PAPA FRANCESCO
ANGELUS
Piazza San Pietro
Domenica, 12 marzo 2023
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Cari fratelli e sorelle, buongiorno, buona domenica!
Questa domenica il Vangelo ci presenta uno degli incontri piรน belli e affascinanti di Gesรน, quello con la samaritana (cfr Gv 4,5-42). Gesรน e i discepoli fanno sosta vicino a un pozzo in Samaria. Arriva una donna e Gesรน le dice: ยซDammi da bereยป (v. 8). Vorrei soffermarmi proprio su questa espressione: Dammi da bere.
La scena ci mostra Gesรน assetato e stanco, che si fa trovare al pozzo dalla samaritana nellโora piรน calda, a mezzogiorno, e come un mendicante chiede ristoro. ร unโimmagine dellโabbassamento di Dio: Dio si abbassa in Gesรน Cristo per la redenzione, viene da noi. In Gesรน, Dio si รจ fatto uno di noi, si รจ abbassato; assetato come noi, soffre la nostra stessa arsura. Contemplando questa scena, ciascuno di noi puรฒ dire: il Signore, il Maestro ยซmi chiede da bere. Ha quindi sete come me. Ha la mia sete. Mi sei vicino davvero, Signore! Sei legato alla mia povertร โ non posso crederlo! โ mi hai preso dal basso, dal piรน basso di me stesso, ove nessuno mi raggiungeยป (P. Mazzolari, La Samaritana, Bologna 2022, 55-56). E tu sei venuto da me, in basso, e mi hai preso da lรฌ, perchรฉ tu avevi, e hai, sete di me. La sete di Gesรน, infatti, non รจ solo fisica, esprime le arsure piรน profonde della nostra vita: รจ soprattutto sete del nostro amore. ร piรน di un mendicante, รจ un assetato del nostro amore. Ed emergerร nel momento culminante della passione, sulla croce; lรฌ, prima di morire, Gesรน dirร : ยซHo seteยป (Gv 19,28). Quella sete dellโamore che lo ha portato a scendere, ad abbassarsi, ad essere uno di noi.
Ma il Signore, che chiede da bere, รจ Colui che dร da bere: incontrando la samaritana le parla dellโacqua viva dello Spirito Santo, e dalla croce effonde dal suo costato trafitto sangue e acqua (cfr Gv 19,34). Gesรน, assetato dโamore, ci disseta dโamore. E fa con noi come con la samaritana: ci viene incontro nel nostro quotidiano, condivide la nostra sete, ci promette lโacqua viva che fa zampillare in noi la vita eterna (cfr Gv 4,14).
Dammi da bere. Cโรจ un secondo aspetto. Queste parole non sono solo la richiesta di Gesรน alla samaritana, ma un appello โ a volte silenzioso โ che ogni giorno si leva verso di noi e ci chiede di prenderci cura della sete altrui. Dammi da bere ci dicono quanti โ in famiglia, sul posto di lavoro, negli altri luoghi che frequentiamo โ hanno sete di vicinanza, di attenzione, di ascolto; ce lo dice chi ha sete della Parola di Dio e ha bisogno di trovare nella Chiesa unโoasi dove abbeverarsi. Dammi da bere รจ lโappello della nostra societร , dove la fretta, la corsa al consumo e soprattutto lโindifferenza, questa cultura dellโindifferenza generano ariditร e vuoto interiore. E โ non dimentichiamolo โ dammi da bere รจ il grido di tanti fratelli e sorelle a cui manca lโacqua per vivere, mentre si continua a inquinare e deturpare la nostra casa comune; e anchโessa, sfinita e riarsa, โha seteโ.
Davanti a queste sfide, il Vangelo di oggi offre ad ognuno di noi lโacqua viva che puรฒ farci diventare fonte di ristoro per gli altri. E allora, come la samaritana, che lasciรฒ la sua anfora al pozzo e andรฒ a chiamare la gente del villaggio (cfr v. 28), anche noi non penseremo piรน solo a placare la nostra sete, la nostra sete materiale, intellettuale o culturale, ma con la gioia di aver incontrato il Signore potremo dissetare altri: dare senso alla vita altrui, non come padroni, ma come servitori di questa Parola di Dio che ci ha assetato, che ci asseta continuamente; potremo capire la loro sete e condividere lโamore che Lui ha donato a noi. Mi viene di fare questa domanda, a me e a voi: siamo capaci di capire la sete degli altri? La sete della gente, la sete di tanti della mia famiglia, del mio quartiere? Oggi possiamo chiederci: io ho sete di Dio, mi rendo conto che ho bisogno del suo amore come dellโacqua per vivere? E poi, io che sono assetato, mi preoccupo della sete degli altri, la sete spirituale, la sete materiale?
La Madonna interceda per noi e ci sostenga nel cammino.
Dopo l’Angelus
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Cari fratelli e sorelle!
Saluto tutti voi, romani e pellegrini di tanti Paesi, in particolare i fedeli venuti da Madrid e da Spalato.
Saluto i gruppi parrocchiali di Padova, Caerano San Marco, Bagolino, Formia e SantโIreneo in Roma.
Venerdรฌ prossimo 17 marzo e sabato 18 si rinnoverร in tutta la Chiesa lโiniziativa โ24 ore per il Signoreโ: un tempo dedicato alla preghiera di adorazione e al sacramento della Riconciliazione. Nel pomeriggio di venerdรฌ mi recherรฒ in una parrocchia romana per la Celebrazione penitenziale. Un anno fa, in tale contesto, abbiamo compiuto il solenne Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, invocando il dono della pace. Il nostro affidamento non venga meno, non vacilli la speranza! Il Signore ascolta sempre le suppliche che il suo popolo gli rivolge per intercessione della Vergine Madre. Rimaniamo uniti nella fede e nella solidarietร con i nostri fratelli che soffrono a causa della guerra; soprattutto non dimentichiamo il martoriato popolo ucraino!
A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!
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