Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 8 Ottobre 2019

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Oggi, anzichรฉ il consueto commento al vangelo, vorrei proporre una riflessione che mi รจ sorta ieri durante una meditazione sul libro di T. Radcliffe, Amare nella libertร  (Qiqajon 2007).

Quando non vogliamo decidere cosa fare o cosa non fare, ci piace tanto delegare agli altri: chiediamo che ci diano un libretto di istruzioni, che ci gestiscano come automi, che ci dicano quali gesti siano ammessi e quali proibiti a seconda della classificazione di ogni rapporto preconfezionato tra individui. Se qualcosa non dovesse andar bene, anche la colpa sarebbe scaricata sugli altri.

Eppure la comunitร , la comunione, la comunicazione… ci invitano a qualcosa di diverso: ad essere non automi, bensรฌ veramente autonomi, coscienti, responsabili. Non si tratta di anarchia libertina, nรฉ al contrario di una deontologia, e nemmeno di semplice buonsenso come potrebbe sembrare. Amare nella libertร , vale a dire la castitร  nel suo senso piรน pieno che travalica la sfera sessuale, per un cristiano รจ l’ascolto integrale della relazione trinitaria che abita il cuore di ogni relazione in cui scopriamo la presenza incarnata di Dio.

Una relazione profonda: non di sole immagini, non di sole parole, non di soli pensieri, non di sole cellule. Bensรฌ di corpi โ€“ come quello di Gesรน โ€“ nella ricca interezza interiore ed esteriore. Ogni volta che dissezioniamo una persona prendendone solo ciรฒ che ci piace o ciรฒ che ci serve โ€“ sia esso il motore o la carrozzeria โ€“ la rendiamo davvero un cadavere, una macchina, un oggetto.

Quando pensiamo che il corpo di un uomo o di una donna serva solamente ad appagarci o a procreare lo stiamo amputando: commettiamo un sacrilegio, perchรฉ mandiamo in frantumi l’unitร  del dono che abbiamo ricevuto integro e che siamo chiamati a ridonare nella bellezza del tutto. La comunione รจ resa possibile unicamente quando ogni corpo puรฒ amare comunicando tutta la vita trinitaria, e non solo un’elica di di DNA.

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Mai per costrizione: siamo sempre liberi di creare per il piacere dell’altro, per vivere della creativitร  dello Spirito, per volteggiare al ritmo trinitario “inutile” โ€“ senza profitto egoistico โ€“ che puรฒ risplendere solamente nei corpi che siamo.

Commento a cura di:

Piotr ZygulskiPiotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia allโ€™Universitร  di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Universitร  di Perugia e in Ontologia Trinitaria allโ€™Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente รจ dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร  dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.

Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

Marta lo ospitรฒ. Maria ha scelto la parte migliore.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 38-42

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesรน entrรฒ in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitรฒ.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: ยซSignore, non tโ€™importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiutiยป. Ma il Signore le rispose: ยซMarta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola cโ€™รจ bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarร  toltaยป.

Parola del Signore.

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