AUTORE: Paolo di Martino
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Il miracolo della condivisione
Domenica scorsa la folla aveva sete di parole, oggi hanno fame di cibo. Questa Domenica, oltre che essere senza pastore, sono anche pecore affamate.
Il Vangelo รจ pieno di miracoli compiuti sui corpi perchรฉ in tutta la Bibbia, lโuomo non โhaโ un corpo, โรจโ un corpo spirituale. Il Cristianesimo รจ la religione del corpo. Per secoli si รจ diviso materia e spirito. Tutto ciรฒ che era corpo, era ritenuto sporco, negativo, dimenticando che il mio corpo รจ il luogo di Dio. Lo spirito esiste solo in un corpo. Nel corpo cโรจ tutto ciรฒ che unisce una persona alle altre: parola, sguardo, gesto, ascolto, cuore. Ecco perchรฉ ci ha donato il Suo corpo. Ci ha dato tutta la sua storia.
Eโ un miracolo raccontato sei volte gli evangelisti, certamente doveva aver lasciato il segno negli apostoli.
Ma in Giovanni al centro cโรจ Gesรน, non i discepoli. Eโ Lui che vede il bisogno della folla, che attira lโattenzione dei discepoli e che โ addirittura! โ distribuisce il cibo. Eโ un maestro attento e concreto quello di Giovanni: vede la fame degli uomini e decide di intervenire.
La situazione iniziava a essere tesa, allora meglio ritirarsi in disparte. Gesรน con i suoi si ritira a Betsaida, fuori dal territorio Giudeo ma quando arriva, vede che la folla lo aveva preceduto. Ne prova compassione, ne soffre insieme, perchรฉ Gesรน non riusciva ad amare lo spirito di un uomo e non amare il corpo.
La gente ha fame. Tutti abbiamo fameโฆfame di senso, di felicitร , di attenzioni, di affetto. In fondo tutta la nostra vita altro non รจ che una continua ricerca di felicitร , che colmi quella fame di senso presente nei nostri cuori.
Giovanni ricorda una serie di numeri e sappiamo che nella Bibbia hanno sempre un significato simbolico. Cinque pani e due pesci, cioรจ sette, il numero della totalitร , dei sacramenti: il poco, se condiviso, diventa sufficiente per tutti. Dodici, come le tribรน di Israele: il nuovo popolo devโessere fondato sulla condivisione. Cinquemila, perchรฉ la primitiva comunitร cristiana, secondo gli Atti degli Apostoli, era composta di circa cinquemila persone: per Giovanni questa รจ lโazione che costituisce la comunitร . Cinquanta รจ lโazione dello Spirito (Pentecoste รจ il cinquantesimo giorno).
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Gesรน insegna ai suoi a gestire lโemergenza: ยซDove potremo comprare il pane perchรฉ costoro abbiano da mangiare?ยป. Lo chiede Lui a Filippo perchรฉ sta per fargli capire che non cโรจ da temere, loro hanno giร tutto: cโรจ Lui!
Ma ecco che entra in scena un ragazzo senza nome (cioรจ noi!) con cinque pani dโorzo โ il pane dei poveri โ e due pesci. Cinque pani per cinquemila persone. Impossibile! Sรฌ, impossibile per chi non ha fede, per chi non ragiona con il cuore che รจ lโunico modo per condividere anche ciรฒ che non si ha.
Eโ poco certo, ma รจ il poco del granello di senape, il poco della vedova del tempio, il poco di etร di Davide o di Giosuรจ, il poco di Maria. Eโ il poco che contiene il tutto qualora accetti di lasciarlo nelle mani giuste perchรฉ ogni cosa dipende dalle mani in cui si trova.
Gesรน non moltiplica (non cโรจ questo verbo) non compie un gesto magico, non cerca la spettacolaritร . Il vero miracolo รจ la condivisione, รจ il pane spezzato che sazia la fame di chi ascolta la Parola.
Sono pochi, cinque pani e due pesci per cinquemila uomini. Ma non importa! Gesรน non calcola secondo i nostri criteri.
Gesรน li fa sedere, (letteralmente li fa sdraiare) come mangiavano i signori del tempo. Che bello: Gesรน si fa servo perchรฉ i servi possano sentirsi signori.
Gesรน distribuisce, condivide. A un pio israelita risalta immediatamente unโomissione: perchรฉ Gesรน non chiede alla folla di purificarsi (rito importante nel pasto giudaico) per essere degna di mangiare questo pranzo? Giovanni sta giร anticipando la grande novitร di Gesรน di Nazareth: la religione insegnava che lโuomo deve purificarsi per accogliere Dio, il Vangelo รจ la bella notizia che accogliendo il Signore si รจ purificati.
Gesรน รจ chiaro: tutto inizia da poco. Fidati di te e della Vita perchรฉ tutto ciรฒ che รจ grande, un giorno รจ stato piccolo. Non ti succede mai scoraggiarti per quello che dovresti fare? Il pericolo della nostra vita รจ guardare sempre ciรฒ che abbiamo e non ciรฒ che possiamo diventare. Guardati non solo per ciรฒ che sei ma per ciรฒ che puoi diventare.
Ecco il senso della moltiplicazione: piรน si condivide e piรน le cose si moltiplicano. Eโ quello che deve essere successo: Gesรน deve aver iniziato a condividere con i suoi discepoli quello che avevano, inducendo cosรฌ la folla a fare altrettanto. Se ognuno fa la sua parte, lโimpossibile diventa possibile. Penso a tutte le risorse che ci sono nelle nostre comunitร : chi ha capacitร organizzative, chi ha abilitร canore, chi ha il dono della parola, chi sa usare il computerโฆ Pensate cosa accadrebbe se mettessimo in circolo ciรฒ che sappiamo fare. Se la societร tende a isolare, il Vangelo spinge a condividere.
Gesรน deciderร di rimanere in mezzo a noi, nel segno fragile e quotidiano del pane. Sarebbe potuto rimanere in mezzo a noi in mille modi, magari lasciandoci un segno potente e inequivocabile della sua presenza in modo da convincere tutti anche i piรน dubbiosi. Invece no. Non sarebbe stato nel suo stileโฆ Tutto il Suo corpo, la Sua storia, la Sua vita appassionata dโamore sono lรฌ, in quel fragile e insignificante pezzo di pane. Da mangiare. Da contemplare. Da custodire.
Il racconto di questo segno termina con un finale amaro, si risolve in un malinteso: ยซvolevano impadronirsi di lui per farlo reยป dice Giovanni, cioรจ volevano ridurlo a un oggetto, un idolo plasmato dai loro desideri, volevano un Messia con un programma umano. Nasce qui, il fraintendimento che condurrร Gesรน al patibolo. La gente crede di aver trovato finalmente un Dio che sfama gratis, che risolve i problemi, che ci evita la sofferenza. E inveceโฆ ยซLui da soloยป si ritirรฒ di nuovo sul monte. Perchรฉ da solo? Perchรฉ anche i discepoli condividono la mentalitร della folla.
La bella notizia di questa Domenica? Se accettiamo ciรฒ che siamo tutto si trasforma. Amare ciรฒ che siamo, puรฒ essere lโinizio di un nuovo miracolo.
Fonte: il blog di Paolo de Martino



