Sant’ Ulrico Eremita venerato ad Haselbury – 20 febbraio

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St_ulrichSappiamo quando รจ morto, ma non quando รจ nato, nรฉ da quale famiglia. Per una parte della sua vita non si sa nulla di lui; poi gradualmente lo si โ€œritrovaโ€ grazie alla fama di santitร  che lo circonda giร  da vivo, per esplodere dopo la morte, allorchรฉ i fedeli faranno anche a botte per contendersi le sue reliquie. E dire che รจ partito davvero male. Ha voluto essere prete e lo รจ diventato, ma di scarto. Piรน assiduo alla caccia che alla preghiera, ai festini nobiliari che alla cura dโ€™anime.
E non รจ il solo. Nellโ€™Inghilterra del tempo, dopo la conquista normanna e le lotte per la corona, la famosa Cronaca Anglo-Sassone (iniziata giร  nel IX secolo) dice che i nobili “furono spergiuri e perdettero la fedeltร  al re: e tutto il Paese si ricoprรฌ di castelli”. Ogni castello una sfida al sovrano. Molto clero, poi, violava scandalosamente dovere e disciplina ecclesiastica: non si contavano i conviventi con donne; alcuni, anzi, si consideravano โ€œautorizzatiโ€ a convivere, dopo il pagamento di una multa. Si ignorava quasi del tutto la distinzione tra la condizione del laico e quella dellโ€™uomo di Chiesa.
Questa la situazione e questi gli esempi che ha trovato il sacerdote Ulrico. O meglio: alcuni esempi. Perchรฉ poi ne conosce altri. Dopo gli esempi ribaldi dei nobili, eccolo di fronte alla realtร  vastissima e muta dei nullatenenti. Eccolo in ascolto del โ€œsermoneโ€ che lo aiuterร  a capire. Parla a lungo con un mendicante (uno dei molti). Ma soprattutto lo ascolta. Capisce, impara, si vergogna. Trova poi altri esempi in mezzo a uomini di Chiesa del tutto nuovi: quei faticatori taciturni vestiti di bianco, i cistercensi, che nelle campagne piรน abbandonate e improduttive fanno nascere unโ€™agricoltura nuova; e con essa la pastorizia, che darร  vita allโ€™industria della lana. Dopodichรฉ vanno a pregare, per ore, di giorno e di notte. E mangiano in silenzio. Ulrico scompare dalle feste. Pochi sanno dove sia finito. E pochi lo riconoscerebbero incontrandolo ad Haselbury (Somersetshire) perchรฉ indossa un saio malconcio (e sulla nuda pelle porta una maglia di ferro). Celebra la Messa, prega molto, lavora per la Chiesa del luogo, ricopia libri.
E parla. I miserabili trovano in lui la prima persona al mondo che li ascolta. E che risponde a tutti. Lโ€™uomo che delle pene altrui fa un problema suo. Ed รจ proprio la voce della povera gente a farlo conoscere in alto, come eccezionale propagatore di speranza. Dicono che abbia il dono della profezia. Un giorno arriva anche il re Enrico II per ascoltarlo. Ulrico deve rimanere sempre piรน a lungo nella sua cella, per parlare con tutti. Ormai ci vive, lรฌ dentro. Infine ci muore. E per luogo di sepoltura avrร  questo piccolo vano: la sua cella, che verrร  poi trasformata in sagrestia della chiesa di Haselbury.

Autore:ย Domenico Agasso

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