Paura e perenne emergenza – Alberto Maggi

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A chi fanno comodo la nostra paura e questo stato di perenne emergenza

di Alberto Maggi

terrore

La sapienza biblica ha sempre messo in guardia dalla paura, quello stato emotivo che puรฒ paralizzare lโ€™uomo rendendolo prigioniero di unโ€™inquietudine che si alimenta di se stessa. Giร  il Qoรจlet scriveva che โ€œChi bada al vento non semina mai, e chi osserva le nuvole non mieteโ€ (Qo 11,4), e Gesรน, nella parabola dei talenti, mette in guardia dalla paura che spinge lโ€™uomo a seppellire la fortuna che gli รจ stata affidata con il dono del talento (unitร  di peso di circa una trentina di chilogrammi dโ€™oro). Per paura di perderlo costui ha infatti nascosto il prezioso talento sotto terra per conservarlo integro, e invece gli sarร  tolto in quanto non lโ€™ha messo a frutto (Mt 25,14-30).

[ads2]Quelli che hanno compreso molto bene lโ€™utilitร  della paura sono i detentori del potere. Per essi รจ fondamentale che il popolo viva sempre sotto una cappa costante di paure e allarmi crescenti, per renderlo cosรฌ remissivo e ubbidiente. Per questo, al fine di ottenere ciรฒ, oltre le armi che i potenti hanno per sottomettere le persone (coercizioni fisiche o morali), creano condizioni permanenti di paura, nellโ€™attesa di quel che di terrificante puรฒ accadere. Ecco allora lโ€™enfatizzazione voluta di ogni aspetto della vita quotidiana che viene esasperato e drammatizzato, dai normali avvicendamenti meteorologici che diventano sempre una calamitร  e una costante allerta (il normale gelo invernale si trasforma in freddo polare o siberiano, lโ€™acquazzone in bomba dโ€™acqua, il caldo รจ sempre sahariano), ai problemi dellโ€™umanitร , dove tutto รจ unโ€™emergenza, una crisi, una catastrofe.

Ma lโ€™ambizione di ogni potente non รจ solo quella di essere temuto, ma anche amato dai suoi sottomessi, in modo che lโ€™oppressore sia visto come benefattore, il dominatore come il salvatore. Per realizzare questo si crea o sโ€™ingigantisce un pericolo reale o meno, costringendo le persone a vivere costantemente nellโ€™assillante sospetto verso i loro simili, che vengono squadrati come potenziali nemici dai quali solo il potente puรฒ proteggere. รˆ la paralisi: per paura degli altri ci si isola, per timore del maltempo o degli attentati non ci si muove, per paura del peccato si reprime la propria vitalitร , per paura delle malattie ci si ammala. E lโ€™esperienza insegna che a forza di gridare โ€œAttenti al lupo!โ€, si rischia di non accorgersi del pericolo se non quando questo รจ reale ed รจ ormai troppo tardi. Ciรฒ non significa ignorare i pericoli e le difficoltร  che sโ€™incontrano nella vita, ma ย saper scrutare il cielo e i segni dei tempi per non scorgere solo notturni uccellacci di malaugurio ma anche solari colombe portatrici di pace.

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