Il vangelo di questa prima domenica di Avvento, che apre lโanno liturgico in cui si legge prevalentemente Matteo, รจ un brano tratto dalla cosiddetta fonte โQโ, nota pure a Luca, che la riprende piรน integralmente in Lc 17,26-37.
Consapevoli del tempo che ci รจ donato
Siamo nel โdiscorso escatologicoโ piรน acceso, in cui Gesรน risveglia i cuori in vista del fine e della fine della storia, cioรจ del suo termine, del suo culmine, della sua pienezza, preannunciata dalla figura del Figlio dellโUomo, in unโora che solo Dio conosce (oida). La prospettiva post-pasquale dellโevangelista Matteo lo porta a rileggere quelle parole dilatandole per noi in direzione della parousia dello stesso Gesรน, cioรจ il farsi presente del Signore in tutta la sua gloria per la comunitร che spera in lui; per questo ci invita a scorgere nel presente i segni dei tempi per averne prontamente consapevolezza (ginลskล, giร in Mt 24,32-33). Non possiamo infatti prevederne matematicamente lโora, eppure il dono della scienza ci permette di vivere consapevolmente nella trama della storia e trarne frutti per cambiare il nostro atteggiamento verso le cose di questo mondo.
In questo si colloca la rievocazione dei ยซgiorni di Noรจยป, quando il profeta colse quel โtempo supplementareโ per prepararsi a entrare nellโarca che rinnova lโAlleanza tra Dio e il creato, mentre altri continuarono a far finta di nulla, in unโindifferenza spensierata che ci fa perdere ogni capacitร di presentimento e di discernimento.
Il fluire delle cose, come un diluvio, fa annegare gli incoscienti, ieri come oggi, i quali, non volendo rendere conto a nessuno, hanno ignorato lโavvertimento che lโesistenza ha un fine e una fine: lโAlleanza con Colui che ha dato origine allโesistenza e che accoglie nella propria intimitร (paralambanล, verbo usato anche per Giuseppe quando accolse Maria nei primi due capitoli di Mt) chi รจ pronto, scattante, allenato (hetoimos) a vivere con lui.
Se si sceglie lโignoranza volontaria, se non si vuole affrontare la realtร con i limiti della vita terrena, se si confida unicamente su di noi, sulle nostre cose e sul nostro agire, la parousia, che si manifesta con lโintensitร di una separazione tra chi รจ legato alle logiche mondane e chi invece รจ pronto ad abbandonarle, giunge inaspettata, imprevista, improvvisa. Chi invece si fa trovare sempre pronto, in qualsiasi momento ne รจ consapevole, cosciente e persino desidera quel momento, che sarร pure improvviso ma non piรน inaspettato nรฉ un imprevisto incidente di percorso. ร anzi il senso del percorso, la sua meta che ha dato avvio al percorso stesso: unโesigenza inderogabile che attende soltanto la libertร dellโuomo che le corrisponda.
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Incerta รจ lโora, ma certa รจ la โparousiaโ
Matteo, dopo essere stato piuttosto severo nei confronti di scribi e farisei nel capitolo 23, qui rivolge la medesima durezza non verso alcune persone pervertite e malvagie, ma proprio verso i cristiani che conosce. Forse parla a una comunitร che presenta segni di pigrizia, dimenticanza e scoraggiamento, soprattutto nella persecuzione.
Gesรน tardava a venire; di qui una certa stanchezza, che Matteo teme possa sfociare nella dimenticanza, nella perdita di coscienza, nella non vigilanza di fronte agli avvenimenti. Per questo lโevangelista ambienta queste parole alla presenza di tutti i discepoli, per i quali sottolinea soprattutto lโincertezza dellโora della parousia. Se infatti รจ incerta lโora, รจ invece certa la parousia: pertanto lโatteggiamento assennato โ come lโevangelista spiega sino a Mt 25,13 โ รจ quello di vigilare (grฤgoreล), essere attenti, attendere attivamente lโincontro con Dio.
Quella รจ la meta verso la quale tendiamo: rammentarla sveglia il nostro desiderio, ce lo fa conoscere, affinchรฉ sappiamo che ogni consapevolezza รจ attratta in quella direzione. Cosรฌ quello che facciamo non anestetizzerร affatto la nostra sete di infinito, come potrebbe accadere se ci lasciassimo trascinare, ma anzi รจ una lieta occasione per rilanciare la profonditร della nostra preparazione โ anche nella sofferenza โ nel lasso di tempo che ci rimane; indeterminato, eppure molto breve.
Nodi esegetici
Segnalo, in particolare, tre difficoltร esegetiche:
1. Come interpretare quel ยซmangiavano e bevevano, prendevano moglie e maritoยป? Qualche esegeta, per sostenere che si tratti di un comportamento riprovevole, vede nel verbo trลgล (nutrirsi, sfamarsi, divorare) una sfumatura bestiale; altri sottolineano lโutilizzo dello stesso termine in Gv 6,54-58 quando nel โdiscorso del paneโ Gesรน chiede di mangiare la sua carne e di bere il suo sangue. Anche di Gesรน si parla come di uno che mangia e che beve (Mt 11,19); puรฒ essere letto come lโordinarietร della vita che accomuna tutti gli uomini che vivono nel mondo, senza necessariamente offrire giudizi di valore a tali azioni. Il discrimine sta piuttosto tra chi semplicemente vive nel mondo e chi, oltre a ciรฒ, รจ cosรฌ legato alla mondanitร da non essere pronto per accedere alla promessa di Dio quando gli รจ offerta.
2. Lโavvento di Gesรน deve forse essere evitato? Ovviamente la risposta รจ no, ma questo dubbio sorge dalla difficoltร di armonizzare la logica della โparabolaโ del ladro (Mt 24,43) e il senso della sua attualizzazione (Mt 24,44), probabilmente elaborate da persone e sensibilitร differenti. Il padrone di casa non puรฒ sapere quando viene il ladro e perciรฒ egli viene a fargli โvisitaโ cogliendolo impreparato, perchรฉ non ha vegliato; ai discepoli viene chiesto invece di vigilare, ma questa loro preparazione di certo non impedirร la visita del Signore, che nondimeno arriverร in unโora imprecisata.
Se, da un lato, il versetto 44 sembra constatare lโimpossibilitร di evitare la visita, dallโaltro quello successivo chiede di essere pronti, quasi per poter evitare lโavvento del ladro. Un tentativo di armonizzazione puรฒ essere offerta andando al senso di quellโincontro: รจ un incubo se, svegliandoci di soprassalto, scassina la dimora di chi ha vissuto incurante di tutto; รจ un sogno che si avvera se รจ il nostro amato Signore per il quale avevamo preparato tutta la nostra casa, secondo la sua volontร .
Il nostro vegliare รจ in grado di scongiurare solamente lโimpreparazione, lโincoscienza, il menefreghismo, non di certo lโincontro con il giudizio di Dio che รจ piuttosto lโatteso regno della giustizia per chi la desidera.
3. Gesรน allora si paragona a un ladro? Lโimmagine รจ presente sin dalla prima lettera di Paolo ai Tessalonicesi, probabilmente lo scritto piรน antico del Nuovo Testamento, in un brano che presenta notevoli affinitร . Anche qui si parla propriamente del ยซgiorno del Signoreยป che, improvviso come un ladro, sorprende rovinosamente chi dorme ubriaco nella notte pensando di essere al sicuro, ma non i cristiani che sono svegli in quanto vivono sobriamente alla luce del giorno. La venuta sarร come un ladro per chi non vigila, secondo lโautore giovanneo dellโApocalisse, che usa lo stesso tema in Ap 3,3 e 16,15.
Infine, anche in 2Pt 3,10 si afferma che ยซil giorno del Signore verrร come un ladroยป, il cui apparente ritardo viene interpretato come pazienza e opportunitร per tutti di cambiare vita. Lโimmagine del ladro รจ stata poi allegorizzata in vario modo; alcuni hanno visto in tale parabola tutta la potenza di Dio che scardina tutte le fallaci โ seppur inevitabili โ certezze umane.
Commento a cura di:

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.
Letture della
I DOMENICA DI AVVENTO โ ANNO A
Colore liturgico: VIOLA
Prima Lettura
Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.Dal libro del profeta Isaรฌa
Is 2,1-5
Messaggio che Isaรฌa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.
Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarร saldo sulla cima dei monti
e sโinnalzerร sopra i colli,
e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
ยซVenite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perchรฉ ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieriยป.
Poichรฉ da Sion uscirร la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarร giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerร piรน la spada
contro unโaltra nazione,
non impareranno piรน lโarte della guerra.
Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 121 (122)
R. Andiamo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
ยซAndremo alla casa del Signore!ยป.
Giร sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! R.
ร lร che salgono le tribรน,
le tribรน del Signore,
secondo la legge dโIsraele,
per lodare il nome del Signore.
Lร sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. R.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi. R.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirรฒ: ยซSu di te sia pace!ยป.
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederรฒ per te il bene. R.
Seconda Lettura
La nostra salvezza รจ piรน vicina.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 13,11-14a
Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: รจ ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perchรฉ adesso la nostra salvezza รจ piรน vicina di quando diventammo credenti.
La notte รจ avanzata, il giorno รจ vicino. Perciรฒ gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impuritร , non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesรน Cristo.
Parola di Dio
Vangelo
Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Dal Vangelo secondo Matteo
(Mt 24,37-44)
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซCome furono i giorni di Noรจ, cosรฌ sarร la venuta del Figlio dellโuomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noรจ entrรฒ nellโarca, e non si accorsero di nulla finchรฉ venne il diluvio e travolse tutti: cosรฌ sarร anche la venuta del Figlio dellโuomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrร portato via e lโaltro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrร portata via e lโaltra lasciata.
Vegliate dunque, perchรฉ non sapete in quale giorno il Signore vostro verrร . Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciรฒ anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโora che non immaginate, viene il Figlio dellโuomoยป.
Parola del Signore
