In questo Vangelo notiamo quanto sia stato difficile per Pietro e per i discepoli credere che Lui fosse il Signore; la stessa cosa vale per i giudei di cui parla l’evangelista Giovanni. I giudei non credevano a Gesรน, piรน che altro gli davano credito per le opere che aveva compiute.
Essi perรฒ non erano in sincera ricerca, non erano disposti a seguire il Signore partendo da una presa di coscienza autentica della propria condizione esistenziale. La salvezza che Gesรน offre a tutti non puรฒ partire se non dalla veritร di riconoscersi peccatori.
Nel colloquio descritto nel Vangelo di oggi, il Signore mostra ai suoi interlocutori quale sia tale condizione e dice su di loro una veritร che essi giudicano inaccettabile: non la filiazione che, per il tramite di Abramo, riconduce a Dio, bensรฌ la filiazione che, mediante la menzogna e la volontร omicida, riconduce al demonio, colui che รจ il padre stesso della menzogna.
Gesรน spiega che sta facendo la volontร di Colui che l’ha mandato ma i presenti non riescono a capire che sta parlando di Dio. E non capivano il significato dell’innalzamentolo del figlio dell’uomo. Su questa pietra d’inciampo quel barlume di fede dei Giudei si dissolve. Ritorna in mente Zaccheo, una figura che si pone come antitesi ai giudei del brano odierno. Le porte della salvezza per quest’uomo disprezzato si spalancano proprio nel momento in cui egli apre gli occhi sulla sua condizione.
Al Signore non serve altro.
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Commento a cura di: Lorenzo Gobbo

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.
