PRATICA DI AMAR GESU’ CRISTO – S. Alfonso Maria de Liguori

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Quanto merita Gesù di essere amato per la Sua passione

* Tutta la santità e la perfezione di un’anima consiste nell’amare di tutto cuore Gesù Cristo nostro Dio, sommo bene e nostro Salvatore.
* Ama et fac quod vis: ama Dio e fa quel che vuoi. Lo stesso Amore di Dio insegna a far ciò che Lui gradisce.
* Dio non merita tutto il nostro amore? Egli ci ha per primo amati sin dall’eternità ed ha creato per noi perché noi lo amassimo, il cielo, la terra, le stelle, i pianeti, i mari, i fiumi, i monti, le pianure, i metalli, i frutti, e tutto quello che si può vedere e scoprire. Tutto per amore anche di te e di me.
* Per amore nostro, Dio è giunto a donarci tutto se stesso con il Suo unico figlio, vedendo che eravamo tutti morti e privi della sua grazia per causa del peccato. Così anche il figlio, per Amore nostro, si è totalmente donato a noi, facendosi di carne, uomo come noi, umiliandosi sino a diventare servo, e sottomettendosi a tutte le miserie che gli uomini patiscono.
* Gesù Cristo volle morire in croce per dimostrarci al massimo grado l’amore che ha per noi e per la nostra salvezza eterna.
* L’Amore che ci ha dimostrato nel modo più estremo e assoluto, morendo per noi in croce, consumato dai dolori, ci spinge, ci costringe quasi ad amarlo. O amare o morire. Morire ad ogni altro amore inutile per vivere pienamente quello di Gesù, nella condizione e progetto di vita che ci è stata da Dio assegnata.
* Nessun intelletto umano può arrivare a comprendere quanto Amore Dio in Gesù ha voluto e sempre vuole per ogni uomo, fino a morire per ognuno.
* Il Suo Amore è più grande del Suo stesso patimento, ed il maggior segno del Suo Amore è dunque il donare la propria vita per gli amici.
* Per giungere al perfetto amore di Gesù Cristo, bisogna utilizzare i mezzi, come ci insegna San Tommaso d’Aquino: 1- avere una continua memoria dei divini benefici generali e particolari. 2- considerare l’infinita bontà di Dio, che sempre ci ama e cerca da noi il nostro amore. 3- evitare con diligenza ogni minima cosa di Suo disgusto. 4- rinunziare a tutti i beni sensibili di questa terra, ovvero ricchezze, onori e piaceri di senso. Un altro grande mezzo, aggiunge
P. Taulero, è il meditare la Sua Santa Passione.
* La devozione della Passione di Cristo, è la più atta a santificare un’anima, e ci ottiene doni e lumi di verità quali la speranza del perdono, la fortezza contro le tentazioni, la spinta a cambiare vita, il desiderio di darci a Dio amandolo nelle azioni della nostra vita. Per un cristiano è impossibile non amare Gesù Cristo.
* S.Bonaventura, per avanzare nell’Amore divino, ci consiglia di meditare ogni giorno con coscienza e consapevolezza sempre più profonde la Passione di Gesù Cristo, in particolare nella Santa Messa.
* Chi non s’innamora di Dio vedendo e ammirando Cristo in Croce, non s’innamora mai, dice il Tiepoli.
* Mio Salvatore, mio Dio, io vi amo. Ricordatemi sempre quanto avete patito per me, perché io non mi scordi più di amarvi.

* All’inferno non ti potrei più amare, ma io ti voglio sempre amare. Mio Salvatore salvami, e non permettere ch’io t’abbia più a perdere.
* Maria, rifugio dei peccatori, madre del mio Salvatore, aiutate un peccatore che vuole amare Dio e a Voi mi raccomando. Soccorretemi per l’amore che portate a Gesù Cristo.

Quanto merita Gesù di essere amato per il SS Sacramento

* I segni d’amore che si dimostrano in morte sono indelebili. Lo dice S.Bernardino da Siena.
* Gesù partendo da questo mondo ci ha lasciato corpo, sangue, anima, divinità e tutto se stesso, nel SS Sacramento dell’Eucaristia, e quindi tutte le ricchezze d’Amore che Egli aveva in serbo per gli uomini.
* Gesù volle fare questo dono proprio nella notte in cui gli uomini Gli stavano preparando la Sua morte.
* Questo dono comprende tutti gli altri doni che il Signore ci ha fatti: la creazione, la redenzione, la predestinazione alla gloria, ed è inoltre pegno del paradiso e non solo del Suo Amore.
* Questo cibo non è terreno. E’ Lui stesso che si dona tutto a noi uomini.
* Gesù ha voluto porsi sotto le specie del pane, che costa poco e dappertutto si trova, affinché tutti in ogni paese possano trovarlo e riceverlo. Questo per il Suo gran desiderio di venire a noi in questo Sacramento.
* Gesù Cristo desidera che noi lo riceviamo nella Santa Comunione, perché l’Amore tende sempre e aspira ad essere unione. Gli amici che si amano infatti vorrebbero sempre essere uniti come se fossero un solo uomo.
* Gesù non si è accontentato di incarnarsi e morire per noi, ma ha voluto trovare il modo di darsi tutto a noi, istituendo il Sacramento dell’Eucaristia, per unirsi tutto con ognuno di noi.
* Nella Santa Comunione Gesù si unisce all’anima, e l’anima a Gesù, in modo vero e reale, per farci diventare la stessa cosa con Lui, come si unisce insieme il cibo con chi lo mangia.
* Solo un altro Dio sarebbe degno di ricevere un Dio, ma Lui per Amore infinito ci permette di unirsi a Lui, se siamo in stato di Grazia, con Comunione frequente.
* Il Sacramento dell’Eucaristia, dice S.Dionisio, ha la somma virtù di santificare le anime, più che tutti gli altri mezzi spirituali. E poi ci libera dai peccati veniali e ci preserva dai mortali.
* Per mezzo di questo Sacramento l’uomo viene spinto a compiere atti d’amore, che poi cancellano i peccati veniali, infiammando le anime del Divino Amore e rendendoci terribili per l’inferno.
* Due tipi di persone devono comunicarsi spesso: i perfetti, per conservarsi nella perfezione, e gli imperfetti per giungere alla perfezione. Tutti per il desiderio di diventare santi e di crescere nell’Amore per Gesù Cristo, offrendoGli tutto l’Amore che sia possibile desiderare.
* Chiediamo al Signore che ci dia la forza di eseguire il desiderio di amarlo al massimo grado, sopra ogni cosa e più di noi stessi.
* La Madonna pregherà Gesù per noi, perché ci trasformi da peccatori in santi.

La grande confidenza nell’amore di Gesù

* Noi abbiamo peccato e ci siamo meritato l’inferno, ma il Redentore è venuto a caricarsi di tutte le nostre colpe per soddisfarle con i Suoi patimenti.
* Egli cancellò con il Suo sangue, il decreto della nostra condanna e poi l’affisse alla Croce ove morì, per farci ritrovare la speranza del perdono e della salute eterna.
* Che temi peccatore se detesti il tuo peccato?
* Andiamo a combattere con animo grande, ammirando Gesù crocifisso che dalla Sua Croce ci offre il Suo aiuto.
* Egli non può negarmi le grazie necessarie alla salute, avendo fatto e sofferto tanto per noi.
* Non ci sgomentino le nostre miserie. In Gesù crocifisso troveremo per noi ogni ricchezza e ogni grazia.
* Il Padre non potrà negarci alcuna grazia, se Egli ci ha dato Suo figlio che Lui ama come se stesso. Bisogna soltanto pregarLo con Fede e costanza.
* La morte di Gesù Cristo ha fatto morire le nostre colpe. Siamo dunque così tanto amati che soltanto qualche nostra deliberata colpa mortale può spezzare questo legame d’amore.
* Vale più Gesù Cristo a fa sì che noi siamo amati dall’Eterno Padre per quanto Lui lo ama infinitamente, che non valiamo noi a far sì che siamo odiati.
* Dice Gesù: “non ho voltato la faccia a chi mi percuoteva, e la volterò a chi vuole adorarmi?”. “Mi sono posto in mano ai miei nemici per amore dei miei figli, che non devono dunque dubitare del mio Amore”. “Non ho mai abbandonato chi ha cercato aiuto, e vado cercando anche chi non mi cerca”.
* Il Sacramento dell’altare è il maggior pegno che Gesù ti ha lasciato in memoria del Suo eterno amore.
* Dio Onnipotente mi ha dato tutto il Suo sangue. Io dono a Lui tutta la volontà e l’Amore che posso dare in questa vita, da cui discende il giusto Amore per le creature che Amo. Prima fra tutte la creatura che è al mio fianco.
* L’Amore che dono per sempre a Dio Onnipotente ed eterno, diventa anche lui eterno, e mi consente di essere libero nell’anima e nella coscienza.
* Per i meriti che sgorgano dalla Vostra morte, chiedo il perdono di tutti miei peccati passati, chiedendo che siano immersi e annullati nell’oceano infinito della Vostra misericordia, nella certezza assoluta che questo è possibile.

Quanto dobbiamo amare Gesù

* Gesù ci ha amato per essere da noi amato.
* L’Amore è la pienezza della Legge.
* Chi potrà resistere a non amare un Dio che muore crocifisso per amore nostro?
* S.Bernardo dice che la Croce e ogni piaga del nostro Redentore gridano, per farci ben comprendere il Suo Amore per noi.
* Merita o no di essere da noi amato un Dio che ha voluto per la salute degli uomini soffrire tante pene e in tanti modi diversi, per attirare il nostro Amore?
* L’Amore dà la forza di fare e di patire ogni cosa per Dio. L’espressione massima dell’Amore è la Carità, regina di tutte le virtù, che le indirizza tutte a unirci sempre di più a Dio.
* In ciò che si ama, o non sentiamo la fatica o la stessa fatica è da noi amata.
* Quando l’Amore di Dio penetra completamente in un’anima, produce in essa un insaziabile desiderio di operare per l’Amato, riconoscendo in completa umiltà la propria minima condizione e i propri limiti e difetti.
* Ogni cosa che non piace a Dio è vanità. Intendessimo tutti questa verità. Amare Dio e fare la Sua volontà sono su questa terra le sole cose necessarie. Lui ci ha creati per questo e per questo ci conserva la vita, affinché possiamo arrivare al Paradiso.
* Dobbiamo mettere il Signore come segno sopra il cuore e sopra il braccio, affinché indirizziamo a Lui tutti i nostri desideri e tutte le nostre azioni, senza che entri nel cuore nessun altro amore, e senza che il braccio abbia altro fine che Lui.
* Procede verso la perfezione, chi in ogni azione non guarda che a Gesù crocifisso e non chiede altro che piacerGli.
* I segni del vero amore sono: 1. il timore di dispiacere a Dio. 2. la generosità, per dar gloria a Dio. 3. la fortezza, per vincere le tentazioni. 4. l’ubbidienza, per eseguire la volontà di Dio. 5. la purezza, perché ama solo Dio. 6. l’essere ardente, per voler accendere tutti al Suo Amore. 7. l’essere inebriante, per vivere senza più sensi per le cose terrene. 8. l’essere unitivo, per unire la volontà della creatura alla volontà di Dio. 9. l’essere sospirante, per il desiderio di lasciare la terra e unirsi a Dio.
* La carità è la massima virtù che tutte le comprende e che si identifica per alcuni tratti: è paziente, è benigna, non è emulatrice, non è ambiziosa, non si irrita, non pensa male, non gode delle iniquità, cerca la verità, tutto sopporta, per tutto spera, tutto sostiene.
* O Amore Divino ! O ingratitudine umana !

La carità è paziente

* Chi nelle tribolazioni si umilia e si rassegna al divino volere è grano per il Paradiso. Chi si insuperbisce e si adira e perciò lascia Dio, è paglia per l’inferno.
* L’Eterno Verbo discese in terra per insegnarci con il Suo esempio a portare con pazienza le Croci che Dio ci manda.
* Disse S.Teresa: “sappi che le anime più care al mio Padre sono quelle che sono afflitte dai patimenti più grandi”.
* Chi ama Dio patendo, fa doppio guadagno per il Paradiso.
* Quando una persona patisce, Dio si rende ad essa debitore.
* Chi ama Gesù Cristo desidera vedersi trattato come fu Lui, povero, straziato e disperato, anche se non tutti i Santi hanno avuto il martirio.
* Importante per la vita di un cristiano è accettare la Sua Volontà, dato che il Padre opera esclusivamente per il nostro bene, anche se noi non conoscendo i Suoi disegni su di noi, non lo possiamo capire subito.
* Il vero merito dunque consiste nel patire e nell’amare, come Lui ha fatto per la nostra salvezza.
* Ma Dio non manda mai una sofferenza, senza ripagare con qualche favore.
* I maggiori benefici che Dio regala ad un’anima sono: il primo di non peccare, il secondo, di fare opere buone, il terzo, che è il massimo, di patire per Suo Amore.
* S. Giuseppe Calasanzio diceva che per guadagnare il paradiso ogni fatica è poca, ma chi vuole la corona del Paradiso bisogna che combatta e soffra.
* Non si può aver premio senza merito, né merito senza pazienza, e chi combatte con maggior pazienza avrà maggior corona.
* Bisogna non amare i beni terreni, ma quelli eterni, facendo il possibile per procurarsene il maggior numero.
* In questa terra, chi sopporta le tribolazioni con pazienza gode il paradiso, chi non le sopporta, patisce l’inferno.
* Chi abbraccia le croci che Dio manda, non le sente.
* La pace la trova solo chi vive unito a Dio e alla Sua Santa Volontà, e non chi fa una vita viziosa, dissennata e materialista, che porta all’infelicità.
* Il Venerabile P.Luigi da Ponte diceva: “considera le cose dolci, che lasciano il rimorso di coscienza, come cose amare, e le cose amare per dolci, e così godrai sempre pace”.
* Prendere e portare la croce non a forza e con ripugnanza, ma con umiltà, pazienza e amore è la condizione di chi vuol seguire Cristo.
* Lo stato dei santi in terra è di patire amando. Lo stato dei santi in cielo è di godere amando.
* Non c’è cosa più grata per il Signore che possiamo fare, che non quella di soffrire con pazienza tutte le tribolazioni che si presentano.
* Vale più un “benedetto sia Dio” nelle situazioni dolorose e contrarie, che mille ringraziamenti nelle situazioni prospere.
* Tutte le contrarietà, confusioni, tentazioni, disprezzi, infermità ci sono sommamente necessarie, affinché combattiamo e possiamo così raggiungere la vittoria in noi stessi e fuori di noi, fintanto che non ci appariranno amare ma soavi per Dio.
* Le mortificazioni volontarie e quelle involontarie sono da abbracciare con amore, perché sono care a Dio in quanto generano fortezza d’animo.
* Preghiamo il Signore che ci faccia degni del Suo Santo Amore, perché se perfettamente lo ameremo, ci sembreranno fumo tutti i beni di questa terra e ci diventeranno delizie le ignominie e i patimenti.
* Preghiamo il Signore che ci faccia conoscere il Gran Bene che è, e l’amore che ha voluto e vuole per noi per convincerci liberamente ad amarlo.
* Preghiamo Maria per ottenere la grazia di amare perfettamente Suo figlio.

La carità è dolcezza

* L’anima che ama Dio ama tutti coloro che sono amati da Dio, ovvero tutto il nostro prossimo, cercando di soccorrere tutti, consolare tutti, per quanto possibile.
* L’umile dolcezza è la virtù delle virtù che Dio tanto ci ha raccomandata per praticarla sempre e in ogni dove.
* La dolcezza deve praticarsi particolarmente con i poveri, con gli infermi, con i nemici, vincendo l’odio e la persecuzione con l’amore.
* La benignità nel trattare edifica il prossimo.
* Non c’è modo di essere meglio ubbiditi che la dolcezza.
* Anche nel riprendere i difetti si deve essere benigni. Chi riprende con ira fa più danno che profitto.
* E quando la casa arde, non bisogna aggiungere legna al fuoco.
* Le correzioni, quando si fanno con amore e dolcezza, diventano gradevoli e così riescono di maggior profitto.
* L’affabilità, la carità, la dolcezza, l’amore e l’umiltà si guadagnano i cuori degli uomini.
* Lo spirito infernale si serve del rigore di alcuni per maggiormente rovinare le anime.
* Chi vuol farsi santo deve essere come un giglio fra le spine, che per quanto da queste punto non lascia di essere giglio, soave e benigno.
* L’anima amante di Dio conserva sempre la pace nel cuore e la dimostra anche nel volto, apparendo sempre uguale a se stessa.
* Nelle cose avverse si conosce lo spirito di una persona.
* Una risposta dolce basta a spegnere ogni fuoco di collera.
* Allorché cadiamo in qualche difetto bisogna rivolgersi a Dio con umiltà e confidenza, senza adirarsi con noi stessi, dato che siamo deboli e miserabili e se ci adiriamo mostriamo superbia.
* O Gesù che voleste essere inchiodato alla croce e morire su di essa dopo tante pene, non permettete che abbia mai a separarmi da voi! In voi mi abbandono e vi amo più di me stesso.
* Mi pento amaramente di avervi molte volte voltato le spalle e propongo di morire piuttosto che darvi dolore con i miei peccati gravi e leggeri.
* Maria, mia speranza, legatemi per sempre a Gesù per arrivare un giorno nel beato regno.

La carità non è invidiosa

* La carità non invidia poiché non sa invidiare quelle terrene grandezze che essa non desidera, ma disprezza.
* La carità cerca e desidera soltanto di mare Dio e perciò invidia soltanto chi lo ama di più.
* Dobbiamo avere non più occhi per piacere nel mondo a molti, ma un solo occhio per vedere in tutto soltanto ciò che può far piacere a Dio.
* Solo Gesù è il nostro tesoro e il nostro Regno.
* Affinché le nostre opere buone siano davvero buone, è necessario farle con il solo scopo di piacere a Dio. In questo ha già ottenuto il suo fine. Amor proprio, vanità, gloria mondana, interesse, voler essere visti dagli uomini, sono gli ostacoli.
* Il piacere a Dio è la massima fortuna cui può aspirare una creatura umana.
* Dio sia dunque l’unico scopo di ogni pensiero e di ogni azione.
* Chi nei propri affari e nelle proprie cose grandi e piccole non guarda altro che il volere divino, gode di una piena e santa libertà di spirito.
* E’ da combattere l’amor proprio, che vorrebbe vederci occupati in opere grandi, di onore e di nostra inclinazione.
* Non c’è altri che Gesù ad aver sacrificato la vita per amor mio. Nonostante la mia ingratitudine, la Grazia di Dio mi ha restituito la vita, in cui desidero amarvi sempre sopra ogni cosa.
* Maria, Madre mia, accettatemi per Vostro servo e fatemi accettare da Gesù, Vostro figlio.

La carità non sa ammettere ciò che non è retto e santo

 

* Ogni giorno bisogna procedere nella via della perfezione, con grande volontà e convinzione, e con un continuo desiderio di migliorarsi, senza mai stancarsi.
* E bisogna far presto a uscire dalla tiepidezza, e non aspettare il domani, poiché dopo la morte, quel ch’è fatto è fatto. Diciamo adesso, con vera risoluzione, di volerci fare santi, e presto.
* Bisogna vincere tutto, rinunziare a tutto, per ottenere il tutto.
* Il terzo mezzo per farsi santo è l’orazione mentale.
* Senza l’orazione mentale manca la luce e si cammina all’oscuro. Nell’orazione Dio ci fa vedere i nostri difetti, e ci fa conoscere noi stessi a noi stessi.. Nell’orazione Dio regola i nostri affetti e dirige le nostre azioni. Senza orazione gli affetti si attaccano alla terra, le azioni si conformano agli affetti e tutto va in disordine, diventando bestie o demoni, lasciando di amare Gesù.
* L’orazione è la fornace beata dove si conserva il fuoco del Santo Amore. Chi non si ferma nel cammino dell’orazione, presto o tardi arriva a salvezza.
* Il demonio attacca l’orazione perché sa che un’anima che persevera in essa, lui l’ha perduta.
* Nell’orazione bisogna desiderare di capire ciò che Dio vuole da noi e domandarGli l’aiuto per eseguirlo.
* L’orazione più fruttuosa è quella senza consolazioni e portar la croce senza consolazioni porta l’anima alla perfezione.
* Le persone di orazione parlano sempre di Dio procurando di infiammare molti cuori.
* Non bisogna mai perdere il raccoglimento anche mentre si agisce nella vita. Non bisogna avere il cuore aperto a tutti, ma solo a Dio. Sarà Lui che condurrà le nostre azioni anche per il bene di coloro che incontriamo nella vita.
* Senza l’orazione non vi è comunicazione con Dio per conservare la perseveranza e tutte le virtù. Inoltre senza orazione non si vedono pericoli e necessità, e neppure i mezzi per risolverle, col rischio di perdersi.
* La meditazione più utile è sui novissimi: morte, giudizio, inferno, paradiso. Ma anche è importante meditare la morte, vicini all’eternità.
* Il pensiero della Passione di Cristo è efficace per la nostra anima, che sente di amarlo per essere morto per amore nostro. Dalle piaghe del crocifisso escono lampi d’amore che feriscono anche i cuori più induriti.
* Il quarto mezzo per la perfezione è la frequenza della Santa Comunione.
* La Comunione ci libera dai peccati veniali e ci preserva da quelli mortali, reprimendo i moti delle passioni e abbattendo le suggestioni del demonio. Inoltre ci infonde inclinazione alle virtù e prontezza a praticarle, infondendoci anche molta pace rendendo più dolce e facile il cammino verso la perfezione.
* Con la Comunione Gesù ci unisce tutti a Lui per mezzo del Santo Amore.
* Il demonio odia questo Sacramento da cui le anime ricevono grande forza per avanzare nel divino amore.
* Per far bene la S.Comunione: 1-astenersi da ogni difetto deliberato. 2- esercitare molta orazione mentale. 3-mortificare sensi e passioni. 4-avere un lungo ringraziamento per guadagnare tesori di grazie e per infiammarci di amore divino.
* Gesù nel Sacramento è medico e medicina.
* Giova all’anima la comunione spirituale che è possibile più volte al giorno.

* Il quinto mezzo per la perfezione e per acquistare l’Amore di Cristo, è il mezzo della preghiera. Chi prega ottiene da Dio quanto vuole.
* Non merita compassione un povero che vuole restare povero nonostante un Signore voglia dargli tutto quello che vuole, purché glielo chieda.
* Morire in Grazia di Dio è la condizione necessaria per salvare la nostra anima. Per ottenerla è necessario perseverare nell’orazione tutta la vita, per ottenere la grazia speciale di vincere le nostre cattive inclinazioni.
* Chi non prega non può salvarsi., dato che le divine grazie si ottengono soltanto con la preghiera. E poiché le tentazioni sono continue, continue devono essere le nostre preghiere.
* Dio vuole essere pregato per dispensarci i Suoi beni, e quando lo preghiamo in un certo modo Egli ci ringrazia.
* Bisogna sempre essere uniti a Dio, chiedendoGli in continuazione di non essere mai separati da Lui.
* Quando ci raccomandiamo a Dio bisogna avere la fiducia certissima che Dio ci esaudisce.
* Le grazie temporali Dio ce le concede spesso ma soltanto se sono utili alla salute eterna. E poi Dio fa le Grazie ma le fa per mano di Maria. Ricordiamoci che Lei è dispensiera di grazie. Le preghiere di Maria sono tutte esaudite.
* O Signore, datemi la forza di compensare nella vita che mi resta, con il mio amore, le amarezze che vi ho dato in passato. Mi pento di ogni male commesso e confido nella vostra misericordia sapendo che siete morto anche per amore mio.
* Chi ama Dio è veramente umile e non si inorgoglisce nel vedere in sé qualche pregio, perché vede che tutto quanto possiede è dono di Dio e nel riconoscere i favori di Dio si umilia sempre di più. Di proprio abbiamo solo il niente e il peccato.
* L’umiltà e la divina protezione sono per un uomo come le fondamenta e il tetto della propria casa.
* Quando un’anima ama Dio e si pente di cuore di averlo offeso, Egli si dimentica di tutte le offese ricevute.
* Vale più un atto di umiltà che non l’acquistare tutte le ricchezze del mondo. Il valore dell’umiltà è infinitamente importante per un’anima.
* I più grandi santi si reputavano i maggiori peccatori del mondo e si meravigliavano per come la terra li sostenesse e non si aprisse sotto i loro piedi.
* Il superbo e il presuntuoso confida nelle sue forze e per questo cade. Ma l’umile anche se assalito da molte tentazioni, è forte e non cade, perché confida nella Grazia di Dio. Se Dio non ci assiste, siamo perduti.
* Se vedendomi disprezzato mi risento, sono molto lontano dalla perfezione e sono umile di bocca ma non di cuore.
* Un’anima che ama Gesù Cristo, sapendo quanto egli fu disprezzato per amor nostro, amerà anch’essa i disprezzi che dovrà patire in questa terra.
* Sopportare gli obbrobri, avendo Dio davanti agli occhi, è la pietra di paragone dell’umiltà e della vera virtù.
* Il mansueto è utile non solo a se stesso ma anche agli altri con l’esempio della propria dolcezza e serenità, senza dimostrare amarezza o risentimento se riceve offese e mortificazioni.
* Il vero umile non crede di essere abbastanza umiliato quanto merita, non desiderando gli onori e le ambizioni offerte dal mondo. Gesù chiama beati gli umili, liberati dalla superbia.
* La libertà di spirito consiste anche nel non curarsi se si dice bene o male di noi, e nel non indispettirsi se qualcuno nota nostri difetti, ringraziando Dio per le occasioni di mortificazione che sono occasioni di perfezionamento spirituale.
* Dopo essermi reso tante volte colpevole e meritevole dell’inferno, come potrò dolermi di ogni ingiustizia che mi sia rivolta?
* Gesù soffrì nella sua passione tanti disprezzi per amor mio, quindi dobbiamo chiederGli la Grazia di vivere umiliato e disprezzato per imitarlo e per amarlo.
* Io non merito niente ma tutto spero da Gesù, che mi ha comprato e amato con il Suo sangue e con la Sua passione. Non permettete Gesù, che mi allontani un sol momento da Voi.
* E tutto spero da Maria, rifugio dei peccatori.

Chi ama Gesù Cristo non ambisce altro che Gesù Cristo

* Chi ama Dio non cerca la stima degli uomini. L’unico suo desiderio è di essere amato da Lui.
* Il demonio insinua nell’uomo la vanità della gloria terrena, che fa perdere la virtù dell’umiltà, aprendosi così senza di questa, al pericolo di precipitare in ogni male.
* Dio allarga La Sua mano agli umili e la restringe ai superbi.
* L’ambizione di dominare gli altri e la compiacenza per onori ricevuti può essere causa di nostra rovina. Temiamo dunque l’ambizione di comparire e di essere stimati dal mondo.
* Molte persone hanno l’ambizione di essere lodate e quando manca chi le loda, si lodano da se stesse. Non così agisce chi ama davvero Dio, che sfugge dalla stima e dalle lodi ricevute.
* Che giova essere stimati grandi dal mondo se davanti a Dio siamo vili e disprezzabili? E se siamo graditi a Dio, cosa ci importa se il mondo ci disprezza?
* Nella nostra coscienza conosciamo la verità se ci interroghiamo con umiltà.
* Chi vuole avanzare nell’amore per Cristo, deve annullare in sé l’amore per la propria stima, per essere vero servo di Dio.
* La vera ambizione per un’anima dunque deve essere l’ambizione di crescere nella virtù dell’umiltà.
* Chi ama Dio non desidera altro che amare Dio.

Affetti e preghiere

* Gesù mio, mi consola il sapere che siete una bontà infinita, che non disdegnate di amare un peccatore che vi ama.
* Per amor mio siete morto di dolore sulla croce. Mi volete santo, mi potete fare santo, in voi confido.
* E confido sempre nella vostra protezione, o Maria, madre di Dio.

Chi ama Gesù cerca di staccarsi dal creato

* Dice S.Teresa: “distacca il cuore dalle creature e cerca Dio, che lo troverai”.
* E’ necessario combattere l’amor proprio. Non bisogna cercare noi stessi ma solo ciò che piace a Dio.
* Vanità, divertimenti, cibi golosi, amor proprio, ricchezze, onori del mondo, superbia, affetti terreni, senso di supremazia, sono tutti appesantimenti dello spirito e del cuore. Questi non permettono alla voce di Dio di essere udita.
* Chi ama le cose e gli affetti della terra rischia di perdere per sempre Dio, ricchezza eterna.
* Il Signore merita tutto il nostro amore. Liberata l’anima da ogni affetto terreno, Dio comunicherà a lei in pienezza.
* Bisogna pregare sempre perché Dio ci faccia stare lontano da ogni desiderio di cose che siano della terra, per essere sempre più vicini a Lui.
* Il Divino Amore riempie il cuore distaccato dalle cose della terra e l’anima si volta ad amare Dio, dato che non può vivere senza amare o le creature o il Creatore.
* Se lasciamo tutto, conquistiamo tutto.
* Il Ven. Luigi Da Ponte si vergognava di dire a Dio “Ti amo sopra ogni cosa” poiché gli pareva di dire “Ti amo più del fango, del fumo e dei vermi”-
* IL Signore è tutto Bontà verso chi lo cerca per amarlo e per fare la Sua volontà, potendo dire di aver lasciato tutto per il Suo Amore.
* Quando un’anima mette tutto il suo amore in Dio, disprezza tutto: ricchezze, piaceri, dignità, feudi, regni, e non vuole altro che Dio.
* Tutto ciò che si fa per amore di Dio è Amore, e così il vero amore consiste in tutto ciò che si fa per amore di Dio.
* Dunque per giungere alla perfetta unione con Dio è necessario un totale distacco dalle creature e in particolare dall’affetto disordinato.
* Chi non ubbidisce alla divina vocazione e non permette ad essa di realizzarsi in lui, non potrà ottenere da Dio quei doni speciali che Lui aveva predisposto proprio per lo stato della vocazione, religiosa o civile che fosse.
* Conviene quindi ad un giovane che abbia la vera vocazione di darsi a Dio, realizzare la propria vocazione anche contro la volontà dei genitori, essendo più elevata la volontà di Dio. Molti Santi si sono dati a Dio senza chiedere il permesso dei genitori. Al contrario sarebbe sbagliato e fonte di gravi pericoli darsi a Dio senza vocazione, per seguire la volontà dei genitori.
* La vera vocazione di una persona è la sua strada maestra. Se la persona la lascia, tutto diventerà difficile e facilmente si perderà.
* Ciò che conta è la vocazione e la probità interna, e non certamente quella puramente esterna.
* Dice S.Agostino: ama Dio e fa quel che vuoi, dato che se lo ami sinceramente farai soltanto la Sua volontà e nel compierla farai anche quello che vuoi tu.
* Dio vuole il nostro massimo bene e quindi se ascoltiamo la Sua volontà, compiamo anche il nostro bene.
* Se saremo uniti alla volontà divina anche nelle avversità, ci faremo santi e saremo i più felici del mondo, abbandonati al Suo divino volere.
* Non bisogna fare molte cosa, ma perfettamente soltanto quelle che Dio ti affida perché le realizziamo, evitando quello che ci suggerisce l’amor proprio.
* Abbandoniamoci al Padre, dunque, lasciando a Lui la cura della nostra persona e delle nostre cose, e lasciando a noi soltanto il solo desiderio di piacerGli.
* Vivendo abbandonati a Dio di niente dobbiamo temere e nulla dobbiamo volere se non piacere a Lui.
* Tutto possediamo se ci abbandoniamo a Lui, ottenendo la libertà di spirito e la felicità che in questa vita si può desiderare.
* Il vero amore consiste nell’uniformarci in tutto alla volontà di Dio e di conseguenza nel negare noi stessi.
* Il nostro amor proprio vorrebbe vederci impegnati in quelle opere che sono gloriose e di nostra inclinazione. Ma a nulla serve essere onorato, ricco, grande, senza la volontà di Dio.
* La via della perfezione consiste: 1. in un vero disprezzo di se stesso. 2. in una totale mortificazione dei propri appetiti. 3. in una conformità perfetta alla volontà di Dio.
* Non bisogna fare la nostra volontà con il pretesto di volere la Gloria di Dio. Questo è un inganno. Bisogna soltanto fare la Sua volontà, ricevendo con piacere e quasi con indifferenza gli accidenti, le afflizioni, gli obbrobri, ed anche le consolazioni, l’onore e la gloria.