Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 22 Giugno 2020

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Il nostro occhio non puรฒ guardare direttamente sรฉ stesso; abbiamo bisogno necessariamente dello specchio degli altri per poter notare ciรฒ che non va. Ma facilmente ci fermiamo a quello che piรน ci disturba negli altri, senza capire che si tratta innanzitutto di un indizio di ciรฒ che non va in noi. Oggi gli psicoanalisti spiegano con il concetto di proiezione questo meccanismo di autodifesa che consiste, appunto, nel proiettare sugli altri ad esempio i difetti che non vorremmo avere.

Ma giร  un filosofo che era di fatto coetaneo di Gesรน, il pagano Seneca, avvertiva: ยซSe vogliamo essere giudici giusti di tutte le cose, persuadiamoci innnanzitutto che nessuno di noi รจ senza colpaยป. Chi pretende di non averla, perlomeno pecca di arroganza. Quindi forse non ci voleva Gesรน per ripetere per l’ennesima volta che รจ meglio che il nostro atteggiamento verso gli altri sia comprensivo anzichรฉ giudicante. Proverbi analoghi erano diffusi ovunque a quell’epoca. Per chi ragiona con la legge del taglione, anche i detti sulla misura sono presenti in fonti ebraiche sapienziali: chi giudica รจ giudicato da Dio โ€“ dicono i rabbini โ€“ e nella misura in cui usi misericordia sarร  usata misericordia verso di te.

Quindi possiamo vedere tali proverbi dal punto di vista psicologico o da quello della convivenza civile, ma vi รจ pure un fondamento teologico: non possiamo sostituirci a Dio perchรฉ non siamo come Lui infallibili nell’amore. Ma non si tratta qui di un ricatto, di una ricompensa futura per i primi della classe, bensรฌ รจ in gioco la qualitร  della nostra testimonianza di peccatori. Ecco perchรฉ ci voleva Gesรน, e non solo perchรฉ โ€œrepetita iuvantโ€.

Infatti se, cristianamente, siamo certi di aver ricevuto giร  ogni misericordia in Cristo, l’unico giudizio praticabile per noi, figlie e figli di Dio, รจ la misericordia. Che non vuol dire che bene e male siano lo stesso, ma anzi che il bene che ci รจ possibile โ€“ il poco che possiamo vedere โ€“ parte proprio dai nostri limiti, errori e difetti che scegliamo di affrontare con tenerezza verso tutti, perchรฉ Dio รจ con noi tenero.

Come anche noi condoniamo ai debitori i debiti nei nostri confronti, Dio fa altrettanto. Liberando, mostriamo di essere liberi; amando, di essere amati. Allora chiediamo volentieri aiuto agli altri, a partire da chi ha scelto di ascoltare quel soffio di tenerezza dentro le proprie fragilitร  e ora puรฒ insegnarci a perdonare smisuratamente. Il nostro sostegno reciproco, nella gioia fraterna, ci presenta concretamente come figli del Misericordioso: non solo ospiti, ma piuttosto protagonisti della salvezza viscerale che tutto desidera abbracciare.

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Commento a cura di:

Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia allโ€™Universitร  di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Universitร  di Perugia e in Ontologia Trinitaria allโ€™Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente รจ dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร  dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.

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