C’è una presenza reale che talvolta trascuriamo, come se fosse di minore importanza rispetto a quella del pane consacrato. È la presenza reale della sorella e del fratello. Gesù è realmente presente nel corpo bisognoso della persona che ci sta accanto. Non è “solamente” una similitudine: «lo avete fatto a me».
Se è vero che Dio – gratuitamente – giustifica il peccatore che ha fede in Cristo, è altrettanto vero che questa fede, se è autentica, si concretizza in gesti e parole di cura. Non si tratta di “guadagnare” la salvezza con le opere, ma di rispondere con gratitudine all’amore ricevuto, lasciandosi trasformare e diffondendo la sollecitudine di Dio nel rapporto con gli altri.
Di qui l’elenco delle opere di misericordia. Illustrano azioni concrete, che fanno appello alla comune umanità: sono accessibili a tutte e a tutti. Ma è proprio in queste scelte quotidiane che si gioca il nostro giudizio: in quel poco decidiamo se la nostra vita porta frutto oppure se è gettata via.
La qualità della fede cristiana si misura dalla sua capacità di umanizzare la vita, perché nella carne di questa umanità vulnerabile è realmente presente – per quanto nascosto – Cristo. Siamo pronti a riconoscerlo? Sarà sufficiente il vangelo di oggi per aprire i nostri occhi e i nostri cuori ostinati? Oppure passeremo insensibili anche stavolta di fronte al Signore che viene?
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Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia e in Filosofia ha conseguito il dottorato in Ontologia Trinitaria – Teologia all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI). È socio ordinario dell’Associazione Teologica Italiana. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain”. È docente nelle scuole secondarie della Liguria e di Teologia Fondamentale all’ISSRM di Foggia. È un Piccolo Fratello dell’Accoglienza.
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.
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