Alle ore 12.00 di oggi, nellโAula Paolo VI, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i Funzionari della Corte dei Conti e ha rivolto loro il discorso che riportiamo di seguito:
Discorso del Santo Padre
Cari fratelli e sorelle,
sono lieto di accogliere tutti voi, che rappresentate la grande famiglia della Corte dei Conti: giudici, personale amministrativo, familiari e amici. A ciascuno rivolgo il mio saluto, ad iniziare dal Presidente, Dott. Angelo Buscema, che ringrazio per le parole con cui ha introdotto il nostro incontro.
Questo istituto della Repubblica Italiana incarna una eticitร , che รจ la stessa che soggiace al funzionamento dello Stato, al quale ยซcompete la cura e la promozione del bene comune della societร ยป (Esort. ap. Evangelii gaudium, 40). La Corte dei Conti, infatti, svolge un indispensabile servizio orientato secondo giustizia verso il bene comune. E questo non รจ un concetto ideologico o solo teorico, ma รจ legato alle condizioni di pieno sviluppo per tutti i cittadini e puรฒ essere realizzato tenendo conto della dignitร della persona nella sua integralitร . Per questa ragione, lo Stato, in tutte le sue articolazioni, รจ chiamato ad essere il difensore dei diritti naturali dellโuomo, il cui riconoscimento รจ una condizione per lโesistenza dello Stato di diritto. Pertanto, il bene della persona umana, intesa sempre nella sua dimensione relazionale e comunitaria, deve costituire il criterio essenziale di tutti gli organi e i programmi di una Nazione.
Questo principio รจ essenziale anche per svolgere con saggezza la delicata funzione di magistrato contabile. Essa richiede non solo una elevata professionalitร e specializzazione, ma anzitutto una coscienza personale rettamente formata, uno spiccato senso della giustizia, un generoso impegno verso le istituzioni e la comunitร . Nello svolgimento di questo compito, il magistrato credente puรฒ trovare aiuto nel riferimento a Dio; il magistrato non credente sostituirร il riferimento al trascendente con quello al corpo sociale, con un diverso significato, ma con uguale impegno morale.
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Il controllo rigoroso delle spese frena la tentazione, ricorrente in coloro che occupano cariche politiche o amministrative, a gestire le risorse non in modo oculato, ma a fini clientelari e di mero consenso elettorale. ยซOccorre dare maggior spazio a una sana politica, capace di riformare le istituzioni, coordinarle e dotarle di buone pratiche, che permettano di superare pressioni e inerzie viziose. Tuttavia, bisogna aggiungere che i migliori dispositivi finiscono per soccombere quando mancano le grandi mete, i valori, una comprensione umanistica e ricca di significato, capaci di conferire ad ogni societร un orientamento nobile e generosoยป (Lett. enc. Laudato siโ, 181).
In tale prospettiva si colloca anche lโimportante ruolo che la Magistratura contabile riveste per la collettivitร , in particolare nella lotta incessante alla corruzione. Questa รจ una delle piaghe piรน laceranti del tessuto sociale, perchรฉ lo danneggia pesantemente sia sul piano etico che su quello economico: con lโillusione di guadagni rapidi e facili, in realtร impoverisce tutti, togliendo fiducia, trasparenza e affidabilitร allโintero sistema. La corruzione avvilisce la dignitร dellโindividuo e frantuma tutti gli ideali buoni e belli. La societร nel suo insieme รจ chiamata a impegnarsi concretamente per contrastare il cancro della corruzione nelle sue varie forme. La Corte dei Conti, nellโesercizio dei controlli sulla gestione e sulle attivitร delle pubbliche amministrazioni, rappresenta un valido strumento per prevenire e colpire lโillegalitร e gli abusi. Al tempo stesso, puรฒ indicare gli strumenti per superare inefficienze e storture.
Da parte loro, i singoli amministratori pubblici devono avvertire sempre piรน la responsabilitร di operare con trasparenza e onestร , favorendo cosรฌ il rapporto di fiducia tra il cittadino e le istituzioni, il cui scollamento รจ una delle manifestazioni piรน gravi della crisi della democrazia. Il controllo rigoroso delle spese da parte della magistratura contabile da un lato, e lโatteggiamento corretto e limpido dei responsabili della cosa pubblica dallโaltro, possono frenare la tentazione di gestire le risorse in modo non oculato e a fini clientelari. I beni comuni costituiscono risorse che vanno tutelate a vantaggio di tutti, specialmente dei piรน poveri, e di fronte a un loro utilizzo irresponsabile lo Stato รจ chiamato a svolgere una indispensabile funzione di vigilanza, debitamente sanzionando i comportamenti illeciti.
Cari magistrati della Corte dei Conti Italiana, vi incoraggio a proseguire con serenitร e serietร nel vostro ruolo, che รจ centrale nella definizione di importanti momenti di coordinamento della finanza pubblica. Possiate sempre essere animati dalla consapevolezza di rendere un servizio, volto a far crescere nella societร la cultura della legalitร .
A tutti voi, qui presenti, rivolgo anche lโinvito a vivere questo tempo di Quaresima come occasione per fissare in profonditร lo sguardo su Cristo, Maestro e Testimone di veritร e di giustizia. La sua parola รจ sorgente inesauribile di ispirazione per tutti coloro che si dedicano al servizio del bene comune. Il periodo quaresimale รจ per eccellenza quello del combattimento spirituale, dellโโagonismoโ, e questo ci stimola a vivere la nostra vita personale e il nostro servizio alla cosa pubblica non in maniera inerte, rassegnata ai mali che riscontriamo in noi e intorno a noi. Gesรน Cristo ci sprona ad affrontare il male apertamente e ad andare alla radice dei problemi. Ci insegna a pagare di persona in questa lotta, non per la ricerca di un eroismo velleitario e per un malcelato protagonismo, ma con lโumile tenacia di chi porta avanti il proprio lavoro, spesso nascosto, resistendo alle pressioni che il mondo non manca di esercitare.
Nellโaffidarvi alla protezione di San Giuseppe, โuomo giustoโ, benedico tutti voi e il vostro lavoro. E vi chiedo per favore di pregare anche per me. Grazie.
