PAPA FRANCESCO
OMELIA
Piazza San Pietro
Domenica, 3 Aprile 2023
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ยซDio mio, Dio mio perchรฉ mi hai abbandonato?ยป (Mt 27,46). ร lโinvocazione che la Liturgia oggi ci ha fatto ripetere nel Salmo responsoriale(cfr Sal 22,2) ed รจ lโunica pronunciata sulla croce da Gesรน nel Vangelo che abbiamo ascoltato. Sono dunque le parole che ci portano al cuore della passione di Cristo, al culmine delle sofferenze che ha patito per salvarci. โPerchรฉ mi hai abbandonato?โ.
Le sofferenze di Gesรน sono state tante, e ogni volta che ascoltiamo il racconto della passione ci entrano dentro. Sono state sofferenze del corpo: pensiamo agli schiaffi, alle percosse, alla flagellazione, alla corona di spine, alla tortura della croce. Sono state sofferenze dellโanima: il tradimento di Giuda, i rinnegamenti di Pietro, le condanne religiose e civili, lo scherno delle guardie, gli insulti sotto la croce, il rifiuto di tanti, il fallimento di tutto, lโabbandono dei discepoli. Eppure, in tutto questo dolore a Gesรน restava una certezza: la vicinanza del Padre. Ma ora accade lโimpensabile; prima di morire grida: ยซDio mio, Dio mio perchรฉ mi hai abbandonato?ยป. Lโabbandono di Gesรน.
Ecco la sofferenza piรน lacerante, รจ la sofferenza dello spirito: nellโora piรน tragica Gesรน prova lโabbandono da parte di Dio. Mai, prima di allora, aveva chiamato il Padre con il nome generico di Dio. Per trasmetterci la forza di quel fatto, il Vangelo riporta la frase anche in aramaico: รจ lโunica, tra quelle dette da Gesรน in croce, che ci giunge in lingua originale. Lโevento reale รจ lโabbassamento estremo, cioรจ lโabbandono di suo Padre, lโabbandono di Dio. Il Signore arriva a soffrire per amore nostro quanto per noi รจ difficile persino comprendere. Vede il cielo chiuso, sperimenta la frontiera amara del vivere, il naufragio dellโesistenza, il crollo di ogni certezza: grida โil perchรฉ dei perchรฉโ. โTu, Dio, perchรฉ?โ.
Dio mio, Dio mio perchรฉ mi hai abbandonato? Il verbo โabbandonareโ nella Bibbia รจ forte; compare in momenti di dolore estremo: in amori falliti, respinti e traditi; in figli rifiutati e abortiti; in situazioni di ripudio, vedovanza e orfananza; in matrimoni esausti, in esclusioni che privano dei legami sociali, nellโoppressione dellโingiustizia e nella solitudine della malattia: insomma, nelle piรน drastiche lacerazioni dei legami. Lรฌ, si dice questa parola: โabbandonoโ. Cristo ha portato questo sulla croce, caricandosi il peccato del mondo. E al culmine Egli, il Figlio unigenito e prediletto, ha provato la situazione a Lui piรน estranea: lโabbandono, la lontananza di Dio.
E perchรฉ รจ arrivato a tanto? per noi, non cโรจ unโaltra risposta. Per noi. Fratelli e sorelle, oggi questo non รจ uno spettacolo. Ognuno, ascoltando lโabbandono di Gesรน, ognuno di noi si dica: per me. Questo abbandono รจ il prezzo che ha pagato per me. Si รจ fatto solidale con ognuno di noi fino al punto estremo, per essere con noi fino in fondo. Ha provato lโabbandono per non lasciarci ostaggi della desolazione e stare al nostro fianco per sempre. Lโha fatto per me, per te, perchรฉ quando io, tu o chiunque altro si vede con le spalle al muro, perso in un vicolo cieco, sprofondato nellโabisso dellโabbandono, risucchiato nel vortice dei tanti โperchรฉโ senza risposta, ci sia una speranza. Lui, per te, per me. Non รจ la fine, perchรฉ Gesรน รจ stato lรฌ e ora รจ con te: Lui, che ha sofferto la lontananza dellโabbandono per accogliere nel suo amore ogni nostra distanza. Perchรฉ ciascuno di noi possa dire: nelle mie cadute โ ognuno di noi รจ caduto tante volte โ, nella mia desolazione, quando mi sento tradito, o ho tradito gli altri, quando mi sento scartato o ho scartato gli altri, quando mi sento abbandonato o ho abbandonato gli altri, pensiamo che Lui รจ stato abbandonato, tradito, scartato. E lรฌ troviamo Lui. Quando mi sento sbagliato e perso, quando non ce la faccio piรน, Lui รจ con me; nei miei tanti perchรฉ senza risposta, Lui รจ lรฌ.
Il Signore ci salva cosรฌ, dal di dentro dei nostri โperchรฉโ. Da lรฌ dischiude la speranza che non delude. Sulla croce, infatti, mentre prova lโestremo abbandono, non si lascia andare alla disperazione โ questo รจ il limite โ, ma prega e si affida. Grida il suo โperchรฉโ con le parole di un salmo (22,2) e si consegna nelle mani del Padre, anche se lo sente lontano (cfr Lc 23,46) o non lo sente perchรฉ si trova abbandonato. Nellโabbandono si affida. Nellโabbandono continua ad amare i suoi che lโavevano lasciato solo. Nellโabbandono perdona i suoi crocifissori (v. 34). Ecco che lโabisso dei tanti nostri mali viene immerso in un amore piรน grande, cosรฌ che ogni nostra separazione si trasforma in comunione.
Fratelli e sorelle, un amore cosรฌ, tutto per noi, fino alla fine, lโamore di Gesรน รจ capace di trasformare i nostri cuori di pietra in cuori di carne. ร un amore di pietร , di tenerezza, di compassione. Lo stile di Dio รจ questo: vicinanza, compassione e tenerezza. Dio รจ cosรฌ. Cristo abbandonato ci smuove a cercarlo e ad amarlo negli abbandonati. Perchรฉ in loro non ci sono solo dei bisognosi, ma cโรจ Lui, Gesรน abbandonato, Colui che ci ha salvati scendendo fino al fondo della nostra condizione umana. ร con ognuno di loro, abbandonati fino alla morteโฆ Penso a quellโuomo cosiddetto โdi stradaโ, tedesco, che morรฌ sotto il colonnato, solo, abbandonato. ร Gesรน per ognuno di noi. Tanti hanno bisogno della nostra vicinanza, tanti abbandonati. Anchโio ho bisogno che Gesรน mi accarezzi e si avvicini a me, e per questo vado a trovarlo negli abbandonati, nei soli. Egli desidera che ci prendiamo cura dei fratelli e delle sorelle che piรน assomigliano a Lui, a Lui nellโatto estremo del dolore e della solitudine. Oggi, cari fratelli e sorelle, sono tanti โcristi abbandonatiโ. Ci sono popoli interi sfruttati e lasciati a sรฉ stessi; ci sono poveri che vivono agli incroci delle nostre strade e di cui non abbiamo il coraggio di incrociare lo sguardo; ci sono migranti che non sono piรน volti ma numeri; ci sono detenuti rifiutati, persone catalogate come problema. Ma ci sono anche tanti cristi abbandonati invisibili, nascosti, che vengono scartati coi guanti bianchi: bambini non nati, anziani lasciati soli โ puรฒ essere tuo papร , tua mamma forse, il nonno, la nonna, abbandonati negli istituti geriatrici โ, ammalati non visitati, disabili ignorati, giovani che sentono un grande vuoto dentro senza che alcuno ascolti davvero il loro grido di dolore. E non trovano altra strada se non il suicidio. Gli abbandonati di oggi. I cristi di oggi.
Gesรน abbandonato ci chiede di avere occhi e cuore per gli abbandonati. Per noi, discepoli dellโAbbandonato, nessuno puรฒ essere emarginato, nessuno puรฒ essere lasciato a sรฉ stesso; perchรฉ, ricordiamolo, le persone rifiutate ed escluse sono icone viventi di Cristo, ci ricordano il suo amore folle, il suo abbandono che ci salva da ogni solitudine e desolazione. Fratelli e sorelle, chiediamo oggi questa grazia: di saper amare Gesรน abbandonato e di saper amare Gesรน in ogni abbandonato, in ogni abbandonata. Chiediamo la grazia di saper vedere, di saper riconoscere il Signore che ancora grida in loro. Non permettiamo che la sua voce si perda nel silenzio assordante dellโindifferenza. Non siamo stati lasciati soli da Dio; prendiamoci cura di chi viene lasciato solo. Allora, soltanto allora, faremo nostri i desideri e i sentimenti di Colui che per noi ยซsvuotรฒ se stessoยป (Filย 2,7). Si svuotรฒ totalmente per noi.
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ANGELUS
Piazza San Pietro
Domenica delle Palme, 2 aprile 2023
Cari fratelli e sorelle!
Saluto tutti voi, romani e pellegrini, in particolare quelli venuti da lontano. Vi ringrazio per la vostra partecipazione e anche per le vostre preghiere, che nei giorni scorsi avete intensificato. Grazie davvero!
Rivolgo una benedizione alla Carovana di pace che in questi giorni รจ partita dallโItalia per lโUcraina, promossa da varie Associazioni: Papa Giovanni XXIII, FOCSIV, Pro Civitate Christiana, Pax Christi e altre. Insieme con generi di prima necessitร , portano la vicinanza del popolo italiano al martoriato popolo ucraino, e oggi offrono rami di ulivo, simbolo della pace di Cristo. Ci uniamo a questo gesto con la preghiera, che sarร piรน intensa nei giorni della Settimana Santa.
Fratelli e sorelle, conย questa celebrazioneย siamo entrati nella Settimana Santa. Vi invito a viverla come ci insegna la tradizione del santo popolo fedele di Dio, cioรจ accompagnando il Signore Gesรน con fede e con amore. Impariamo dalla nostra Madre, la Vergine Maria: lei ha seguito il suo Figlio con la vicinanza del cuore, era unโanima sola con Lui e, pur non comprendendo tutto, insieme con Lui si abbandonava pienamente alla volontร di Dio Padre. La Madonna ci aiuti a stare vicino a Gesรน presente nelle persone sofferenti, scartate, abbandonate. Che la Madonna ci porti per mano a Gesรน presente in queste persone.
A tutti, buon cammino verso la Pasqua.
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