน fino al momento fissatoโ (Lc 4,13) e questo momento รจ quello cruciale dellโultima tentazione, lร dove Gesรน rivelerร pienamente se stesso, nella sua veritร in rapporto al Padre e agli uomini. Questa inclusione, che Luca sottolinea in modo particolare, ci permette di pensare che tutta lโesistenza terrena di Gesรน sia stata segnata dalla tentazione (Luca infatti cita diversi episodi in cui si cerca di tentare Gesรน: Lc 10,25; 11,16; 20,20).
Ed รจ proprio questa โprovaโ che progressivamente rivela โdi che stoffaโ sia fatta la sua umanitร .
E la nostra. In Lui.
Dopo il battesimo al Giordano, proprio lร dove Gesรน scende nelle acque della nostra umanitร facendosi solidale con lโuomo peccatore, la voce del Padre lo riconosce come Figlio: โTu sei il Figlio mio, lโamato: in te ho posto il mio compiacimentoโ (Lc 3,22).
Gesรน รจ il Figlio di Dio.
Subito dopo questo solenne riconoscimento del Padre, Luca ci narra in che modo Dio gli sia Padre, presentandoci la genealogia di Gesรน: โGesรนโฆ era figlio, come si riteneva, di Giuseppe, figlio di Eliโฆ figlio di Adamo, figlio di Dioโ (Lc 3,23.38).
Gesรน รจ figlio di Dio, passando per Adamo, il primo uomo. ร un altro modo per dire che Gesรน ha condiviso tutta la nostra condizione umana, รจ divenuto โfiglio dellโuomoโ, rendendosi โin tutto simile ai fratelliโ (cfr. Eb 2,17). Per questo โรจ stato messo alla prova in ogni cosa, come noiโ (cfr. Eb 4,15). Ad Adamo, il figlio di Dio messo alla prova dal serpente nel giardino, corrisponde Gesรน, il figlio di Dio tentato nel deserto.
Notiamo che Luca presenta le tentazioni in un ordine diverso rispetto a Matteo. Un ordine che segue il cammino terreno di Gesรน dal deserto, dove inizia il suo ministero (la prima tentazione relativa al pane รจ collocata nel โdesertoโ); alla sua salita dalla Galilea verso la Giudea (il luogo โaltoโ dove il diavolo lo conduce per mostrargli i regni della terra nella seconda tentazione); fino al cuore di Gerusalemme dove Gesรน salirร sulla croce (il pinnacolo del tempio della terza tentazione).
In questo percorso Gesรน rivela progressivamente la via per la quale lโuomo, il nuovo Adamo, puรฒ vincere il tentatore lungo tutta la sua esistenza.
โIn quei giorni Gesรน non mangiรฒ nullaโ. Lโassenza di cibo nel deserto implica la morte. Il deserto รจ il luogo per eccellenza dove lโuomo non puรฒ procurarsi da se stesso il cibo che lo faccia vivere. Qui lo puรฒ ricevere solo come dono di Dio. Infatti il popolo di Israele nella sua attraversata del deserto sarebbe morto se Dio non avesse donato il โpane dal cieloโ. Il deserto รจ il luogo dove emerge con maggiore evidenza quale sia la fonte della vita dellโuomo; Chi sia la fonte della vita dellโuomo.
Allo stesso modo nel giardino, al principio della creazione, il primo uomo Adamo riceve nutrimento dagli alberi che Dio gli dona. La sua vita si nutre della relazione con il Creatore di tutte le cose. โIl diavolo gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane”. Gesรน gli rispose: “Sta scritto: “Non di solo pane vivrร l’uomoโโ.
In questa prima tentazione, Satana โmette alla provaโ Gesรน nella sua relazione con il Padre, la fonte della Vita. Ma Gesรน risponde come โfiglio dellโuomoโ, come il nuovo e vero Adamo, che non si procura la vita da se stesso, non trasforma le cose (โquesta pietraโ) in sorgente di vita per lui, ma rimane in una relazione vitale con il Padre, riconoscendo nella sua Parola ciรฒ che lo nutre e lo sostiene (โmio cibo รจ fare la volontร di colui che mi ha mandatoโ Gv 4,34). Gesรน รจ lโAdamo che non cede alla tentazione del serpente, che non mette in questione la prima parola dโamore del Padre su di lui (cfr. Gen 3).
Gesรน non sta minimizzando il bisogno di pane materiale dellโuomo. Ma sa bene che il pane da solo non รจ sufficiente per saziare la nostra โfameโ di vita. Se il pane non รจ accompagnato dalla parola, cioรจ dalla relazione con qualcuno da cui lo riceviamo e con cui lo condividiamo, quel pane non sazia. Il โpaneโ รจ il segno dellโamore di Colui che ce lo ha donato.
Ecco quindi che Gesรน, il vero Adamo, รจ lโuomo che rimane in questa relazione con il Padre continuando ad affidarsi a Lui; e, al tempo stesso, รจ Colui che rivela il Padre come la fonte della vita dellโuomo.
โIl diavolo lo condusse in alto, gli mostrรฒ in un istante tutti i regni della terra e gli disse: “Ti darรฒ tutto questo potere e la loro gloria (โฆ) se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarร tuoโ. Nella seconda tentazione Satana mette alla prova Gesรน nellโumana ricerca di raggiungere altezze straordinarie e di estendere il potere su spazi sempre piรน grandi. ร lโofferta di โtuttoโ in โun istanteโ, tutto e subito, raggiungendo mete che superano il limite dellโuomo. Gesรน, il โfiglio dellโuomoโ, non cade nellโinganno di esercitare un potere che si sottragga ai limiti dello spazio e del tempo che sono propri dellโumanitร . Gesรน custodisce il senso del limite umano e proclama cosรฌ chi sia lโuomo di fronte alle realtร create (โtutti i regni della terraโ) e, al tempo stesso, rivela che solo Dio รจ degno di adorazione.
Adorare significa letteralmente โrivolgere la parola a, invocare, supplicare, portare (la mano) alla bocca (inteso come atto di riverenza che si fa verso una persona degna di rispetto, dinanzi alla quale ci si inchina leggermente, toccando con la mano destra lโoggetto che si vuole onorare, mentre la sinistra si porta alla bocca, baciandola)โ. Quindi, se โadorareโ ha a che fare con il โrivolgere la parolaโ, Gesรน non si pone in dialogo con il diavolo che gli offre tutto, ma riconosce che โtutto gli รจ stato datoโ dal Padre (cfr. Lc 10,22). ร da Lui infatti che Gesรน riceverร ciรฒ che ora il diavolo gli offre e lo riceverร nel momento in cui si lascerร โcondurre in altoโ sulla croce. Qui e non prima o altrove Gesรน riceve dal Padre potere universale ed eterno su tutti i regni della terra, proprio perchรฉ Gesรน ha il โpotereโ di dare la vita, perdendo se stesso. Qui Gesรน ci rivela che il vero Adamo รจ โcoronato di gloria e onoreโ (cfr. Sal 8) proprio per il suo abbandono fiducioso alla potenza di Dio; e al tempo stesso mostra che il Padre รจ un Dio che dona il suo Regno a tutti coloro che si affidano a Lui (โOggi sarai con me nel mio regnoโ promette Gesรน al malfattore che osa โsupplicarloโ sulla croce, Lc 23,42-43).
โse sei il Figlio di Dio, gettati giรน di quiโฆโ Nella terza tentazione viene messa alla prova la capacitร di affidamento di Gesรน nella sua relazione filiale con il Padre. Gesรน non ha bisogno di gettarsi dal punto piรน alto del tempio di Gerusalemme per avere la prova dellโamore di Dio per Lui. Il Figlio, che vive affidato al Padre, oserร โgettarsiโ nellโabisso della morte dallโalto della croce, continuando ad affidarsi a Lui anche di fronte al suo silenzio e al suo apparente abbandono: โPadre, nelle tue mani consegno il mio spiritoโ (Lc 23,46). Fino a questo punto giunge la fede del Figlio, perchรฉ Egli sa che la vita dellโuomo รจ nelle mani del Padre e che Lui non puรฒ abbandonare la creatura che ama.
Nella prova del Figlio, riconosciamo la via per vivere tutte le prove che la vita ci offre: ne usciremo riconoscendo il vero volto del Padre e il volto piรน autentico della nostra umanitร . Quella di figli nel Figlio.
Commento a cura delle Clarisse di S. Gata Feltria



