PAPA FRANCESCO
UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro
Mercoledรฌ, 9 novembre 2016
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Su YouTube solo l’audio della lettura della meditazione di Papa Francesco.
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35. Visitare i malati e i carcerati
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
La vita di Gesรน, soprattutto nei tre anni del suo ministero pubblico, รจ stata un incessante incontro con le persone. Tra queste, un posto speciale hanno avuto gli ammalati. Quante pagine dei Vangeli narrano questi incontri! Il paralitico, il cieco, il lebbroso, lโindemoniato, lโepilettico, e innumerevoli malati di ogni tipoโฆ Gesรน si รจ fatto vicino a ognuno di loro e li ha guariti con la sua presenza e la potenza della sua forza risanatrice. Pertanto, non puรฒ mancare, tra le opere di misericordia, quella di visitare e assistere le persone malate.
[ads2]Insieme a questa possiamo inserire anche quella di essere vicino alle persone che si trovano in prigione. Infatti, sia i malati che i carcerati vivono una condizione che limita la loro libertร . E proprio quando ci manca, ci rendiamo conto di quanto essa sia preziosa! Gesรน ci ha donato la possibilitร di essere liberi nonostante i limiti della malattia e delle restrizioni. Egli ci offre la libertร che proviene dallโincontro con Lui e dal senso nuovo che questo incontro porta alla nostra condizione personale.
Con queste opere di misericordia il Signore ci invita a un gesto di grande umanitร : la condivisione. Ricordiamo questa parola: la condivisione. Chi รจ malato, spesso si sente solo. Non possiamo nascondere che, soprattutto ai nostri giorni, proprio nella malattia si fa esperienza piรน profonda della solitudine che attraversa gran parte della vita. Una visita puรฒ far sentire la persona malata meno sola e un poโ di compagnia รจ unโottima medicina! Un sorriso, una carezza, una stretta di mano sono gesti semplici, ma tanto importanti per chi sente di essere abbandonato a se stesso. Quante persone si dedicano a visitare gli ammalati negli ospedali o nelle loro case! ร unโopera di volontariato impagabile. Quando viene fatta nel nome del Signore, allora diventa anche espressione eloquente ed efficace di misericordia. Non lasciamo sole le persone malate! Non impediamo loro di trovare sollievo, e a noi di essere arricchiti per la vicinanza a chi soffre. Gli ospedali sono vere โcattedrali del doloreโ, dove perรฒ si rende evidente anche la forza della caritร che sostiene e prova compassione.
Alla stessa stregua, penso a quanti sono rinchiusi in carcere. Gesรน non ha dimenticato neppure loro. Ponendo la visita ai carcerati tra le opere di misericordia, ha voluto invitarci, anzitutto, a non farci giudici di nessuno. Certo, se uno รจ in carcere รจ perchรฉ ha sbagliato, non ha rispettato la legge e la convivenza civile. Perciรฒ in prigione, sta scontando la sua pena. Ma qualunque cosa un carcerato possa aver fatto, egli rimane pur sempre amato da Dio. Chi puรฒ entrare nellโintimo della sua coscienza per capire che cosa prova? Chi puรฒ comprenderne il dolore e il rimorso? ร troppo facile lavarsi le mani affermando che ha sbagliato. Un cristiano รจ chiamato piuttosto a farsene carico, perchรฉ chi ha sbagliato comprenda il male compiuto e ritorni in sรฉ stesso. La mancanza di libertร รจ senza dubbio una delle privazioni piรน grandi per lโessere umano. Se a questa si aggiunge il degrado per le condizioni spesso prive di umanitร in cui queste persone si trovano a vivere, allora รจ davvero il caso in cui un cristiano si sente provocato a fare di tutto per restituire loro dignitร .
Visitare le persone in carcere รจ unโopera di misericordia che soprattutto oggi assume un valore particolare per le diverse forme di giustizialismo a cui siamo sottoposti. Nessuno dunque punti il dito contro qualcuno. Tutti invece rendiamoci strumenti di misericordia, con atteggiamenti di condivisione e di rispetto. Penso spesso ai carcerati โฆ penso spesso, li porto nel cuore. Mi domando che cosa li ha portati a delinquere e come abbiano potuto cedere alle diverse forme di male. Eppure, insieme a questi pensieri sento che hanno tutti bisogno di vicinanza e di tenerezza, perchรฉ la misericordia di Dio compie prodigi. Quante lacrime ho visto scendere sulle guance di prigionieri che forse mai in vita loro avevano pianto; e questo solo perchรฉ si sono sentiti accolti e amati.
E non dimentichiamo che anche Gesรน e gli apostoli hanno fatto esperienza della prigione. Nei racconti della Passione conosciamo le sofferenze a cui il Signore รจ stato sottoposto: catturato, trascinato come un malfattore, deriso, flagellato, incoronato di spineโฆ Lui, il solo Innocente! E anche san Pietro e san Paolo sono stati in carcere (cfr At 12,5; Fil 1,12-17). Domenica scorsa โ che รจ stata la domenica del Giubileo dei Carcerati โ nel pomeriggio รจ venuto a trovarmi un gruppo di carcerati padovani. Ho domandato loro che cosa avrebbero fatto il giorno dopo, prima di tornare a Padova. Mi hanno detto: โAndremo al carcere Mamertino per condividere lโesperienza di san Paoloโ. ร bello, sentire questo mi ha fatto bene. Questi carcerati volevano trovare Paolo prigioniero. ร una cosa bella, a me ha fatto bene. E anche lรฌ, in prigione, hanno pregato ed evangelizzato. ร commovente la pagina degli Atti degli Apostoli in cui viene raccontata la prigionia di Paolo: si sentiva solo e desiderava che qualcuno degli amici gli facesse visita (cfr 2 Tm 4,9-15). Si sentiva solo perchรฉ la grande maggioranza lo aveva lasciato solo โฆ il grande Paolo.
Queste opere di misericordia, come si vede, sono antiche, eppure sempre attuali. Gesรน ha lasciato quello che stava facendo per andare a visitare la suocera di Pietro; unโopera antica di caritร . Gesรน lโha fatta. Non cadiamo nellโindifferenza, ma diventiamo strumenti della misericordia di Dio. Tutti noi possiamo essere strumenti della misericordia di Dio e questo farร piรน bene a noi che agli altri perchรฉ la misericordia passa attraverso un gesto, una parola, una visita e questa misericordia รจ un atto per restituire gioia e dignitร a chi lโha perduta.
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Saluti:
[Sono lieto di salutare i pellegrini di lingua francese, in particolare il Collegio Fรฉnelon Sainte-Marie di Parigi e tutti i giovani, come pure i fedeli di diverse diocesi e istituzioni. In questo Anno della Misericordia, diveniamo strumenti della misericordia del Signore che compie meraviglie, facendoci prossimi agli ammalati e visitando i prigionieri. Dio vi benedica!]
[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti allโodierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Danimarca, Finlandia, Svezia, Hong Kong, Indonesia, Vietnam, Canada e Stati Uniti dโAmerica. Con fervidi auguri che il presente Giubileo della Misericordia sia per voi e per le vostre famiglie un tempo di grazia e di rinnovamento spirituale, invoco su voi tutti la gioia e la pace del Signore Gesรน!]
[Con affetto saluto i fratelli e le sorelle di lingua tedesca venuti da Austria, Germania, Svizzera e Italia, nonchรฉ i pellegrini provenienti dai Paesi Bassi. Un particolare benvenuto rivolgo ai fedeli della Diocesi di Osnabrรผck. Questo Giubileo ci aiuti a vincere la nostra indifferenza e a condividere vita e speranza con coloro che soffrono o non sono liberi. Il Signore vi colmi della sua pace e benedizione.]
[Carissimi pellegrini di lingua portoghese, benvenuti! Nel salutarvi tutti, specialmente i membri dei gruppi e degli enti venuti dal Brasile e dal Portogallo, vi invito a chiedere al Signore una fede grande per guardare la realtร con lo sguardo di Gesรน e una caritร generosa per accostare le persone con il suo cuore misericordioso. Cosรฌ Dio benedica voi e le vostre famiglie.]
[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua araba, in โparticolare a quelli provenienti dalla Giordania e dalla Terra Santa. โLa visita ai malati e ai carcerati porta loro tanto conforto e โincoraggiamento affinchรฉ non sentano lโamarezza della solitudine. โLa visita regala anche a chi la compie tanta ricchezza e porta a โringraziare Dio per la grazia della salute e della libertร . Siamo noi ad โarricchirci quando ci avviciniamo a coloro che soffrono, perchรฉ chi โsoffre risveglia in noi la certezza della nostra piccolezza e del nostro โbisogno di Dio e degli altri. Il Signore vi benedica โtutti e vi protegga โdal โmaligno!โโโ]
[Cari pellegrini polacchi, mentre ci avviciniamo alla conclusione dellโAnno Giubilare della Misericordia, ringraziamo il Signore per tutte le grazie che abbiamo ricevuto come dono della Sua divina tenerezza per noi, e preghiamo perchรฉ con la forza dello Spirito Santo sostenga i nostri buoni propositi e le nostre opere di caritร corporali e spirituali per tutti coloro che ne hanno bisogno. Vi accompagni sempre la Benedizione di Dio. Sia lodato Gesรน Cristo!]
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Cari pellegrini di lingua italiana: benvenuti!
Saluto i padri della Congregazione delle Sacre Stimmate, che celebrano il bicentenario di fondazione, e le Suore di Santa Caterina da Siena. Saluto il Gruppo Caritas di Livorno; i ragazzi affetti dalla Sindrome di Rett; gli studenti, in particolare quelli dellโIstituto Severi-Guerrisi, accompagnati dal Vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, Mons. Francesco Milito, e i militari del terzo Reggimento โReoasโ di Viterbo. Il passaggio della Porta Santa ricordi a ciascuno che solo attraverso Cristo รจ possibile entrare nellโamore e nella misericordia del Padre, che tutti accoglie e perdona.
Un particolare saluto rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la Dedicazione della Basilica Lateranense, la Cattedrale di Roma. Pregate per il Successore dellโApostolo Pietro, cari giovani, affinchรฉ confermi sempre i fratelli nella fede; sentite la vicinanza del Papa nella preghiera, cari ammalati, per affrontare la prova della malattia; insegnate con semplicitร la fede ai vostri figli, cari sposi novelli, nutrendola con lโamore per la Chiesa e per i suoi Pastori.
- Fonte ยฉ Copyright 2016 – Libreria Editrice Vaticana
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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