Papa Francesco alla Delegazione dell’Azione Cattolica Ragazzi (16 dicembre 2017)

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
ALLA DELEGAZIONE DELL’AZIONE CATTOLICA RAGAZZI

Sala del Concistoro
Sabato, 16 dicembre 2017

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Cari ragazzi e ragazze,

anche quest’anno, in rappresentanza dell’Azione Cattolica Ragazzi di tutta Italia, siete venuti per fare gli auguri natalizi al Papa. Per me sono auguri particolarmente gioiosi, che avete voluto accompagnare con i frutti delle vostre iniziative di solidarietà in favore dei poveri e delle persone più svantaggiate. Grazie di cuore per questo vostro gesto!

Vi sono grato anche perché, in questa lieta circostanza, mi aggiornate sulle vostre attività e iniziative, che dimostrano la vitalità dell’ACR. A questo proposito, voglio dirvi che apprezzo molto gli incontri di conoscenza e di vicinanza che in questo anno – il 150° dalla fondazione dell’Azione Cattolica – state facendo con i “nonni” dell’Associazione. Questa è una cosa molto bella è importante, perché gli anziani sono la memoria storica di ogni comunità, un patrimonio di saggezza e di fede da ascoltare, custodire e valorizzare.

Nel vostro percorso formativo, con lo slogan “Pronti a scattare”, attraverso la metafora della fotografia vi impegnate a fissare l’attenzione sui momenti decisivi della vita di Gesù, per cercare di assomigliare sempre più a Lui, il vostro più grande e fedele amico. Guardando alla vita e alla missione di Gesù, noi comprendiamo che Dio è Amore. Dunque, siate buoni “fotografi”, sia di quello che ha fatto Gesù sia della realtà che vi circonda, avendo occhi attenti e vigili. Tante volte ci sono persone dimenticate: nessuno le guarda, nessuno vuole vederle. Sono i più poveri, i più deboli, relegati ai margini della società perché considerati come un problema. Invece, sono l’immagine di Gesù Bambino rifiutato e che non ha trovato accoglienza nella città di Betlemme, sono la carne vivente di Gesù sofferente e crocifisso. Allora questo può essere un vostro impegno; anzitutto chiedetevi: ma io, a chi do più attenzione? Solo a quelli più forti, che hanno più successo a scuola, nel gioco? A chi sono stato poco attento? Chi ho fatto finta di non vedere? Quel guardare dall’altra parte… Ecco quali sono le vostre “periferie”: provate a fissare l’obiettivo sui compagni e sulle persone che nessuno vede mai e osate fare il primo passo per incontrarle, donare loro un po’ del vostro tempo, un sorriso, un gesto di tenerezza.

Cari ragazzi, siate amici e testimoni di Gesù, che è venuto a Betlemme tra noi. In questa festa del Santo Natale ormai prossima, siete chiamati a farlo conoscere sempre di più tra i vostri amici, nelle città, nelle parrocchie e nelle vostre famiglie. Grazie ancora per la vostra visita. Vi benedico con affetto, insieme con i vostri cari, con gli educatori, gli assistenti e con tutti gli amici dell’ACR. Non dimenticatevi di pregare per me. Buon Natale!

Adesso vi darò la benedizione. Prima preghiamo la Madonna, tutti insieme: Ave, o Maria…