AUTORE: Paolo di Martino
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Giovanni inizia il suo racconto presentando la settimana inaugurale della vita pubblica di Gesรน, quei giorni nei quali Gesรน ha incominciato ad apparire come un rabbi predicatore.
In questo brano cโรจ un bellissimo gioco di sguardi.
Prima Giovanni Battista fissa lo sguardo su Gesรน.
Alla fine del brano รจ Gesรน che fissa lo sguardo su Pietro.
Poi cโรจ Gesรน che si volta e vede che lo seguono e dice: โVenite e vedreteโ.
E i due discepoli, come conseguenza, โandarono e videroโ.
Per capire il Vangelo di oggi bisogna cercare di guardare Gesรน negli occhi.
Per riconoscere Dio che passa non basta guardare, occorre fissare lo sguardo, fermarsi lungamente.
Gli occhi dicono di una persona molto di piรน che tutte le sue parole.
Perchรฉ gli occhi sono lo specchio dellโanima (e non รจ solo un modo di dire!).
Guardare negli occhi di una persona significa poter vedere la sua anima.
Eโ per questo che quasi mai ci guardiamo negli occhi, perchรฉ รจ come dirci: โIo non guardo dentro di te, e tu non guardare dentro di meโ.
Lโamore funzione cosรฌ: uno sguardo che ti entra dentro e vede ciรฒ che tu non vedi.
Sembra che lโintreccio degli incontri tra Giovanni, Gesรน e i discepoli, sia governato dalla casualitร : โper casoโ Giovanni stava lรฌ con i suoi discepoli e โper casoโ Gesรน passa proprio davanti a loro.
Molti incontri nei Vangeli sembrano essere accaduti โper casoโ, senza essere programmati. Noi ci illudiamo di tenere al guinzaglio la nostra storia ma alcuni eventi non sono nostri.
Le cose di Dio accadono e bisogna essere pronti a riconoscerle, ad accogliere.
Giovanni non era lรฌ per aspettare Gesรน, ma appena lo vede non se lo lascia sfuggire!
Ci sono due domande: โChe cercate?โ e โDove abiti?โ e una risposta: โVenite e vedreteโ.
โChe cosa cercate?โ, chiede Gesรน.
La Bibbia come amo ripetere รจ il libro delle domande non รจ il libro delle risposte.
Gesรน inizia la sua predicazione con una domanda provocatoria, che non lascia spazio alle banalitร della retorica religiosa, che ci sveste dalle nostre certezze e ci obbliga ad andare al cuore della nostra ricerca e dei nostri desideri.
Sono le prime parole del Gesรน storico, prime parole del Cristo Risorto: Donna, chi cerchi? Domande. La storia del rapporto tra Dio e lโuomo รจ una storia di domande e di ricerca. ยซPrima di correre a cercare risposte vivi bene le tue domandeยป (Rilke).
Con questa domanda Gesรน si rivolge ai nostri desideri profondi, fa appello non allโintelligenza, ma al cuore.
La stessa domanda la pone a noi oggi?
Cosa cerchi nella fede? Consolazione, rifugio? Perchรฉ vai a Messa? Per paura di Dio? Perchรฉ speri che poi si ricordi di te?
Perchรฉ sei cristiano? Per abitudine, per tradizione?
Domande toste che lubrificano la nostra fede!
Gesรน non chiede sacrifici, rinunce, impegni e sforzi. Ci chiede di entrare dentro noi stessi, di conoscere il nostro cuore, per capire che cosa appaga profondamente la nostra vita.
โDove abiti?โ, chiedono i discepoli.
Mi piace questa risposta perchรฉ svela il desiderio profondo che questi uomini si portano nel cuore. Non cercano informazioni religiose e non ambiscono a indottrinarsi con le parole del maestro di turno. Desiderano invece un incontro, una relazione.
Puรฒ capitare di vivere senza vederlo piรน, senza sentire piรน il gusto delle cose che facciamo, senza capire fino in fondo il valore delle cose che ci accadono. E allora รจ salutare chiedergli: โDove sei? Dove ti troviamo? Dacci un posto sicuro dove poterti venire a cercare quando ti perdiamo di vistaโ.
Mi chiedo quanto nelle nostre comunitร รจ ancora vivo questo desiderio, questa passione di incontrare Gesรน e di fare lโesperienza incandescente della Sua presenza. Forse facevamo tantissime attivitร (troppe!) e correvamo avanti e indietro senza chiederci se quello che stavamo facendo ci avrebbe davvero portato a incontrare (e far incontrare) Lui.
Questa pandemia puรฒ essere allora lโoccasione per farci le domande giuste.
โVenite e vedreteโ .
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Questo รจ il centro della nostra fede: Vuoi sapere chi sono? โSeguimi!โ.
Gesรน non ha mai dato soluzioni, nรฉ pratiche da seguire non ha mai detto cosa fare o cosa non fare. Questa รจ la bellezza ma anche la fatica del cristianesimo.
Gesรน ti propone un cammino. Se lo vuoi, lo percorri.
Gesรน non ha fatto una catechesi. Ha detto solo: โVenite e vedreteโ. Cioรจ: โState un poโ con me, venite a casa mia, ascoltate quello che dico, guardate quello che faccioโ.
Gesรน non ha mai costretto nessuno (nรฉ dobbiamo farlo noi).
Era un invito, una proposta e molti, infatti, non lo seguirono (ad esempio il giovane ricco) e si guardรฒ bene dal rincorrerlo perchรฉ la fede, come lโamore, si alimenta della libertร .
Il cristianesimo non รจ una teoria o una serie di pratiche ma รจ unโesperienza, un rapporto, una relazione. Il cristianesimo รจ vita! I suoi discepoli li porterร in mezzo alla gente, in mezzo al dolore, in mezzo alla festa: insomma dovunque cโera la vita.
Gesรน non lo troveremo mai nei palazzi, nelle sinagoghe (non ci poteva neppure piรน entrare, dice il vangelo!), nei luoghi dove la vita รจ fissata, giร stabilita.
Lo troveremo solo dove la vita scorre perchรฉ รจ la vita che guarisce la vita.
Le norme, le leggi non hanno mai fatto cambiare nessuno. Eโ lโamore che cambia i cuori!
Dio non si incontra solo in chiesa, ma nella vita. In chiesa lo incontri solo se la chiesa รจ vita.
Lโannotazione finale di Giovanni รจ curiosa: โerano circa le quattro del pomeriggioโ.
Giovanni dopo 60 anni ancora lo ricorda. Che bello!
Tutti, credo, ricordiamo il giorno in cui abbiamo visto per la prima volta lโamore della nostra vita, o ci siamo innamorati per la prima volta.
Ricordiamo il giorno in cui abbiamo fissato lo sguardo su di Lui?
Ricordiamo quellโincontro, quel ritiro, quellโevento nel quale ci siamo innamorati di Lui?
La bella notizia di questa Domenica?
Anche se non ricordiamo lโora del nostro incontro con Dio รจ bello sapere che lui non lo ha dimenticato. Dio ricorda perfettamente la prima volta che ha sentito la nostra voce, che lo abbiamo chiamato papร .
