AUTORE: Paolo di Martino
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Eโ duro il Vangelo oggi perchรฉ ci chiede di liberarci da quelle esperienze demoniache di fede che ci allontanano dal Dio bellissimo rivelato da Gesรน di Nazareth.
Gesรน entra nella sinagoga di Cafarnao e si mette ad insegnare. Gesรน non partecipa al culto ma prende lui lโiniziativa e le persone sono colpite dal suo modo di insegnare: โNon come gli scribi ma come uno che ha autoritร โ.
Scriba, in ebraico, รจ il โpredicatore della Torahโ. A quarantโanni, dopo un lungo periodo di studio, riceveva, con lโordinazione, lo spirito di Mosรจ.
La sua autoritร era piรน grande di quella del sommo sacerdote ed era lโunico autorizzato allโinterpretazione del testo sacro. E proprio a loro Gesรน dirร : โinsegnano dottrine che sono precetti di uominiโ, spacciando per โleggi di Dioโ, norme e regole prodotte da loro.
Le persone, perรฒ, sentono che le parole di Gesรน sono cariche di umanitร , parlano al cuore della gente.
Mi colpisce che questa scena avvenga nella sinagoga!
Marco ci sta dicendo che la prima liberazione, avviene dentro la comunitร , dentro la Parrocchia, nel luogo della preghiera e dellโincontro.
Siamo invitati cioรจ a partire da โdentroโ, da quellโimpasto di santitร e peccato, di slanci e fatiche, che sono le nostre comunitร .
Prima di puntare il dito fuori, siamo interpellati a scrutare la nostra vita comunitaria, a far circolare aria fresca.
Ricordiamo sempre che la Chiesa non รจ una comunitร di perfetti ma di peccatori perdonati che invitano al cambiamento e testimoniano che cambiare si puรฒ.
No, non serve essere perfetti. Dio non ha bisogno di supereroi della fede.
Mi colpisce che la prima parola rivolta da Gesรน allโindemoniato sia un invito al silenzio: โTaciโ. Marco utilizza un verbo molto forte che richiama il gesto di mettere la museruola. Per essere trasformati dalla Parola occorre stare in silenzio, fermarsi, (e in questo la Pandemia puรฒ essere unโoccasione) interrompere le frenesie pastorali e dare tempo al seme gettato di marcire e portare frutto.
Lo Spirito ci invita a partire da โdentroโ, a metterci in discussione, a partire dai piรน vicini (o da quelli che si credono taliโฆ).
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Gesรน ha sempre avuto un rapporto conflittuale con la sinagoga, con โla chiesaโ del tempo.
In Marco vi entra tre volte e ogni volta si scontrerร sempre con lโautoritร religiosa.
Perchรฉ questo? Vi erano (allora come oggi) due visioni inconciliabili che si scontravano.
Per la sinagoga era fondamentale lโappartenenza. Potevi entrare e partecipare se accettavi le regole, i comandamenti, se rispettavi la Bibbia. Chi non ce la faceva, chi era impuro, non poteva partecipare.
Invece per Gesรน, al centro, cโera la vita! Non a caso la grande chiesa di Gesรน fu il mondo.
Gesรน era circondato, quasi sempre, da gente che non riusciva a seguire le regole religiose o le convenzioni.
Gesรน non ha mai usato il criterio dellโappartenenza, ma sempre il criterio della vita, del cuore!
Perchรฉ Marco mette proprio allโinizio del suo vangelo questo episodio?
Credo che molti di noi lo capiscano, soprattutto chi รจ giovane da piรน tempo.
Era stato detto alla gente di allora (e forse anche a noi) che se credi in Dio, devi mettere un poโ da parte lโaffettivitร , perchรจ sono cose pericolose; meglio non lasciarsi andare troppo alla gioia e pensare a chi sta peggio; devi fare qualche rinuncia, qualche sacrificio, poco divertimento perchรฉ viene dal demonioโฆ
Poi arriva Gesรน, sbaraglia tutto e dice: โGuardate che tutto ciรฒ a cui rinunciate โper Dioโ viene da Dio. Non รจ Dio che vi chiede di rinunciare a questo! Anzi Dio vuole che voi viviate e viviate nella pienezza e nellโabbondanzaโ (Gv 10,10).
E allora ci si arrabbia (ieri come oggi) perchรฉ ci si rende conto che la nostra fatica non ci ha portato vicino a Dio ma ci ha solo portato a reprimere la nostra vita.
Allora ci si rende conto che pensavamo di agire โin nome di Dioโ (proprio come gli scribi) ma abbiamo agito โcontroโ Dio, mortificando la nostra umanitร .
Eโ uno strazio accettare questo (โlo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscรฌ da luiโ) perchรฉ ci spinge a rivoluzionare la nostra vita, dobbiamo cambiare tutto.
Ecco allora il senso dellโespressione: โChe vuoi da noi, Gesรน di Nazareth? Sei venuto a rovinarci?โ. Non fuori, ma dentro, nella sinagoga, nella comunitร , anzi nellโintimo di ciascuno.
Lโindemoniato, simbolo di tutte le obiezioni che ci impediscono una fede autentica, abita nella sinagoga, in chiesa. Per questo la sua affermazione รจ terribile: โChe cโentri con noi, sei venuto per rovinarci!โ
Il vangelo รจ liberante per chi ama la vita ma straziante per chi ama semplicemente obbedire.
Il demonio sa bene chi รจ Dio e vuole tenercene lontano!
Questโoggi preghiamo perchรฉ il Signore ci liberi da ogni fede demoniaca!
Eโ demoniaca una fede sente Dio come un rivale dellโuomo, che immagina Dio come colui che toglie, non come colui che dona.
Eโ demoniaca una fede che si anestetizza appena usciti dalla porta della Chiesa e rimane sopita per sei giorni.
Eโ demoniaca una fede che cerca un Dio lontano e irraggiungibile.
Eโ demoniaca una fede alimentata da paura mista a superstizioni e scaramanzia.
Eโ demoniaca una fede che rimane rinchiusa dentro il recinto del sacro, che profuma solo di incenso e sacrestia, e non conosce gli odori della strada, delle case, della fraternitร .
Eโ demoniaca una fede che ci gonfia di presunzione e ci fa sentire in dovere di giudicare chiunque.
Insomma, una fede che non cambia la vita, il nostro modo di gestire le cose del mondo, non ha senso. Eโ una finta fede.
La bella notizia di questa Domenica?
Per Gesรน il valore era la Vita e oggi ci dice: โVuoi vivere? Ti senti bisognoso? Vieni qui. Non importa se tu sei buono o cattivo, puro o impuro. Se hai questo desiderio, vieni qui e seguimiโ.
