Fraternità Gesù Risorto – Commento al Vangelo del 1 Novembre 2019

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La solennità di oggi ci fa partecipare alla gioia promessa a chi è fedele a Gesù, a chi lo accoglie come inviato del Padre, a chi si unisce a lui vivendo con spirito di figlio tutta la vita! Le parole di Gesù sono vere, e quindi le sue promesse si realizzano: chi lo ama, chi lo aspetta, chi vive per lui fino alla fine comincia a godere quella beatitudine che sarà eterna!

Chi sta unito a Gesù viene chiamato figlio di Dio, figlio di quel Dio che è amore e misericordia, e con lui gode la vera pace e la vita che non conosce tramonto! Chi sta unito a Gesù partecipa a tutta la bellezza e grandezza del suo amore, e perciò anche alla sua passione e al suo sacrificio.

Le letture di oggi ci immergono nella contemplazione della vita e della gloria dei nostri fratelli vissuti uniti a Gesù. Di essi vediamo ciò che lo sguardo superficiale non vede. Cerchiamo di vedere il loro intimo, i segreti del loro cuore. Essi ci hanno presentato le beatitudini pronunciate da Gesù sul monte, ce le hanno presentate con i loro sacrifici, con la loro accettazione gioiosa della volontà del Padre, con la loro apertura a tutti i fratelli e a tutti gli uomini, con il loro impegno per la diffusione del vangelo, con l’offerta delle loro sofferenze, sia quelle causate dalla malattia, sia quelle provenienti dalla presenza del peccato degli uomini e dal loro rifiuto della fede in Dio. Moltissimi di loro hanno portato l’adesione a Gesù fino ad accettare una morte violenta, giunta a loro dalla mano di uomini, amati, ma incapaci sia di amare che di accogliere l’amore del Padre. Tra essi i martiri di tutti i secoli, da Stefano a quei nostri fratelli che sono stati uccisi di recente e che vengono tuttora uccisi solo perché portatori del nome cristiano. Essi sono la “moltitudine immensa che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua, … avvolti in vesti candide, in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello”!

Tutti i santi, tutti i santificati: al loro numero appartengono anche molti nostri genitori, nonni, molti nostri antenati che hanno formato e trasmesso, con la loro fatica e con la pazienza della loro fedeltà, una cultura dell’amore e della generosità di cui noi beneficiamo tuttora.

Oggi noi godiamo per la loro santità. E godendone ci ripromettiamo di essere i continuatori della loro fatica. La santità ci viene donata da Dio, perché è soltanto sua: noi offriamo tutto il nostro essere per contenerla e conservarla e portarne il frutto offrendolo ai nostri contemporanei.

Ciò che saremo non è stato ancora rivelato: viviamo nell’attesa della piena manifestazione del Signore, che sarà il giorno della nostra gioia. Non ci lasciamo travolgere quindi dal pensiero del mondo, ma ci lasciamo coinvolgere dalla parola di Dio, da quella parola che oggi Gesù ci fa gustare in modo davvero attraente: beati i poveri in spirito, beati gli afflitti, beati i miti, beati i puri di cuore, beati i misericordiosi, beati gli affamati e assetati di giustizia, beati gli operatori di pace!

Grazie, Signore Gesù! Grazie per la tua santità che contempliamo vissuta da molti fratelli, grazie per quella santità che concedi a noi di offrire allo sguardo attonito e confuso del mondo!

Il papa quest’anno ci ha esortati a rivolgere la nostra attenzione alla missione della Chiesa. La Chiesa esiste per offrire agli uomini la conoscenza di Dio amore attraverso l’incontro con Gesù. Lo incontriamo per primi ogni giorno affinché coloro che incontrino noi incontrino anche lui. Ci nutriremo di lui più frequentemente, per riporlo al centro del nostro interesse, della nostra vita, perché non può esserci cammino verso la santità senza di lui, pane che ci dà la forza di camminare!

Tu, Gesù, nutri la nostra santità con il tuo Pane, tuo Corpo dato per noi. Esso ci tiene in comunione con te e con tutti i tuoi santi di tutti i tempi, perché tutti hanno ricevuto forza e gioia, vita e grazia, bontà e umiltà dal nutrirsi con il Pane spezzato, il pane eucaristico!

L’amore dei santi a Gesù, la loro obbedienza alla sua Parola, la loro attenzione ai piccoli e ai poveri sostiene anche noi. Ringraziamo il Padre per averceli dati come amici e compagni di viaggio!

1ª lettura Apocalisse 7,2-4.9-14 dal Salmo 23 2ª lettura 1Giovanni 3,13 Vangelo Matteo 5,1-12

A cura della Casa di Preghiera S.Maria Assunta – Tavodo  -Via della Pieve, 3 – 38078 SAN LORENZO DORSINO – TN

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 1-12a
 
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
 
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Parola del Signore