Cari fratelli e sorelle,
In modo piรน ampio degli altri tre evangelisti, san Giovanni, nella maniera a lui propria, ci riferisce nel suo Vangelo circa i discorsi dโaddio di Gesรน, che appaiono quasi come il suo testamento e come sintesi del nucleo essenziale del suo messaggio. Allโinizio di tali discorsi cโรจ la lavanda dei piedi, in cui il servizio redentore di Gesรน per lโumanitร bisognosa di purificazione รจ riassunto in un gesto di umiltร . Alla fine, le parole di Gesรน si trasformano in preghiera, nella sua Preghiera sacerdotale, il cui sfondo gli esegeti hanno individuato nel rituale della festa giudaica dellโespiazione. Ciรฒ che era il senso di quella festa e dei suoi riti โ la purificazione del mondo, la sua riconciliazione con Dio โ avviene nellโatto del pregare di Gesรน, un pregare che, al tempo stesso, anticipa la Passione, la trasforma in preghiera. Cosรฌ nella Preghiera sacerdotale si rende visibile in una maniera del tutto particolare anche il mistero permanente del Giovedรฌ Santo: il nuovo sacerdozio di Gesรน Cristo e la sua continuazione nella consacrazione degli Apostoli, nel coinvolgimento dei discepoli nel sacerdozio del Signore. Da questo testo inesauribile, in questโora vorrei scegliere tre parole di Gesรน, che possono introdurci piรน profondamente nel mistero del Giovedรฌ Santo.
[Leggi tutto il messaggio]ย ยฉ Copyright 2010 – Libreria Editrice Vaticana
Fonte: Radio Vaticana via FeedRss | Fotografia: Osservatore Romano
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