Commento a cura di:

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.
In questo ultimo giorno dell’anno liturgico โ prima di entrare nel Tempo di Avvento (che pure รจ in perfetta continuitร tematica con quanto stiamo meditando) โ terminiamo il discorso escatologico narrato da Luca.
Nell’esortazione alla vicinanza troviamo l’elemento della trappola, del laccio, della corda tesa. Nel momento cruciale incombe questa corda, che รจ il famigerato โlaccio dei cacciatoriโ di cui parlano anche i Salmi. Eppure, per chi vigila โ innanzitutto su sรฉ stesso anzichรฉ giudicare gli altri โ la stessa corda puรฒ diventare un vero e proprio cordone di salvezza.
Penso a chi รจ finito in un pozzo e non riesce a vedere altre vie d’uscita. Penso alla cordata degli amici in montagna. Penso a situazioni come quella del Principe che per raggiungere Rapunzel nel suo castello deve arrampicarsi sulla sua treccia dorata. Come lui compare di fronte all’amata, anche noi scegliamo il coraggio di afferrare quel laccio e di camminarci decisamente anche sopra โ in piedi โ schiacciando tutte quelle distrazioni che ci vogliono distogliere dal nostro incontro.
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Desideriamo comparire โ sempre in piedi, scattanti โ al cospetto del nostro Amato. Lui stesso ci desidera, in piedi, a testa alta, da donne e uomini agili nell’affrontare la vita e la morte.
