Il pianto su Gerusalemme รจ struggente. Gesรน va incontro alla propria morte, ma qui non piange per sรฉ, nella lettura postpasquale che offre Luca. Piange per la sua cittร , Gerusalemme, che sarร distrutta dai nemici perchรฉ ha perso l’opportunitร di riconoscere la proposta di pace.
Si รจ voltata dall’altra parte mentre Dio la stava visitando; mentre Gesรน si faceva vicino con gesti di misericordia, la sua gente ha imboccato la strada opposta che la porta alla rovina. Gesรน quindi, piรน che per la propria persona, รจ addolorato per la fossa che la cittร si sta scavando da sola.
Entrerร in una spirale autodistruttiva, in cui al male risponderร il male, male su male, infidderenza su indifferenza, incomprensione su incomprensione. Sa che ha fatto il possibile e che anche il suo agire umano ha un limite: la libertร dell’altro di sbagliare, di farci del male e di farsi del male.
Di fronte a tutto il bene che potrebbe offrire quella cittร e la nuda realtร di una libertร usata per voltarsi dall’altra parte, Gesรน piange. Ma accetta tutto quanto: anzichรฉ fregarsene, si fa persino carico di ogni dolore che quella cittร dovrร soffrire.
E va avanti, per consegnare tutta la sua pace proprio in mezzo al grido di sofferenza piรน radicale dell’umanitร che si รจ privata della concretezza dei gesti piรน semplici di accoglienza, di affetto, di perdono reciproco.
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Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.
