INCONTRO CON LA COMUNITร DEL MOVIMENTO DEI FOCOLARI
DISCORSO DEL SANTO PADRE
Sagrato del Santuario Maria Theotokos a Loppiano (Firenze)
Giovedรฌ, 10 maggio 2018
https://youtu.be/9Gsl3uOLIIQ
Cari Fratelli Vescovi,
Autoritร ,
e tutti voi,
grazie per la vostra accoglienza! Vi saluto tutti e ciascuno, e ringrazio Maria Voce per la sua introduzioneโฆ chiara, tutto chiarissimo! Sรฌ vede che ha le idee chiare!
Sono molto contento di trovarmi oggi in mezzo a voi qui a Loppiano, questa piccola โcittร โ, nota nel mondo perchรฉ รจ nata dal Vangelo e del Vangelo vuole nutrirsi. E per questo รจ riconosciuta come propria cittร di elezione e di ispirazione da tanti che sono discepoli di Gesรน, anche da fratelli e sorelle di altre religioni e convinzioni. A Loppiano tutti si sentono a casa!
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Ho voluto venire a visitarla anche perchรฉ, come sottolineava colei che ne รจ stata lโispiratrice, la serva di Dio Chiara Lubich, vuole essere unโillustrazione della missione della Chiesa oggi, cosรฌ come lโha tracciata il Concilio Ecumenico Vaticano II. E mi rallegro di dialogare con voi per mettere sempre piรน a fuoco, in ascolto del disegno di Dio, il progetto di Loppiano a servizio della nuova tappa di testimonianza e annuncio del Vangelo di Gesรน a cui lo Spirito Santo oggi ci chiama.
Io conoscevo le domande, si capisce! E adesso rispondo alle domande. Le ho inserite qui tutte.
Prima Domanda
Padre Santo buongiorno, abbiamo appena sentito Maria Voce parlare di una legge di Loppiano: lโamore scambievole, il comandamento nuovo del Vangelo. E in questi anni lo abbiamo preso molto sul serio e abbiamo cercato di far sรฌ che non fosse soltanto un impegno privato, ma un impegno collettivo, di tutti. Che su questo impegno di vivere lโamore scambievole, si fondasse Loppiano; tanto รจ vero che, ancora nel 1980, un poโ di anni fa, quando eravamo un poโ piรน giovani, e tante persone cโerano allora – e sono qui oggi -, Chiara ci ha proposto di fare un vero e proprio patto: cioรจ di scriverlo questo impegno, e di firmarlo. E questo lo rinnoviamo ogni giorno, e lo proponiamo alle persone che vengono, fosse anche per un giorno solo, perchรฉ รจ solo cosรฌ che si diventa cittadini di Loppiano.
Santo Padre, vivere il comandamento nuovo รจ il punto di partenza della nostra vita cristiana e ne รจ anche il punto di arrivo: il traguardo a cui vogliamo tendere.
Dopo il periodo della fondazione vissuto con Chiara, ci troviamo adesso a vivere una fase nuova. ร forse passato per qualcuno il tempo dellโentusiasmo; รจ senzโaltro piรน difficile individuare le vie da percorrere per dare incarnazione alla profezia degli inizi. Come vivere, Santo Padre, questo momento?
Papa Francesco
La prima domanda me la ponete voi, โpionieriโ di Loppiano, che per primi, piรน di 50 anni fa, e poi via via nei decenni successivi, vi siete lanciati in questa avventura, lasciando le vostre terre, le vostre case e i vostri posti di lavoro per venire qui a spendere la vita e realizzare questo sogno. Prima di tutto grazie, grazie per quello che avete fatto, grazie per la vostra fede in Gesรน! ร Lui che ha fatto questo miracolo, e voi [avete messo] la fede. E la fede lascia che Gesรน operi. Per questo la fede fa miracoli, perchรฉ lascia il posto a Gesรน, e Lui fa miracoli uno dietro lโaltro. La vita รจ cosรฌ!
A voi โpionieriโ, e a tutti gli abitanti di Loppiano, mi viene spontaneo ripetere le parole che la Lettera agli Ebrei rivolge a una comunitร cristiana che viveva una tappa del suo cammino simile alla vostra. Dice la Lettera agli Ebrei: ยซRichiamate alla memoria quei primi giorni: dopo aver ricevuto la luce di Cristo, avete dovuto sopportare una lotta grande e penosa [โฆ]. Infatti [โฆ] avete accettato con gioia di essere privati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e duraturi. Non abbandonate la vostra franchezza – la vostra parresia, dice -, alla quale รจ riservata una grande ricompensa. Avete solo bisogno di perseveranza – di hypomonรฉ, รจ la parola che usa, cioรจ portare sulle spalle il peso di ogni giorno -, perchรฉ, fatta la volontร di Dio, otteniate ciรฒ che vi รจ stato promessoยป (10,32-36).
Sono due parole-chiave, ma nella cornice della memoria. Quella dimensione โdeuteronomicaโ della vita: la memoria. Quando, non dico un cristiano, ma un uomo o una donna, chiude la chiave della memoria, incomincia a morire. Per favore, memoria. Come dice lโautore della Lettera agli Ebrei: ยซRichiamate alla memoria quei primi giorniโฆยป. Con questa cornice di memoria si puรฒ vivere, si puรฒ respirare, si puรฒ andare avanti, e portare frutto. Ma se tu non hai memoriaโฆ I frutti dellโalbero sono possibili perchรฉ lโalbero ha delle radici: non รจ uno sradicato. Ma se tu non hai memoria, sei uno sradicato, una sradicata, non ci saranno dei frutti. Memoria: questa รจ la cornice della vita.
Ecco due parole-chiave del cammino della comunitร cristiana in questo testo: parresia e hypomonรฉ. Coraggio, franchezza, e sopportare, perseverare, portare il peso di ogni giorno sulle spalle.
Parresia, nel Nuovo Testamento, dice lo stile di vita dei discepoli di Gesรน: il coraggio e la sinceritร nel dare testimonianza della veritร e insieme la fiducia in Dio e nella sua misericordia. Anche la preghiera deve essere con parresia. Dire le cose a Dio โin facciaโ, con coraggio. Pensate a come pregava il nostro padre Abramo, quando ha avuto il coraggio di chiedere a Dio di โcontrattareโ sul numero dei giusti in Sodoma: โE se fossero trenta?… E se fossero venticinque?… E se fossero quindici?…โ Quel coraggio di lottare con Dio! E il coraggio di Mosรจ, il grande amico di Dio, che gli dice in faccia: โSe tu distruggi questo popolo, distruggi anche meโ. Coraggio. Lottare con Dio nella preghiera. Ci vuole parresia, parresia nella vita, nellโazione, e anche nella preghiera.
La parresia esprime la qualitร fondamentale nella vita cristiana: avere il cuore rivolto a Dio, credere nel suo amore (cfr 1Gv 4,16), perchรฉ il suo amore scaccia ogni falso timore, ogni tentazione di nascondersi nel quieto vivere, nel perbenismo o addirittura in una sottile ipocrisia. Tutti tarli che rovinano lโanima. Occorre chiedere allo Spirito Santo la franchezza, il coraggio, la parresia โ sempre unita al rispetto e alla tenerezza โ nel testimoniare le opere grandi e belle di Dio, che Lui compie in noi e in mezzo a noi. E anche nelle relazioni dentro la comunitร occorre essere sempre sinceri, aperti, franchi, non paurosi nรฉ pigri nรฉ ipocriti. No, aperti. Non stare in disparte, per seminare zizzania, mormorare, ma sforzarsi di vivere da discepoli sinceri e coraggiosi in caritร e veritร . Questo seminare zizzania, voi sapete, distrugge la Chiesa, distrugge la comunitร , distrugge la propria vita, perchรฉ avvelena anche te. E quelli che vivono di chiacchiericcio, che vanno sempre mormorando uno dellโaltro, a me piace dire โ lo vedo cosรฌ โ che sono dei โterroristiโ, perchรฉ sparlano degli altri; ma sparlare di qualcuno per distruggerlo รจ fare come il terrorista: va con la bomba, la butta, distrugge, e poi se ne va tranquillo. No. Aperti, costruttivi, coraggiosi in caritร .
E poi lโaltra parola: hypomonรฉ, che possiamo tradurre come il sotto-stare, sopportare. Il rimanere e imparare ad abitare le situazioni impegnative che la vita ci presenta. LโApostolo Paolo con questo termine esprime la costanza e la fermezza nel portare avanti la scelta di Dio e della vita nuova in Cristo. Si tratta di tenere ferma questa scelta anche a costo di difficoltร e contrarietร , sapendo che questa costanza, questa fermezza e questa pazienza producono la speranza. Cosรฌ dice Paolo. E la speranza non delude, (cfr Rm 5,3-5). Questo mettitelo nella testa: la speranza non delude mai! Mai delude! Per lโApostolo il fondamento della perseveranza รจ lโamore di Dio versato nei nostri cuori col dono dello Spirito, un amore che ci precede e ci rende capaci di vivere con tenacia, serenitร , positivitร , fantasiaโฆ e anche con un poโ di umorismo, persino nei momenti piรน difficili. Chiedete la grazia dellโumorismo. ร lโatteggiamento umano che piรน si avvicina alla grazia di Dio. Lโumorismo. Ho conosciuto un santo prete, impegnato fino ai capelli di cose da fare โ andava, andavaโฆ โ ma mai smetteva di sorridere. E poichรฉ aveva questo senso dellโumorismo, quelli che lo conoscevano dicevano di lui: โMa questo รจ capace di ridere degli altri, di ridere di sรฉ stesso e anche di ridere della propria ombra!โ Cosรฌ รจ lโumorismo!
La Lettera agli Ebrei invita inoltre a ยซrichiamare alla memoria quei primi giorniยป, cioรจ a riaccendere nel cuore e nella mente il fuoco dellโesperienza da cui tutto รจ nato.
Chiara Lubich ha sentito da Dio la spinta a far nascere Loppiano โ e poi le altre cittadelle che sono sorte in varie parti del mondo โ contemplando, un giorno, lโabbazia benedettina di Einsiedeln, con la sua chiesa e il chiostro dei monaci, ma anche con la biblioteca, la falegnameria, i campiโฆ Lรฌ, nellโabbazia, Dio รจ al centro della vita, nella preghiera e nella celebrazione dellโEucaristia, da cui scaturisce e si alimenta la fraternitร , il lavoro, la cultura, lโirradiazione in mezzo alla gente della luce e della energia sociale del Vangelo. E cosรฌ Chiara, contemplando lโabbazia, รจ stata spinta a dar vita a qualcosa di simile, in forma nuova e moderna, in sintonia col Vaticano II, a partire dal carisma dellโunitร : un bozzetto di cittร nuova nello spirito del Vangelo.
Una cittร in cui risalti innanzitutto la bellezza del Popolo di Dio, nella ricchezza e varietร dei suoi membri, delle diverse vocazioni, delle espressioni sociali e culturali, ciascuno in dialogo e a servizio di tutti. Una cittร che ha il suo cuore nellโEucaristia, sorgente di unitร e di vita sempre nuova, e che si presenta agli occhi di chi la visita anche nella sua veste laica e feriale, inclusiva e aperta: con il lavoro della terra, le attivitร dellโimpresa e dellโindustria, le scuole di formazione, le case per lโospitalitร e gli anziani, gli ateliers artistici, i complessi musicali, i moderni mezzi di comunicazioneโฆ
Una famiglia in cui tutti si riconoscono figli e figlie dellโunico Padre, impegnati a vivere tra loro e verso tutti il comandamento dellโamore reciproco. Non per starsene tranquilli fuori dal mondo, ma per uscire, per incontrare, per prendersi cura, per gettare a piene mani il lievito del Vangelo nella pasta della societร , soprattutto lร dove ce nโรจ piรน bisogno, dove la gioia del Vangelo รจ attesa e invocata: nella povertร , nella sofferenza, nella prova, nella ricerca, nel dubbio.
Il carisma dellโunitร รจ uno stimolo provvidenziale e un aiuto potente a vivere questa mistica evangelica del noi, e cioรจ a camminare insieme nella storia degli uomini e delle donne del nostro tempo come โun cuore solo e unโanima solaโ (cfr At 4,32), scoprendosi e amandosi in concreto quali โmembra gli uni degli altriโ (cfr Rm 12,5). Per questo Gesรน ha pregato il Padre: ยซperchรฉ tutti siano uno come io e te siamo unoยป (Gv 17,21), e ce ne ha mostrato in Sรฉ stesso la via fino al dono completo di tutto nello svuotamento abissale della croce (cfr Mc 15,34; Fil 2,6-8). ร quella spiritualitร del โnoiโ. Voi potete fare a voi stessi, e anche agli altri, per scherzare, un test. Un prete che รจ qui โ piรน o meno nascosto โ lo ha fatto a me questo test. Mi ha detto: โMi dica, padre, qual รจ il contrario dellโ โioโ, lโopposto dellโ โioโ? E io sono caduto nel tranello, e subito ho detto: โTuโ. E lui mi ha detto: โNo, il contrario di ogni individualismo, sia dellโio sia del tu, รจ โnoiโ. Lโopposto รจ noiโ. ร questa spiritualitร del noi, quella che voi dovete portare avanti, che ci salva da ogni egoismo e ogni interesse egoistico. La spiritualitร del noi.
Non รจ un fatto solo spirituale, ma una realtร concreta con formidabili conseguenze โ se lo viviamo e se ne decliniamo con autenticitร e coraggio le diverse dimensioni โ a livello sociale, culturale, politico, economicoโฆ Gesรน ha redento non solo il singolo individuo, ma anche la relazione sociale (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 178). Prendere sul serio questo fatto significa plasmare un volto nuovo della cittร degli uomini secondo il disegno dโamore di Dio.
Loppiano รจ chiamata a essere questo. E puรฒ cercare, con fiducia e realismo, di diventarlo sempre meglio. Questo รจ lโessenziale. E da qui bisogna sempre di nuovo ripartire.
Questa รจ la risposta alla prima domanda: ripartire sempre, ma da questa realtร , che รจ viva. Non dalle teorie, no, dalla realtร , da come si vive. E quando la realtร si vive autenticamente, รจ proprio un anello di questa catena che ci aiuta ad andare avanti.
Domanda n. 2
Buongiorno Papa Francesco! Sono Xavier e vengo dalla Colombia. Prima di tutto La ringrazio per il suo amore concreto al nostro popolo che soffre e per la speranza che ci dร . Sto studiando per conseguire una laurea magistrale in Scienza economica e politica nellโIstituto Universitario Sophia che ha sede qua a Loppiano.
Caro Papa Francesco, saluto allโAssemblea Generale dei Focolari (2014) ci hai invitati a โfare scuolaโ per โformare uomini e donne nuovi sulla misura dellโumanitร di Gesรนโ. Loppiano vuole essere una โcittร -scuolaโ dove non sono i ruoli, nรฉ le differenze di etร o di cultura, ma solo lโamore fra noi che riesce a edificare ogni altro. Vogliamo che sia Gesรน, Dio-con-il-suo-Popolo, a educarci e a inviarci nel mondo. Quale contributo fresco e creativo pensa che possano sviluppare le scuole di formazione presenti qua a Loppiano e una realtร accademica come โSophiaโ per costruire leadership che riesca ad aprire nuove strade?
Papa Francesco:
A Loppiano si vive lโesperienza di camminare insieme, con stile sinodale, come Popolo di Dio. E questa รจ la base solida e indispensabile di tutto: la scuola del Popolo di Dio dove chi insegna e guida รจ lโunico Maestro (cfr Mt 23,10) e dove la dinamica รจ quella dellโascolto reciproco e dello scambio dei doni fra tutti.
Da qui possono attingere nuovo impulso, arricchendosi con la fantasia dellโamore e aprendosi alle sollecitazioni dello Spirito e della storia, i percorsi di formazione che sono fioriti a Loppiano dal carisma dellโunitร : la formazione spirituale alle diverse vocazioni; la formazione al lavoro, allโagire economico e politico; la formazione al dialogo, nelle sue diverse espressioni ecumeniche e interreligiose e con persone di diverse convinzioni; la formazione ecclesiale e culturale. E questo a servizio di tutti, con lo sguardo che abbraccia tutta lโumanitร , cominciando da chi in qualunque modo รจ relegato nelle periferie dellโesistenza. Loppiano cittร aperta, Loppiano cittร in uscita. A Loppiano non ci sono periferie.
ร una grande ricchezza poter disporre a Loppiano di tutti questi centri di formazione. ร una grande ricchezza! Vi suggerisco di dare ad essi nuovo slancio, aprendoli su piรน vasti orizzonti e proiettandoli sulle frontiere. ร essenziale, in particolare, mettere a punto il progetto formativo che connetta i singoli percorsi che toccano piรน in concreto i bambini, i giovani, le famiglie, le persone delle varie vocazioni. La base e la chiave di tutto sia il โpatto formativoโ, che รจ alla base di ognuno di questi percorsi e che ha nella prossimitร e nel dialogo il suo metodo privilegiato. E qui cโรจ una parola che anche per me รจ chiave: โprossimitร โ. Non si puรฒ essere cristiano senza essere prossimo, senza avere una atteggiamento di prossimitร , perchรฉ la prossimitร รจ quello che ha fatto Dio quando ha inviato il Figlio. Prima Dio lโaveva fatto quando guidava il popolo di Israele e domandava al popolo: โDimmi, tu hai visto un altro popolo che abbia gli dรจi cosรฌ vicini come io ti sono vicino?โ. Cosรฌ domanda Dio. La vicinanza, la prossimitร . E poi, quando invia il Figlio a farsi piรน vicino โ uno di noi โ, a farsi piรน prossimo. Questa parola รจ chiave nel cristianesimo e nel vostro carisma. Prossimitร .
Bisogna poi educarsi a esercitare insieme i tre linguaggi: della testa, del cuore e delle mani. Bisogna cioรจ imparare a pensare bene, a sentire bene e a lavorare bene. Sรฌ, anche il lavoro, perchรฉ esso โ come scriveva don Pasquale Foresi, che ha svolto un ruolo centrale nella realizzazione del disegno di Loppiano โ ยซnon รจ soltanto un mezzo per vivere, ma รจ qualcosa dโinerente al nostro essere persona umana, e quindi anche un mezzo per conoscere la realtร , per capire la vita: รจ strumento di formazione umana reale e effettivaยป.ย ร importante questo – i tre linguaggi – perchรฉ noi abbiamo ereditato dallโilluminismo questa idea – non sana – che lโeducazione รจ riempire di concetti la testa. E quanto piรน sai, sarai migliore. No. Lโeducazione deve toccare la testa, il cuore e le mani. Educare a pensare bene, non solo a imparare concetti, ma a pensare bene; ย educare a sentire bene; educare a fare bene. In modo che questi tre linguaggi siano interconnessi: che tu pensi quello che senti e fai, tu senti quello che pensi e fai, tu fai quello che senti e pensi, in unitร . Questo รจ educare.
Attestano lโincisivitร e la proiezione su vasta scala di questo promettente impegno due delle realtร sorte a Loppiano negli ultimi anni: il Polo imprenditoriale โLionello Bonfantiโ, centro di formazione e diffusione dellโeconomia civile e di comunione; e lโesperienza accademica di frontiera dellโIstituto Universitario Sophia, eretto dalla Santa Sede, di cui una sede locale โ me ne rallegro vivamente โ sarร presto attivata in America Latina.
ร importante che a Loppiano vi sia un centro universitario destinato a chi โ come dice il suo nome โ cerca la Sapienza e si pone come obiettivo la costruzione di una cultura dellโunitร . Cultura dellโunitร . Non ho detto dellโuniformitร . No. Lโuniformitร รจ il contrario dellโunitร ! Esso rispecchia, a partire dalla sua ispirazione fondativa, le linee che ho tracciato nella recente Costituzione apostolica Veritatis gaudium, invitando a un rinnovamento sapiente e coraggioso degli studi accademici. E questo per offrire un contributo competente e profetico alla trasformazione missionaria della Chiesa e alla visione del nostro pianeta come unโunica patria e dellโumanitร come un unico popolo, fatto di tanti popoli, che abita una casa comune.
Avanti, avanti cosรฌ!
Domanda n. 3
Loppiano non vuole rimanere chiusa in se stessa, vuole contribuire a costruire un mondo piรน unito. Allora qui con noi oggi, Santo Padre, ci sono alcuni amici migranti, che hanno dovuto lasciare le case, le loro case, i Paesi delle loro origini ma hanno trovato a Loppiano la loro casa.
Buongiorno Santo Padre, veniamo dalla Costa DโAvorio, dal Mali, dal Camerun, dalla Nigeria, e dopo un lungo viaggio dai nostri Paesi siamo arrivati in Italia e poi trasferiti a Loppiano. Per piรน di un anno abbiamo vissuto fianco a fianco, siamo di diversi Paesi, lingue e tradizioni, religioni musulmane e cristiane di diverse Chiese. Si puรฒ immaginare che non รจ stata facile la vita nella nostra casa. La vita di Loppiano ci ha aiutati a superare le difficoltร e vederci fratelli. โRicominciareโ รจ stata una parola che ci ha aiutato molto. Colgo lโoccasione per ringraziare tutte le autoritร italiane che ci hanno accolto. Per noi essere qui e poterle leggere questo saluto e ringraziarla รจ un grande onore. Lei รจ nelle nostre preghiere.
Santo Padre, negli oltre 50 anni di vita di Loppiano, Chiara Lubich ne ha dato diverse definizioni: Cittร Vangelo e Cittร scuola, Cittร sul monte e Cittร della gioia, Cittร del dialogo e Mariapoli, Cittร di Maria: sono tutte espressioni che hanno accompagnato e continuano ad accompagnare i nostri passi. E allora oggi vorremmo chiedere anche a Lei, Santo Padre, una parola. Che ci dica qual รจ la nostra โmissioneโ nella tappa della nuova evangelizzazione ma anche che risposta possiamo dare alle sfide del nostro tempo come occasione di crescita per tutti?
Papa Francesco
Voglio alzare lo sguardo verso lโorizzonte e invitarvi ad alzarlo insieme con me, per guardare con fedeltร fiduciosa e con creativitร generosa al futuro che comincia giร oggi.
La storia di Loppiano non รจ che aglโinizi. Voi siete aglโinizi. ร un piccolo seme gettato nei solchi della storia e giร germogliato rigoglioso, ma che deve mettere radici robuste e portare frutti sostanziosi, a servizio della missione di annuncio e incarnazione del Vangelo di Gesรน che la Chiesa oggi รจ chiamata a vivere. E questo chiede umiltร , apertura, sinergia, capacitร di rischio. Dobbiamo usare tutto questo: umiltร e capacitร di rischio, insieme, apertura e sinergia.
Le urgenze, spesso drammatiche, che ci interpellano da ogni parte non possono lasciarci tranquilli, ma ci chiedono il massimo, confidando sempre nella grazia di Dio.
Nel cambiamento di epoca che stiamo vivendo – non รจ unโepoca di cambiamento, ma un cambiamento di epoca – occorre impegnarsi non solo per lโincontro tra le persone, le culture e i popoli e per unโalleanza tra le civiltร , ma per vincere tutti insieme la sfida epocale di costruire una cultura condivisa dellโincontro e una civiltร globale dellโalleanza. Come un arcobaleno di colori in cui si dispiega a ventaglio la luce bianca dellโamore di Dio! E per far questo occorrono uomini e donne โ giovani, famiglie, persone di tutte le vocazioni e professioni โ capaci di tracciare strade nuove da percorrere insieme. Il Vangelo รจ sempre nuovo, sempre. E in questo tempo pasquale la Chiesa tante volte ci ha detto che la Risurrezione di Gesรน ci porta giovinezza e ci fa chiedere questa rinnovata giovinezza. Sempre andare avanti con creativitร .
La sfida รจ quella della fedeltร creativa: essere fedeli allโispirazione originaria e insieme essere aperti al soffio dello Spirito Santo e intraprendere con coraggio le vie nuove che Lui suggerisce. ย Per me – e consiglio a voi di farlo – lโesempio piรน grande รจ quello che possiamo leggere nel Libro degli Atti degli Apostoli: guardare come loro sono stati capaci di restare fedeli allโinsegnamento di Gesรน e avere il coraggio di fare tante โpazzieโ, perchรฉ ne hanno fatte, andando dappertutto. Perchรฉ? Sapevano coniugare questa fedeltร creativa. Leggete questo testo della Scrittura, non una volta, due, tre quattro, cinque o sei volte, perchรฉ lรฌ troverete la strada di questa fedeltร creativa. Lo Spirito Santo, non il nostro buon senso, non le nostre capacitร pragmatiche, non i nostri modi di vedere sempre limitati. No, andare avanti con il soffio dello Spirito.
Ma come si fa a conoscere e a seguire lo Spirito Santo? Praticando il discernimento comunitario. E cioรจ riunendosi in assemblea attorno a Gesรน risorto, il Signore e Maestro, per ascoltare ciรฒ che lo Spirito oggi ci dice come comunitร cristiana (cfr Ap 2,7) e per scoprire insieme, in questa atmosfera, la chiamata che Dio ci fa udire nella situazione storica in cui ci troviamo a vivere il Vangelo.
Occorre lโascolto di Dio fino a sentire con Lui il grido del Popolo, e occorre lโascolto del Popolo fino a respirarvi la volontร a cui Dio ci chiama. I discepoli di Gesรน debbono essere dei contemplativi della Parola e dei contemplativi del Popolo di Dio.
Siamo chiamati tutti a diventare degli artigiani del discernimento comunitario. Non รจ facile farlo, ma dobbiamo farlo se vogliamo avere questa fedeltร creativa, se vogliamo essere docili allo Spirito. ร questa la strada perchรฉ anche Loppiano scopra e segua passo passo la via di Dio a servizio della Chiesa e della societร .
* * * * *
Prima di concludere, ancora un grazie a tutti voi per lโaccoglienza e la festa!
E insieme unโultima cosa che mi sta a cuore dirvi. Siamo qui raccolti di fronte al Santuario di Maria Theotokos. Siamo sotto lo sguardo di Maria. Anche in questo cโรจ una sintonia tra il Vaticano II e il carisma dei Focolari, il cui nome ufficiale per la Chiesa รจ Opera di Maria.
21 novembre 1964, a conclusione della terza Sessione del Concilio, il beato Paolo VI ha proclamato Maria โMadre della Chiesaโ. Io stesso ne ho voluto istituire questโanno la memoria liturgica, che sarร celebrata per la prima volta il prossimo 21 maggio, lunedรฌ dopo la Pentecoste.
Maria รจ la Madre di Gesรน ed รจ, in Lui, la Madre di tutti noi: la Madre dellโunitร . Il Santuario a Lei dedicato qui a Loppiano รจ un invito a metterci alla scuola di Maria per imparare a conoscere Gesรน, a vivere con Gesรน e di Gesรน presente in ciascuno di noi e in mezzo a noi.
E non dimenticatevi che Maria era laica, era una laica. La prima discepola di Gesรน, sua madre, era laica. Cโรจ unโispirazione grande qui. ย E un bellโesercizio che possiamo fare, io vi sfido a farlo, รจ prendere [nel Vangelo] gli episodi della vita di Gesรน piรน conflittuali e vedere โ come a Cana, per esempio โ come Maria reagisce. Maria prende la parola e interviene. โMa, padre, [questi episodi] non sono tutti nel Vangeloโฆโ. E tu immagina, immagina che la Madre era lรฌ, che ha visto questo… Come avrebbe reagito Maria a questo? Questa รจ una vera scuola per andare avanti. Perchรฉ lei รจ la donna della fedeltร , la donna della creativitร , la donna del coraggio, della parresia, la donna della pazienza, la donna del sopportare le cose. Guardate sempre questo, questa laica, prima discepola di Gesรน, come ha reagito in tutti gli episodi conflittuali della vita del suo figlio. Vi aiuterร tanto.
E non dimenticatevi di pregare per me perchรฉ ne ho bisogno. Grazie!
