Santa Maria, donna del vino nuovo, quante volte sperimentiamo pure noi che il banchetto della vita languisce e la felicitร si spegne sul volto dei commensali! E’ il vino della festa che vien meno. Sulla tavola non ci manca nulla: ma, senza il succo della vite, abbiamo perso il gusto del pane che sa di grano.
Mastichiamo annoiati i prodotti dell’opulenza: ma con l’ingordigia degli epuloni e con la rabbia di chi non ha fame. Le pietanze della cucina nostrana hanno smarrito gli antichi sapori: ma anche i frutti esotici hanno ormai poco da dirci. Tu lo sai bene da che cosa deriva questa inflazione di tedio. Le scorte di senso si sono esaurite. Non abbiamo piรน vino. Gli odori asprigni del mosto non ci deliziano l’anima da tempo.
Le vecchie cantine non fermentano piรน. E le botti vuote danno solo spurghi d’aceto. Muoviti, allora, a compassione di noi, e ridonaci il gusto delle cose. Solo cosรฌ, le giare della nostra esistenza si riempiranno fino all’orlo di significati ultimi. E l’ebbrezza di vivere e di far vivere ci farร finalmente provare le vertigini.
Santa Maria, donna del vino nuovo, fautrice cosรฌ impaziente del cambio, che a Cana di Galilea provocasti anzitempo il piรน grandioso esodo della storia, obbligando Gesรน alle prove generali della Pasqua definitiva (cfr. Gv 2,1-11), tu resti per noi il simbolo imperituro della giovinezza. Perchรฉ รจ proprio dei giovani percepire l’usura dei moduli che non reggono piรน, e invocare rinascite che si ottengono solo con radicali rovesciamenti di fronte, e non con impercettibili restauri di laboratorio.
Liberaci, ti preghiamo, dagli appagamenti facili. Dalle piccole conversioni sottocosto. Dai rattoppi di comodo. Preservaci dalle false sicurezze del recinto, dalla noia della ripetitivitร rituale, dalla fiducia incondizionata negli schemi, dall’uso idolatrico della tradizione. Quando ci coglie il sospetto che il vino nuovo rompa gli otri vecchi, donaci l’avvedutezza di sostituire i contenitori. Quando prevale in noi il fascino dello status quo, rendici tanto risoluti da abbandonare gli accampamenti.
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Se accusiamo cadute di tensione, accendi nel nostro cuore il coraggio dei passi. E facci comprendere che la chiusura alla novitร dello Spirito e l’adattamento agli orizzonti dai bassi profili ci offrono solo la malinconia della senescienza precoce. Santa Maria, donna del vino nuovo, noi ti ringraziamo, infine, perchรฉ con le parole: Fate tutto quello che egliย vi dirร tu ci sveli il misterioso segreto della giovinezza. E ci affidi il potere di svegliare l’aurora anche nel cuore della notte.
don Tonino Bello
